Il Real si prende un altro Clàsico: Llull castiga il Barça
Successo madrileno al Palau ed è 5 su 5 per la squadra di Chus Mateo, guidata da uno straordinario Sergio Llull.

224 #clasicos e 386 giocatori sul parquet, Barça-Real è “la partita” per eccellenza della pallacanestro europea, come lo è peraltro anche nel calcio. Qui è dove si creano leggende, qui è dove ci si nutre di rivalità che durano in eterno.
Il tabellino stagionale dice 4-0 Real: in Supercopa, 2 volte in Eurolega e nel match di nata di Liga. E contando la scorsa stagione simao a 7 di fila targati Madrid.
Il Palau trova due squadre in un ottimo momento, sebbene il cammino europeo di entrambe non abbia convinto sino in fondo, con Playoff ancora da raggiungere, e quello dei blaugrana in patria sia tutto tranne che esemplare, viste le 10 sconfitte in 25 gare.
La squadra di Chus Mateo non perde in Liga Endesa dal 22 dicembre, quando il ferro della Fonteta respinse il colpo vincente del Facu: sono 13 di fila, avrebbero potuto essere addirittura 16 consecutive, fosse entrato quel tiro, o 21 nelle ultime 22 se preferite. In Eurolega sono arrivate 5 W dopo la caduta di Oaka il 6 marzo. In totale, nel 2025, Madrid è 10/5 in EL, 2/1 in Copa e 12/0 in Liga per un ottimo 24/6.
Il Barça, quando tutto pareva poter crollare dopo la sconfitta interna col Bayern di 12 giorni fa, aggravata dall'infortunio che ha tolto di mezzo Chimezie Metu per la stagione, si è ritrovato trionfando sia a Milano che in casa del Fener ed ora guarda con fiducia ai Playoff diretti in Europa. Ed in Liga comunque si sono registrate 8W nelle ultime 10 gare.
Il Palau oggi ha detto che il quinto clàsico stagionale è ancora una volta del Real guidato da un Sergio Llull stratosferico.
89-91 il finale che tra l'altro qualifica già ai Playoff il Real, al quattordicesimo trionfo consecutivo in campionato.
La gara vinta dal Real al Palau Blaugrana
Il Real prova a scappare con 8 dei primi 11 firmati Llull, ma Punter non ci sta e proprio con 11 punti rimette le cose a posto.
Scambio di colpi continuo ma la qualità è più madrilena. Il canestro del 35-38 è da far vedere nelle scuole quando si parla di gioco di squadra. Al riposo lungo Madrid è avanti 39-42.
Altra spinta ospite, sembrerebbe una fuga giusta alla Pogacar ma il Barça di queste ultime settimane è roba vera e rientra ancora una volta. L'impressione è che il controllo tecnico sia sempre appannaggio dei bianchi ma la realtà dice che 4 punti consecutivi di Brizuela danno il vantaggio (83-82) ai catalani con 1'39" sul cronometro.
Ed ecco la “zona Llull”, quella dei tiri che devono entrare per vincere. Tripla con miracoloso aiuto del ferro, poco dopo replicata da Musa un paio di metri oltre l'arco e la W è confezionata.
Il gioco dei falli e dei liberi premia Madrid, con un rimbalzo chiave di Tavares dopo lo 0/2 di Deck.

Le chiavi del successo madrileno nel clàsico di Liga Endesa
La lotta a rimbalzo diceva 22-23 dopo 20': il finale sarà 32-42 e non è difficile farne la chiave della gara.
17/11 i punti in contropiede per gli ospiti, che perdono 16 palloni, troppi, ma dimostrano una solidità di squadra notevolissima in una serata in cui Mario Hezonja è poco più di una comparsa e Facundo Campazzo incide meno del solito.
Walter Tavares domina al solito, come peraltro in tutte le ultime gare dei suoi.

Il contributo della panchina di Chus Mateo è più che fondamentale, con Feliz e Ibaka sugli scudi. Ed è pieno merito del Coach il coraggio di tenere in panca a lungo proprio il Facu nei momenti decisivi a favore di un Andres Feliz veramente impattante.
Vincere 5 volte su 5 il Clàsico non può esere un caso, sebbene tutte le sfide siano state decise da dettagli pazzeschi. Ma appunto, quei dettagli se prendono sempre la stessa strada diventano qualcosa di più.
Il Barça trova un ottimo Parra, come già di recente in Eurolega, mentre Punter incide subito ma poi si spegne troppo. Quasi superfluo sottolineare come nel momento del bisogno, ovvero quello dell'idiozia clamorosa di Fall che si piglia un secondo tecnico meritatissimo, Willy non dia nulla, anzi. Urge Vesely, che parrebbe vicino al rientro.

Sergio Llull, eterno MVP
16'26" sul parquet, 19 punti con 1/1 da due, 4/5 da tre e 5/6 in lunetta per 20 di valutazione e, soprattutto, +14 di plus minus che in una gara così tirata è dato clamoroso.
Il campionissimo minorchino, debuttante il Liga Endesa l'8 gennaio 2006, ovvero più di 7000 giorni fa…, non smette di dimostrarsi uno dei più grandi dei sempre quando il pallone scotta.
Parte alla grande, gestisce la partita e la decide con una tripla che per altri avremmo definito più fortunata che altro, nel suo caso diventa normalità, avendone viste parecchie decine in queste due decadi. In fondo gli dèi del basket fanno bene il proprio lavoro se si schierano dalla parte dei grandi.