Il Barça si rialza immediatamente dopo la sconfitta bolognese e lo fa battendo, in rimonta, il Fenerbahce di Itoudis. I turchi giocano un secondo quarto clamoroso, ma nella ripresa la difesa dei blaugrana è perfetta e i gialloblù sono costretti ad arrendersi. Al Palau finisce 89-81.

La partita

Inizia male il Fener, che nei primi minuti si affida solo a soluzioni individuali e fatica a trovare la via del canestro. Il Barcellona ne approfitta e firma il primo allungo della partita (12-4). Gli ingressi di Dorsey e Wilbekin danno dinamismo all'attacco turco, che finalmente si sblocca. I due esterni messi in campo da Itoudis creano per i compagni e per sé stessi, il Fenerbahce chiude il primo periodo avanti 16-19.

La partita si accende nel secondo quarto, quando, per cinque minuti, si segna ininterrottamente da una parte e dall'altra. Il Barça trova il tiro da dietro l'arco che era mancato nei primi 10' e Hernangomez punisce più volte la difesa poco efficace di Sanli. Dall'altra parte, il Fener trova grandi canestri con Hayes-Davis e Dorsey, anche se è tutto l'attacco turco a funzionare molto bene. Madar, in uscita dalla panchina, dà un'ulteriore spinta ai suoi che, con 31 punti segnati nel secondo quarto, vanno negli spogliatoi sopra di 12 lunghezze, sul 38-50.

Il Barça torna in campo con un atteggiamento diverso, soprattutto nella metà campo difensiva, e la partita cambia totalmente. Il Fener fa una fatica immensa a segnare e i blaugrana ricuciono lo svantaggio possesso dopo possesso. Hernangomez si conferma un rebus irrisolvibile per la difesa turca e Grimau trova anche i canestri di Jabari Parker, anonimo fino a quel momento. Dopo 30' sono ancora avanti gli ospiti, ma questa volta di un solo punto, 63-64.

L'inerzia della partita è ormai tutta dalla parte del Barcellona che, spinta dal Palau, passa in vantaggio e mette due possessi di distanza tra le due squadre. I turchi nonostante continuino a faticare enormemente contro la difesa blaugrana, provano a rimanere aggrappati alla partita con i tiri liberi, ma sono costretti ad alzare bandiera bianca quando Laprovittola segna la tripla del +7 a 40 secondi dalla fine, regalando la vittoria al Barça.

barça

Il Barça è invalicabile

La vittoria del Barça è facilmente spiegabile con un dato. I blaugrana hanno subito 31 punti nel secondo quarto e 31 punti nel secondo tempo. La crescita difensiva della squadra di Grimau dopo l'intervallo è stata veramente impressionante. Dopo un secondo quarto in cui il Fenerbahce segnava in tutti modi, non era assolutamente scontato tornare in campo con l'aggressività e la tenacia che hanno messo sul parquet i blaugrana.

Nello specifico, a partire dal terzo quarto, i padroni di casa hanno migliorato la loro difesa sul perimetro, concedendo meno conclusioni aperte ai tiratori avversari, che nei primi 20' avevano agito con molta più libertà. L'altro aspetto fondamentale è stato il controllo dei rimbalzi difensivi, che era mancato nella prima metà di gara e aveva permesso al Fenerbahce di segnare sulle seconde occasioni generate dai rimbalzi offensivi.

La crescita nella metà campo difensiva ha portato inevitabilmente il Barça a migliorare anche in quella offensiva e, soprattutto, a giocare con molta più fiducia. Le percentuali si sono alzate e sono entrati in partita anche coloro che nel primo tempo non si erano visti. Lo stesso Laprovittola, autore della tripla decisiva nel finale, è venuto fuori solo nel secondo tempo, in cui ha segnato 13 dei suoi 15 punti totali.

L'MVP della partita, però, è senza dubbio Willy Hernangomez, autore del suo season high con i 21 punti messi a segno questa sera. Il centro spagnolo ha dominato per tutta la partita, fisicamente e tecnicamente, contro i lunghi avversari. Sia Sanli che Motley sono sempre stati visibilmente in difficoltà a reggere il confronto con l'ex New Orleans Pelicans, che ha fatto quello che ha voluto dentro l'area avversaria.

Fener: il secondo quarto è mostruoso, ma non basta

Questa sera il Fenerbahce ha giocato probabilmente il miglior quarto della sua stagione. I turchi hanno tirato con un impressionante 76.5% dal campo nella seconda frazione, segnando da qualsiasi posizione e in qualsiasi modo. Come si spiega allora la sconfitta e, soprattutto, il calo netto del secondo tempo?

Oltre ai già citati meriti del Barça, ci sono chiaramente dei demeriti della squadra di Itoudis. Su tutti, quello di non essere stata capace ad adattarsi ai cambiamenti della partita. Nella seconda metà, infatti, non era più sufficiente affidarsi esclusivamente al talento dei singoli come era accaduto nel secondo quarto, bensì serviva condividere di più la palla e giocare meno uno contro uno, proprio perché la difesa avversaria era più aggressiva.

Il Fener, invece, ha continuato a inistere sulle giocate individuali dei propri giocatori e si è schiantato ripetutamente sul muro difensivo alzato dai blaugrana. In tutto il secondo tempo, la squadra di Itoudis ha totalizzato solamente 5 assist, un dato che spiega piuttosto bene quanto detto.

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