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Real Madrid che, ritrovato Facundo Campazzo, tratta il rinnovo di Walter Tavares con la tranquillità di un'organizzazione vincente che ha salutato tanti campioni senza mai abbassare l'asticella del rendimento.

Il Real Madrid campione di Eurolega 2023 ha vissuto un'estate relativamente tranquilla culminata nell'ennesimo trofeo conquistato, la Supercopa 2023.

L'arrivo di Facundo Campazzo, scontato da mesi, sin dalla firma transitoria con la Stella Rossa dietro alla quale vi erano abbastanza evidenti ragioni di costi che suggerivano un rientro in Spagna dall'estate, ha rinforzato clamorosamente una squadra che già forte lo era.

Negli ultimi mesi si è parlato molto del rinnovo di Walter Tavares, le cui richieste economiche per estendere l'accordo in vigore sino al giugno 2024 sono state da molti commentate come eccessive, riconducendo il problema al fatto che il club non ha nessuna intenzione di superare un certo tetto di ingaggio.

Da parte della dirigenza "blanca" trapela una certa tranquillità poichè c'è tutto il tempo necessario per discutere al meglio la cosa. In quanto alle presunte offerte NBA per il centro capoverdiano, non abbiamo avuto alcuna conferma in tal senso sin dai primi giorni del mercato.

Di certo gare come la semifinale di Murcia dimostrano che Tavares è un'arma letale, come già si sapeva, forse rafforzando la posizione contrattuale del capoverdiano.

Dopo aver rinnovato Gaby Deck sino al 2028, un altro passaggio importante riguarda Dzanan Musa, anch'egli in scadenza 2024, come peraltro Mario Hezonja.

I "grandi vecchi" proseguono. Rudy ed il Chacho, che hanno firmato sino al prossimo giugno, sono probabilmente all'ultimo ballo, mentre Sergi Llull potrebbe continuare anche oltre.

Il discorso sul rinnovo o meno di Tavares, con tanto di possibile eventuale addio del giocatore alla fine della stagione prossima, quando avrà 32 anni e mezzo, hanno portato a galla una situazione assai particolare che riguarda le uscite dei grandi giocatori dagli accordi con le "merengues".

Real | Eurodevotion

Cosa si fa se se ne va il totem? E' impossibile da sostituire? Nulla di tutto ciò, almeno così dicono i numeri.

Negli ultimi 9 anni sono ben 11 i profili importanti che hanno lasciato la capitale, alcuni per ritiro, pochissimi per club diversi, parecchi verso la NBA. E questo attraversamento dell'Atlantico ha portato in dote al Real una cifra decisamente impressionante a livello di "buyout".

Nel 2014 toccò a Mirotic verso la lega americana (Bulls), così come nel 2016 fu il turno di Willy Hernangomez (Knicks). Lo stesso anno il Chacho Rodriguez raggiunse i 76ers, prima di passare la stagione seguente al CSKA.

Nel 2017 arrivò il ritiro del Chapu, Andres Nocioni.

Il 2018 fu l'anno della consacrazione di Luka Doncic che, dopo il trionfo di Belgrado, volò verso la NBA in Texas, per vestire la maglia dei Mavs.

Nel 2019 si salutò Gustavo Ayon, passato allo Zenit di San Pietroburgo.

Il 2020 vide la partenza in direzione NBA del Facu Campazzo, arrivata a novembre inoltrato.

L'anno seguente, il 2021, toccò a ben 4 atleti lasciare la "casa blanca". Gabriel Deck andò ai Thunder a fine aprile, nel clou della stagione di Eurolega, Reyes annunciò il ritiro a giugno, Usman Garuba scelto alla #23, firmò il suo contratto coi Rockets ad agosto e Jaycee Carroll appese infine le sneakers al chiodo dopo qualche tentennamento durante il quale il club ne attendeva il ritorno.

Aggiungiamoci pure che nel giugno 2022 si è consumata la tanto discussa separazione da Coach Pablo Laso, ormai leggenda del club, a causa di problemi di salute che ne hanno impedito la conclusione dei Playoff nazionali in panchina.

Tanti nomi importantissimi, alcuni veri e propri campionissimi che hanno scritto pagine di storia per il club, eppure il livello del Real è sempre rimasto altissimo.

In queste 9 stagioni (solo 8 di Eurolega per via della cancellazione del 2019/20 causa Covid) il club "merengue" ha raccolto i seguenti trofei:

  • 3 Eurolega (2015-2018-2023) con finale nel 2022 e partecipazione alle F4 anche nel 2017 e nel 2019.
  • 5 Liga ACB (2015-2016-2018-2019-2022) con finali disputate altre 3 volte (2017-2021-2023).
  • 3 Copa del Rey (2015-2016-2017-2020) con finali disputate 4 volte (2018-2019-2021-2022).
  • 6 Supercopa (2018-2019-2020-2021-2022-2023).

In sostanza 17 trofei considerando le 4 maggiori competizioni cui ha partecipato, cui si aggiungono 8 finali e svariate semifinali.

Numeri impressionanti che danno chiara dimostrazione di una gestione di altissimo profilo e soprattutto della capacità unica di far fronte agli addii di grandi giocatori senza che il livello complessivo del roster subisca alcun ridimensionamento.

Per tali ragioni si sta vivendo, come dicevamo, la trattativa con Tavares in maniera estremamente equilibrata. Da quelle parti, forse più che in qualsiasi altro posto, quello che c'è scritto dietro la maglia è importante, ma mai quanto ciò che vi è davanti.

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