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Nikola Mirotic
Nikola Mirotic

Colpo dell'Olimpia Milano che espugna 85-91 la Ulker Sports Arena, interrompendo la striscia di sei vittorie consecutive del Fenerbahce. A Istanbul, la squadra di Ettore Messina cercava conferme dopo la buona partita di settimana scorsa contro il Maccabi, e le ha ottenute, andando ben oltre ogni aspettativa.

I biancorossi, infatti, sono stati avanti per quasi tutta la gara contro quella che fino ad oggi era stata la miglior squadra della competizione, dando la sensazione di essere sempre in controllo, ad esclusione dei minuti finali in cui è calata un po' l'attenzione.

L'Olimpia corre e muove bene la palla

L'Olimpia è scesa in campo con le idee ben chiare. L'intenzione dei biancorossi è stata fin dai primi minuti quella di giocare a un ritmo sostenuto, cercando tiri veloci ma ben costruiti, e utilizzando Mirotic come principale arma offensiva. Il Fenerbahce, colto di sorpresa, non è riuscito ad arginare l'attacco meneghino (da 9 assist nel primo quarto) e si è ritrovato subito sotto. 

Una volta prese le misure, i turchi hanno provato ad abbassare il ritmo e a quel punto la partita è diventata più ruvida e fisica. I gialloblu, grazie al talento di Baldwin e le uscite dai blocchi di Biberovic sono tornati a contatto. L'Olimpia però è stata molto brava a rimanere lucida e, senza snaturare il proprio gioco, ha mantenuto il vantaggio e il controllo sulla partita anche quando l'attacco faceva più fatica a segnare.

Alla fine, è stata proprio la capacità di Milano di rimanere concentrata e fedele al proprio piano partita che le ha consentito di vincere. La stessa cosa non è riuscita al Fenerbahce che, dopo aver inseguito per tutta la gara, ad un certo punto ha mollato la presa ed è entrato in rottura prolungata. I gialloblu hanno iniziato a perdere palloni molto banali e a forzare tiri contro la difesa schierata. Questo ha consentito all'Olimpia di toccare addirittura i 17 punti di vantaggio a due minuti dalla fine, prima di fare l'errore di considerare la partita chiusa, consentendo al Fener di tornare a -6.

Nikola Mirotic

Mirotic clamoroso, Dimitrijevic continua a crescere e le tante piccole cose di Causeur

Questa sera Nikola Mirotic ha segnato in tutti i modi possibili senza che la difesa turca trovasse mai il modo di fermarlo. Nel primo tempo, il montenegrino ha mandato a segno 18 punti, che sono diventati 29 a fine partita. Ma al di là dei punti segnati, la nota positiva è che finalmente Mirotic è il terminale offensivo di un attacco che gira molto bene e non il giocatore che tenta di risolvere individualmente azioni mal costruite in cui la palla si muove poco, cosa che spesso succedeva l'anno scorso.

Ora la palla si muove con fluidità e il merito è anche di Mannion e Dimitrijevic in cabina di regia, due giocatori che sanno essere pericolosi sia come assistman che come realizzatori, e che costringono la difesa avversaria a non abbassare mai l'attenzione in difesa sui pick and roll e, in generale, quando hanno la palla in mano. Il macedone - che ha chiuso con 15 punti, 4 assist e 4 falli subiti in 19 minuti - sta crescendo partita dopo partita e sta diventanto un elemento sempre più centrale nella squadra di Messina.

Altro giocatore fondamentale in questa Olimpia Milano è Fabien Causeur. Non per le statistiche e i numeri, ma per le tante giocate che non vanno a finire nel tabellino ma che sono decisive all'interno di una partita. Una rotazione difensiva, una palla sporcata, una difesa contro un lungo che tenta di prendere posizione…

Fabien Causeur

Milano è squadra vera

La nota migliore della serata è che l'Olimpia Milano ha dimostrato di essere una squadra vera. Una squadra che si trova bene in campo, che ha le idee chiare. Insomma, una squadra con un'identità, dove tutti sanno come rendersi utili alla causa. Unico dubbio? Shavon Shields. Nelle due partite giocate dopo l'infortunio, l'ex Trento è sembrato un elemento un po' estraneo, con un ruolo decisamente ridimensionato rispetto al solito. Ma, come detto, è tornato da poco da un infortunio, dunque non bisogna dare giudizi affrettati. 

Così come non bisogna essere precipitosi nel giudicare l'Olimpia Milano che, sì, giocando una partita del genere in casa del Fenerbahce capolista ha dimostrato di saper essere una squadra vera, ma che negli ultimi anni ci ha abituati a prestazioni molto altalenanti. Che sia questa la volta buona?

Ettore Messina
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