Euroleague #16: sconquassato il Panathinaikos in un derby senza storia, l'Olympiacos si prende Atene ed OAKA
Partidazo ad OAKA con il Panathinaikos che ospita tra le mura amiche l'Olympiacos nel derby greco di Euroleague. Atene si ferma, si ferma la Grecia: il derby tra greens e reds non è una partita come tutte le altre, per forza di cose. Non c'è altro da aggiungere in presentazione di un derby bollente e da sempre al centro di polemiche che va a disputarsi in un'arena esaurita.
Momento non facile per l'Olympiacos, che è reduce da due sconfitte consecutive, l'ultima in casa contro la Stella Rossa, mentre il Panathinaikos è reduce da te ko filati, l'ultimo di 19 punti in casa dell'Efes. Qualche assenza per le due formazioni, greens senza Panagiotis Kalaitzakis, reds con la tegola Sasha Vezenkov che sarà out per un problema all'adduttore.
Un derby fondamentale per entrambe per non affondare in un momento delicato della stagione e verso il giro di boa di un'Euroleague alquanto equilibrata e molto bella. Reds a quota 9 vittorie, greens a 6.
Chi si ferma è perduto, ma l'unica squadra che davvero si perde nella notte di OAKA è il Pana di Radonjic, che viene letteralmente sconquassato, demolito, distrutto da una versione sontuosa dell'Oly, che gli rifila un sonante -24 dopo esser stato anche a +31. La squadra di Giannakopoulos è rimasta a contatto per 8' prima di subire un break devastante di 2-22 che ha indirizzato il match verso un finale senza storia.
71-95 il finale per l'Olympiacos, che passa ad OAKA e stende un Panathinaikos fischiatissimo e contestato dalla sua caldissima tifoseria, decisamente spazientita per una figura davvero magra rimediata nel derby. MVP del match un dominante Fall, che ha messo sul piatto una prova da 19 punti, 9 rimbalzi e 5 assist con 9/10 da due. Praticamente doppiati i greens nella valutazione di squadra, con un 61-126 che non ammette repliche.
Fall domina il derby greco di Euroleague
Il derby di Atene di Euroleague ha un nome ed un cognome per quel che riguarda il titolo di MVP: Moustapha Fall. Il lungo francese ha letteralmente devastato i lunghi del Panathinaikos, che hanno sofferto fuori da ogni logica la prestanza, la presenza e l'atletismo del #10. Il centrone dell'Olympiacos ha messo a referto una prova da 19+9+5 assist in 23' di utilizzo con l'aggiunta di una stoppata, per un 33 di valutazione che non ammette repliche.
Letteralmente ingiocabile il lungo dei reds, che era 7/7 da due già nel secondo quarto ed ha poi chiuso con un singolo errore nei successivi tre tiri dal campo. Non solo presenza dominante/devastante, ma anche metronomo offensivo per quei canestri da lontano che hanno ulteriormente scavato il solco in un match già complesso per i locali.
Papagiannis e Gudaitis non hanno minimamente retto l'urto contro il francese, combinando solamente 8 punti e 5 rimbalzi con 4 di valutazione: letteralmente un massacro quello prodotto dal gigante dei reds, che ha fatto quello che ha voluto senza batter ciglio.
Collettivo reds: difesa ed esecuzione offensiva dominante
Non solo Fall. L'Olympiacos ha letteralmente dominato il derby di OAKA contro un Panathinaikos davvero troppo tenero e mai in partita nella sua tana. La squadra di Radonjic non è stata mai in grado di leggere le soluzioni difensive-offensive dei reds di Bartzokas, con il coach greco che ha impartito una sonora lezione al rivale.
I viaggianti - privi della stella Vezenkov - hanno messo in campo una difesa fisica e prontissima a chiudersi sulle scorribande di Bacon e compagni, causando così forzature e palle perse, che hanno lanciato le transizioni offensive. Un attacco - in contropiede o ragionato che fosse - impeccabile praticamente per 40', con i greens che non hanno davvero capito nulla.
Non solo Fall, appunto: a dare la fuga decisiva ci pensano anche e soprattutto McKissic e Sloukas, senza dimenticare la presenza solida ed atletica di un Bolomboy preciso, attento e molto lucido, a mandare i titoli di coda con largo, larghissimo anticipo: il +31 del 33' è una macchia indelebile che il Panathinaikos riduce solo in parte.
Dati improponibili quelli che condannano i greens, migliori dei reds soltanto nel tiro da oltre l'arco (48% contro 36%): da due punti l'impietoso 71 a 38 macchia è una delle chiavi, ma il 28-10 degli assist non è certo da meno. Sei i giocatori in doppia cifra per Bartzokas, solo due per Radonjic, che ha il terzo miglior marcatore fermo a 5 punti. Al 27' il quartetto Fall-Papanikolaou-Sloukas-McKissic aveva 16/16 da due punti: hanno chiuso 20/23.
Al 33' la valutazione di squadra era 110-39 in favore dei reds: non serve probabilmente aggiungere altro alla prova devastante messa in campo da Sloukas e compagni.
Panathinaikos tenero e senza idee, il derby è umiliante
Una serata umiliante. Si può definire così senza mezzi termini la notte di Atene per un Panathinaikos letteralmente surclassato dall'Olympiacos ad OAKA. La squadra di Radonjic è andata in crisi difensivamente contro gli attacchi precisi, chirurgici e determinati dei reds al ferro: il 29/41 da due punti concesso è un dato che deve far riflettere i greens, mai stati dentro al match mentalmente e fisicamente.
Ci ha provato solo e soltanto Bacon a reggere l'urto con 30 punti realizzati ed un 11/20 dal campo molto positivo. Certo, la metà dei punti dell'esterno è arrivata a buoi già scappati, ma nel primo tempo è stato l'unico a determinare qualcosa ed a provare a riaccendere le speranze nel finale del secondo quarto con delle triple.
Molto male un collettivo travolto dall'energia reds, molto male le letture di Radonjic, che ha applicato Gudaitis in marcatura su un Fall ispiratissimo: il lituano è naufragato, il francese ha preso fiducia ed è finito il giochino. L'ingresso di Papagiannis non ha cambiato le cose, perché poi ci ha pensato Bolomboy a determinare vicino al ferro.
Confusionari e statici gli attacchi dei padroni di casa, con immagine del match un Gudaitis spaesato palla in mano a 10 metri dal ferro ed isolato: i soli 10 assist di squadra sono la testimonianza.
La fine del match è un incubo, il pubblico fischia sonoramente la squadra già dal 30' e contesta pesantemente la sconfitta in un derby che è religione in Grecia: avvisati i greens, nella notte in cui OAKA viene saccheggiato e messo a soqquadro dal terremoto reds.