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Musa, Real contro Luwawu-Cabarrot, Baskonia
Musa, mvp del match della Buesa Arena - photocredit: Dzanan Musa X

Se l'Epifania tutte le feste porta via, per la Liga Endesa invece porta una settimana di fuoco per le tre squadre di Eurolega, chiamate a 3 recuperi (piuttosto decisivi specialmente per Baskonia e Barça). Baskonia-Real è stato quindi solo l'incipit di una sette giorni che dovrebbe chiarire anche il parco partecipanti della Copa del Rey.

Il Real Madrid espugna Vitoria, 82-89, dando prova di grande solidità, gestione e ovviamente talento, con Musa uomo copertina, da 29 punti e 5/5 dall'arco. W che regala ai madridisti il biglietto per la Copa del Rey e non solo. Ringraziano anche Gran Canaria (già come anfitrion) e Badalona, che vede premiati i propri meriti. Ma andiamo nel dettaglio della partita della Buesa.

La gara

I Blancos, reduci da 5 vittorie nelle ultime 6 partite, fanno intendere dall'inizio che qualcosa è stato sistemato e che ora in campo c'è un Real decisamente solido e con il quale non si possono commettere errori.

L'inizio di Musa è straripante. Il Bosniaco sigla 12 punti, con 3/3 dall'arco, tra cui un 3+1 che permette ai suoi di chiudere in doppia cifra e inibire le ambizioni di Baskonia. 28-18 dopo 10'. Gli uomini di Laso sono travolti e cadono in errori e imprecisioni che il Real punisce ripetutamente. Sarebbe ingeneroso dire che la partita finisca qui, ma sicuramente viene segnata dal divario iniziale, che non verrà più colmato dai baschi e funzionerà da cuscinetto contro le sfuriate casalinghe per Mateo e i suoi.

Immaginate inizio peggiore? Forse neanche Laso ma prima di poter anche organizzare una reazione, il secondo quarto si apre con un'altra brutta notizia. Howard dopo 18'' di gioco si scontra su uno smarcamento con Hezonja. Ginocchio contro ginocchio e ad aver la peggio è l'articolazione mancina del tiratore ex Marquette. Gara finita per lui e si attendono notizie.

Baskonia riesce ad andare oltre queste avversità e con Luwawu-Cabarrot e il debuttante in Acb, Samanic, ricuce il primo strappo. Sarà lo specchio della partita. Real che scappa ma che non appena raggiunge la doppia cifra di vantaggio, concede ai padroni di casa di rientrare. La spinta della squadra di Laso è però ancora una volta sedata, questa volta da mali interni. 5 palle perse e 7 nel primo tempo delle 9 totali. Una ragione in più per la quale il Real rimane in vantaggio anche all'intervallo.

Le Merengues hanno però il controllo del match. Campazzo gestisce il ritmo a piacimento, spingendo spesso sull'acceleratore, creando per se e i compagni e dopo un assist dal palleggio in transizione è il solito Musa a dare il massimo vantaggio di serata sul +14.

Samanic (15 alla sirena, 11 nella ripresa) ha impatto e contribuisce a tenere di nuovo il Baskonia a contatto. Baskonia che viene frustrata anche oltre i propri demeriti e dopo buone difese subisce canestri impossibili di Abalde (fine terzo quarto) e Rathan-Mayes (inizio quarto finale) che tolgono le proverbiali castagne dal fuoco anche quando l'attacco ospite non gira al meglio. 

Forrest, l'uomo dei finali dei baschi, nonostante una condizione non ottimale, eleva il suo livello e Baskonia arriva spesso vicino al Real, ma mai superando la soglia del -4. Prima è un parziale personale di Campazzo (17+6 assist), poi i liberi di Musa e infine la tripla della staffa di un chirurgico Hezonja (14) a 22'' dalla sirena a chiudere definitivamente la partita.

Le chiavi

Il Real sembra una squadra diversa da quella nervosa e insicura di sole poche settimane orsono. Al netto dell'infortunio di Deck, mostra una solidità prima di tutto mentale, che gli permette di condurre la gara dall'inizio alla fine. 

Inutile dire la titolarità della squadra. Questo Real segue il suo direttore d'orchestra argentino, Facu Campazzo. Certo non si ballano lenti, ma il play ex Nuggets sa scegliere bersagli e momenti. Sia quando correre per il campo per affrettare i tempi, sia quando rifugiarsi nelle money play tra pick and roll centrale o banalmente andando a cercare respiro e punti dalla lunetta. 

Campazzo, Real in palleggio contro Baskonia
Campazzo direttore d'orchestra Real - Real Madrid Basket X

Se Ibaka e Feliz rimangono ancora situazioni spinose, buono l'impatto di Garuba, al solito sopra le righe emotivamente ma capace di dare fisicità e dinamismo, fondamentale contro Hall e Samanic, due lunghi molto mobili che Tavares ha dimostrato di subire abbastanza.

Per Baskonia non buoni segnali. Una partita don chischiottesca, se esistesse questo neologismo. Una lotta senza risultati, resa ancora più ardua dall'infortunio di Howard e Moneke, che non ha anche lui visto il campo nell'ultimo parziale. Con Sedekerskis, spesso ai box in questa stagione, i baschi stanno trovando difficoltà a creare nuove certezze nonostante le buone prove di Luwawu-Cabarrot (14) e Rogkavopoulos (10), oltre al già citato Samanic.

Meglio sicuramente di altre uscite e anche con buoni lampi di gioco corale, ma vittima sempre di errori nei momenti chiave e non supportato dalle percentuali dall'arco (5/20 contro il 50% del Real). E ora ci vuole un miracolo per centrare la finali della coppa nazionale.

Mvp

Dzanan Musa, 29 punti con 5 rimbalzi e 5/5 dall'arco e una distribuzione molto continua nell'arco della gara anche dopo la miccia iniziale a quota 12. Un segnale che va oltre la partita della Buesa Arena. Il miglior segnale nella settimana della diagnosi di Deck. 

Il bosniaco sembra aver ritrovato fiducia soprattutto nelle sue condizioni fisiche e sarà un'arma fondamentale per questo Real. Il 100% dall'arco, ovviamente non replicabile ad ogni allacciata di scarpe, apre però a scenari molto interessanti per il futuro. L'ala ex Nets non è mai stato battezzabile ma altrettanto ha fatto delle penetrazioni nel pitturato il suo punto di forza. Elevare le sue percentuali e la sua continuità in questo fondamentale potrebbero renderlo ancora più pericoloso e creargli maggior spazi nell'amata area.

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