La Virtus fa ancora sognare! Shengelia è stellare e il doppio turno è la perfezione
La Segafredo Arena si conferma un fortino: la Virtus batte anche il Maccabi Tel Aviv e chiude un doppio turno perfetto dopo la vittoria di mercoledì contro il Barcellona.
Partita frizzante e dinamica dominata dagli attacchi che ha visto le vu nere salire di colpi nel secondo tempo e poi controllare con grande meticolosità il finale. E' uno straordinario 9/4 e terzo posto in classifica.
Il racconto della partita
Brillano subito gli attacchi: quello del Maccabi correndo sfrenatamente in transizione, quello Virtus costruendo ottimi tiri e con gli assoli di Shengelia e Cordinier. A metà quarto sono già 14 punti segnati a testa. Il contropiede israeliano continua a fare malissimo alle vu nere che faticano a contenere le corse degli ospiti, ma anche le seconde linee virtussine fanno muovere benissimo la retina. Insomma, è il quarto degli attacchi: 28-29.
Il Maccabi trova un piccolo vantaggio (+6), ma risponde subito Smith dai 6.75. Controparziale Virtus di 9-0; ci pensa Lorenzo Brown a interromperlo. La nota negativa in casa Virtus sono ancora le palle perse: già 8. Intanto ingenuità di Cleveland che arriva in un amen a quattro falli, di fatto estromettendosi dalla partita. Nell'equilibrio più totale, nel finale di tempo, Belinelli si mette in proprio, ne mette 5 dei suoi, ma Brown fa un'altra grande rubata (la nona). 49-49 all'intervallo.
Alla ripresa lo spartito è lo stesso: canestri e contro-canestri con le difese che faticano a trovare risposte adeguate. L'attacco bianconero è sinora perfetto: 14 punti in nemmeno 4 minuti di terzo quarto. Sull'ennesima tripla del Beli la Virtus prova a scappare e trova il massimo vantaggio sul +10. Ma la coppia Brown/Baldiwn continua a furoreggiare e a riportare sotto il Maccabi. Le vu nere giocano con pazienza il finale di quarto e arrivano agli ultimi 10' sul 78-72.
L'inerzia ora sembra virtussina: gli uomini di Banchi continuano a muovere la palla con meticolosità in attacco trovando sempre soluzioni variegate. I soliti due degli israeliani permettono a Tel Aviv di rifarsi puntualmente sotto e mantenere la gara apertissima. Brown, con la sua classe infinita, riporta i suoi a un possesso di distanza. Ma la Virtus, con un controllo mentale ancora pazzesco, sigilla la gara alzando i giri in difesa e beneficiando di un Shengelia letale nell'area avversaria. Quota 100 sfondata, finale controllata e ennesima vittoria bianconera. Doppio turno casalingo perfetto.
Brown e Baldwin sono fenomenali, la difesa israeliana meno
Il Maccabi è la squadra che corre di più della competizione e quella che recupera più palloni. Due aspetti del gioco che hanno dato molto fastidio alla Virtus nel primo tempo.
Gran parte dei punti segnati dalla squadra di Kattash, infatti, sono arrivati dalla transizione rapidissima e dalle tante palle recuperate. Non a caso, quando la Virtus è riuscita a sistemare alcuni dettagli rallentando i ritmi, controllando meglio i rimbalzi ed evitando la linea di pressione degli esterni di Tel Aviv, gli israeliani hanno perso fluidità di manovra e ritmo, risultando così meno efficaci.
Lorenzo Brown ha giocato da fenomeno, come spesso gli succede. 26 punti, 5 assist, 6 rimbalzi e 32 di PIR sono i numeri di uno che flirta col premio di MVP della competizione. Baldwin non è molto da meno con i suoi 20 punti, 4 rimbalzi e 3 assist. Questa coppia fa innamorare del gioco e da loro vengono tutti i vantaggi creati dalla compagine gialloblu.
Ma la bravura virtussina è stata quella di concedere pochissimo l'area al Maccabi. Questo non ha impedito a un saltatore pazzesco come Nebo di catturare 9 rimbalzi, ma ha tolto tantissimi punti ai lunghi di Kattash che spesso si sono trovati fuori dalla loro comfort zone. Così come una chiave della gara è stata limitare Colson, uno che se si accende dall'arco è assai pericoloso unitamente alla sua fisicità.
Il Maccabi è una delle squadre più scomode da affrontare per la sua atipicità. Sarà una squadra che probabilmente farà ancora i playoffs. Ma, ad oggi, la Virtus è squadra più completa.
La Virtus è ancora perfetta. Poi Shengelia e Belinelli...
Altra superba dimostrazione di forza della Virtus di Luca Banchi. I bianconeri studiano l'avversario, ne soffrono le peculiarità, rimangono con merito a contatto, individuano i punti deboli, li colpiscono e poi controllano il vantaggio preso con una solidità mentale che ha del prodigioso.
In una partita giocata spesso punto a punto, la Virtus vince di 10 e non rischia nulla nel finale. Ancora una volta arriva un terzo quarto di grande caratura che fa la differenza e costruisce quel tesoretto che poi viene coscienziosamente custodito nei 10 minuti finali. La capacità, poi, di resistere a ogni tentativo di spallata avversario e di non togliere mai le mani dal timone sono davvero impressionanti. La forza mentale di questo gruppo non smette di stupirci.
C'era stanchezza dopo la battaglia di 48 ore prima vinta col Barça. E infatti la fase difensiva non è stata perfetta. L'attacco però sì: non si è mai fermato per 40 minuti, ha variato tanti interpreti e soluzioni, e ha sempre trovato una risposta alle esigenze.
Poi, ancora una volta, la capacità della Virtus di coinvolgere tutti e di cambiare interpreti vincenti di partita in partita è la vera forza di un gruppo basato su coesione e spirito di sacrificio. Lundberg abbassa il voltaggio, ma Smith trova una delle prime grandi prestazioni della stagione (non tanto nei numeri, ma nella consistenza). Hackett si conferma in un inizio di stagione che ci ricorda sempre di più il leader del CSKA (12+8).
Poi le partite da campioni del capitano Marco Belinelli (22 punti) con i suoi canestri spacca-partita e di un Toko Shengelia in dominio tecnico e mentale. 27 punti, 8 rimbalzi e 34 di PIR, ma soprattutto la qualità delle letture, la capacità di colpire nei momenti chiave delle partita e di controllare l'andamento emotivo della gara. Ad oggi l'MVP è solo cosa sua, di Mike James o di Campazzo.
Questa doppia vittoria in un doppio turno con due avversari di questo tipo dice tanto della Virtus. Forse non si può più parlare di favola. Ma di una realtà solida che gioca una delle migliori pallacanestro in Europa e che, oggi, occupa con assoluto merito la terza piazza dell'Eurolega.