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Le parole di coach Dusko Ivanovic e Chus Mateo dopo Gara 2. Il Real Madrid mantiene il fattore campo e proverà a chiudere la serie in terra basca

Il Real Madrid supera il Baskonia nel secondo atto della serie playoff, mantiene il fattore campo e si prepara ad affrontare una trasferta molto ostica come quella in terra basca. La formazione dei Blancos ha, senza dubbio, faticato maggiormente rispetto a Gara 1, tuttavia, grazie al talento individuale dei propri singoli e ad una grande solidità di squadra, ha superato gli avversari, mantenendo, per gran parte dell'incontro, la doppia cifra di vantaggio.

Rassegnato. Questo il termine più adatto per descrivere coach Dusko Ivanovic, nel post gara, molto realista, convinto di poter mettere in difficoltà in Real, ma, forse, non di poterlo superare: "Congratulazioni al Real, hanno giocato una grande gara. Chacho è stato decisivo. La cosa positiva che mi porta a casa dei nostri giocatori è che abbiamo provato di poterli battere, siamo una squadra di grande qualità, ma dobbiamo rimanere concentrati per quaranta minuti. Siamo una grande squadra, abbiamo provato di poter stare al livello. C'è stata una grande differenza con Gara 1, abbiamo portato più pressione, siamo stati aggressivi, ci siamo passati molto meglio il pallone; loro hanno segnato da tre da molto lontano, e questo è parte del gioco. Come ho detto, abbiamo provato di poter essere aggressivi, ma dobbiamo esserlo per quaranta minuti, non trentacinque e nemmeno trentanove. Giocheremo sabato, poi mercoledì e poi dopo tanto tempo potremo riposarci: sfruttiamo la prossima partita per giocare bene. I nostri fan sanno che giocheremo sempre per vincere ed è quello che faremo. Non ho tante speranze che Moneke possa giocare Gara 3." Al di là di quanto dichiarato dal capo alleantore di Baskonia riguardo le condizioni di Chima Moneke, possiamo dire che la formazione rossoblù ha combattuto, ha messo in campo le proprie armi, ma il talento ed in grande ritmo non sono bastati per imporsi sugli avversari.

Ancora non così sorridente, ma, certamente, soddisfatto, invece, coach Chus Mateo, consapevole della grande qualità dei suoi: "Abbiamo giocato una gara quasi completa, tenendo conto che affrontiamo una formazione dal grande talento offensivo. Nonostante i 90 punti concessi, abbiamo giocato una buona gara in difesa. Loro sono una formazione che segna molto facilmente e corre molto, hanno giocatori che segnano tante triple, rischiano molto ed escono dalla loro comfort zone. Hanno grandi tiratori, incluso Costello, e noi siamo stati in grado di risolvere questi problemi spendendo tante energie, combattendo, nonostante le ottime prove di Marinkovic e Howard. Abbiamo catturato tanti rimbalzi, ci siamo passati bene il pallone chiudendo con 24 assist. Abbiamo perso palloni e questo è segno di voglia, di attività da parte dei giocatori. CI siamo buttati, abbiamo combattuto fino all'ultimo secondo e questo è lo spirito che caratterizza il nostro spogliatoio. Questo è quello che siamo, con le nostre variazioni di ritmo. Dobbiamo batterli un'altra volta e non sarà facile, quindi dobbiamo pensare alla prossima sfida; nel frattempo dobbiamo affrontare Obradoiro che cerca la salvezza in Liga. Dobbiamo riposarci ed andare oltre a questa partita." La condivisione del pallone ha sempre fatto parte del canovaccio tattico dei match madrileni ed ha sempre aiutato la compagine capitolina ha superare qualsiasi ostacolo, ma certe volte non basta, e allora ecco che gioca il suo ruolo più importante la difesa, solida ed aggressiva nei momenti più importanti del match.

La guida tecnica del Real si concentra, poi, sui singoli di maggior impatto nel match, a partire da una domanda relativa alla prova di Campazzo, autore di grandi giocate e folate offensive: "Campazzo? Abbiamo tutti fatto un ottimo lavoro e per questo non ha dovuto giocare troppi minuti. Facundo è fondamentale, ma anche Llull ed il Chacho hanno giocato bene. Abbiamo fatto un ottimo lavoro come squadra e Facu ha seguito la prestazione nel complesso, ha segnato 4 triple, 24 punti e fornito 7 assist, ma siamo stati tutti molto bravi fino all'ultimo respiro di gara. Abbiamo avuto il 64% al tiro da due, il 48% da tre e questo è molto buono, ma la lotta a rimbalzo e per le palle vaganti ha visto coinvolto tutti e la difesa su Howard ha dimostrato ancora una volta le nostre capacità difensive; dobbiamo continuare con questo spirito fino alla fine. Mi sono piaciute entrambe le gare, a volte vinci in maniera più brillante a volte meno, ma l'importante è vincere. Abbiamo fatto un ottimo lavoro, abbiamo commesso errori, ma va bene così, è giusto che accada. Di fronte a noi abbiamo una grande squadra e sappiamo quanto possono essere pericolosi. Yabusele? Se avesse avuto continuità, magari non l'avrebbe avuta Hezonja: siamo una squadra, possono brillare alcuni singoli e meno altri, ma quando non lo fa uno è importante che ci sia un altro. Dall'inizio, abbiamo cercato di aiutarci, di passarci il pallone. Non mi interessa se sono arrabbiati con me, sono professionisti, sono ambiziosi, vogliono aiutare la squadra: quello che cerco di far capire io è che possono aiutare in tantissimi modi. Dobbiamo ancora fare tanto per arrivare alle Final Four; sono orgoglioso dello spirito, dell'ambizione, tutti vogliono di più, sempre, e l'intenzione di essere ancora migliori è molto buona. Adesso so che ci siamo, che sono tutti coinvolti. Gli errori ti aiutano a capire che se li superi sarai sempre migliore. Dobbiamo minimizzare gli errori e continuare a difendere come stiamo facendo." Chus Mateo sceglie di chiudere la propria conferenza post gara ribadendo un concetto molto caro ad ogni allenatore: i singoli aggiungono qualità al gruppo, ma compattezza dello stesso è l'ingrediente principale perchè arrivino successi e ci si riesca ad imporre sugli avversari. Ciò che più ha colpito la guida tecnica madrilena è stato lo spirito di squadra: tutti i giocatori scesi in campo hanno combattuto, hanno mostrato la faccia giusta e, peroprio per questo, si sono confermati campioni.

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