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Hapoel campione d'Eurocup
L'Hapoel festeggia la sua prima Eurocup

Non serve decidere l'Eurocup a G3: l'Hapoel espugna il campo di Gran Canaria dominando la partita e conquista il titolo continentale con tutte le sue armi migliori, dai ritmi alti al dominio totale della coppia Motley-Blakeney. Itoudis ancora sul tetto d'Europa, per la prima volta - però - in Eurocup: è festa a Tel Aviv

Non ci sarà nessuna Gara 3: l'Hapoel domina Gara 2 alla Gran Canaria Arena e conquista con pieno merito l'Eurocup, guadagnandosi - di fatto - il pass per la prossima Euroleague sul campo. Un successo netto, senza tante discussioni, con la formazione di Itoudis che ha vinto di 9 sia Gara 1 che Gara 2, chiarendo la propria superiorità non solo in termini di roster, ma anche di qualità ed organizzazione tattica. La partita giocata in casa dei canarini è un inno ai ritmi altissimi, con difese rivedibili ed attacchi dominanti, tutto ciò che predilige - appunto - la formazione biancorossa, capace di creare il solco fin dai primi possessi, non lasciando mai intravedere la possibilità di una rimonta da parte di Brussino e compagni: finisce 94-103, con gli ospiti che possono così esultare per un trofeo meritatissimo ed arrivato al termine di una rincorsa playoff che ha visto un singolo ko (a Valencia in Gara 1) dopo la fase a gironi.

Partita sempre in controllo per l'Hapoel, che ha vinto il primo quarto di 8 e controllato successivamente i vari (seppur timidi) tentativi di rimonta di Gran Canaria. Nella decisiva Gara 2 ci sono 6 giocatori in doppia cifra per i canarini, guidati dai 18 di Conditt, dai 14 a testa di Shurna e Thomasson, dagli 11 di Brussino e Ngouama e dai 10 di Albicy. In casa israeliana 4 uomini in doppia cifra: Motley (MVP delle finali di Eurocup) ha chiuso a 26, Blakeney ne ha messi 27 risultando miglior realizzatore. Molto bene anche Madar con 16 e Ginat con 10.

Hapoel dominante, Gran Canaria ancora ko
L'Hapoel è campione dell'Eurocup

L'Hapoel conquista l'Eurocup: è il trionfo di Itoudis e del talento

Il successo del talento, ma anche quello di Dimitris Itoudis: l'Hapoel conquista la sua prima storica Eurocup 21 anni dopo l'ultimo successo israeliano (in quel caso fu l'altro Hapoel, quello di Gerusalemme) e stacca il biglietto per l'Euroleague del 2025-2026 senza ricorrere a wild card o altre vie secondarie. La formazione bianco-rossa ha legittimato il proprio trionfo andando a dominare Gara 2 in casa di Gran Canaria, chiudendo - dunque - il personalissimo sweep stagionale contro la formazione di coach Lakovic tra regular season e finale. Un successo che parte certamente dagli investimenti della società israeliana, decisissima a conquistare il trofeo con una campagna faraonica che ha portato a Tel Aviv giocatori da “categoria superiore” come Motley e Madar o quel Blakeney aggiunto in corsa (fine ottobre), senza dimenticare l'ingaggio di un coach esperto, vincente e navigato come Dimitris Itoudis: l'ex CSKA ha rimpiazzato Danny Franco, dando una sua impronta all'Hapoel, risultata naturalmente vincente visto l'esito.

Per quel che riguarda Gara 2, la partita è stata giocata sui ritmi preferiti dalla squadra israeliana, partita determinatissima nel mettere in chiaro le cose: ritmi altissimi, grande concentrazione, idee chiare e soprattutto un'ispirazione offensiva devastante da parte degli esterni, che hanno fatto a pezzi la difesa di Gran Canaria da oltre l'arco. Il problema dei canarini è stato l'impatto sul match nelle due metà campo nella prima metà del primo quarto: offensivamente la formazione di Lakovic ha sbagliato qualche possesso di troppo tirando male da fuori, difensivamente - invece - non ha saputo mettere il corpo nella maniera dovuta, prestando il fianco alle scorribande terribili degli israeliani, capaci di prendere fiducia e chiudere con un clamoroso 6/9 dall'arco. Nel momento di difficoltà, con i canarini capaci di tornare sino al -5 in apertura di terzo quarto, è venuta fuori tutta la predominanza di un giocatore da categoria superiore come Motley: l'ex Fenerbahce ha giganteggiato, risultando un fattore per fisicità ed atletismo, andando - dunque - a colpire ripetutamente la difesa gialla. 

Una squadra completissima, guidata dalla regia sapiente di uno Yam Madar decisivo per qualità e personalità (16 punti con 4/4 da fuori e 6 assist) e da un braccio armato come quello di uno scorer purissimo come Blakeney, capace di metterne 27 in Gara 2, senza ovviamente dimenticare i muscoli e l'energia di Motley o il talento purissimo di Marcus Foster: coach Itoudis ha trovato la giusta quadratura del cerchio dando spazio anche all'animo israeliano di giocatori utili come Timor e Ginat, spesso e volentieri preziosi nelle due metà campo per tenere alta l'intensità. Gran Canaria è solo l'ennesima squadra che finisce vittima del “tritacarne Hapoel”: impossibile giocare su questi ritmi anche per un team organizzato e competitivo come quello canarino. Gli spagnoli hanno giocato una partita di livello, resistendo a rimbalzo e trovando ottime soluzioni nel pitturato con Conditt e da fuori con Shurna, ma sono stati forse un po' teneri negli 1vs1, con gli israeliani che sono partiti fortissimo ed in fiducia ed hanno cavalcato in momenti diversi i tre principali realizzatori di serata, con sapienza ed intelligenza. Di certo, è difficile pensare di vincere contro un 57% da fuori di una formazione zeppa di talento come quella bianco-rossa. La sentenza è chiara ed inappellabile: Hapoel campione d'Eurocup, con la mano e la saggezza di un grandissimo tecnico come Itoudis. L'Euroleague aspetta la seconda israeliana.

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