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Al momento la situazione del Maccabi non è delle migliori, ma il calendario potrebbe dare una grossa mano alla squadra di Kattash.

Dopo la pausa dovuta alle coppe nazionali e alla finestra FIBA, questa settimana riparte l’Eurolega per l'ultima parte di stagione regolare. Da qui a metà aprile saranno otto partite fondamentali per tutti o quasi. Escludendo Alba e Asvel, fuori da ogni lotta, e anche il Real, sostanzialmente già sicuro di un posto ai playoff e anche del fattore campo a favore, tutte le altre si giocano molto in questo mese e mezzo. Tra chi punta ai playoff diretti, chi al fattore campo e chi ad un posto ai play-in, la lotta è ancora apertissima.

Dentro a questa lotta c’è anche il Maccabi Tel Aviv, che prima della sosta ha affrontato uno dei periodi più difficili della stagione. Gli israeliani sono scivolati al decimo posto perdendo cinque delle ultime sei partite e ora si trovano a una sola vittoria di vantaggio sul Partizan, undicesimo e quindi fuori dalla post season. Gli uomini di Kattash, dunque, dopo una stagione positiva, considerando anche la situazione in cui si sono ritrovati, ora rischiano di finire addirittura fuori dai play-in.

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Eppure il Wade Baldwin visto nelle ultime gare di Eurolega è stato, perlomeno per quanto riguarda le cifre, il migliore della stagione. 28 punti con il Real, 25 con il Baskonia e 26 con l’Efes non sono numeri da tutti i giorni, che però non sono bastati per evitare tre sconfitte. E non si può neanche dire che Baldwin sia stato troppo solo perché il contributo dei compagni è stato bene o male in media con il resto della stagione.

E allora come si spiegano queste sconfitte? Molto semplice. Il grosso problema del Maccabi rimane la difesa, che è la peggiore dell’Eurolega, e nelle ultime tre gare prima della pausa gli israeliani hanno affrontato il primo (Real), il terzo (Efes) e il quarto (Baskonia) miglior attacco del campionato. Quando vai in trasferta e giochi a chi segna di più contro roster così talentuosi è facile tornare a casa con una sconfitta.

Ma l’identità del Maccabi è questa e non si può pretendere che la squadra cambi pelle in questo finale di stagione. Perdere fuori casa con Olympiacos, Partizan e le tre squadre sopracitate, come è successo nelle ultime cinque trasferte, non è una tragedia. Sicuramente ci dice qualcosa sul valore dei gialloblù e su quali possono essere le loro ambizioni, ma non è un segnale così preoccupante da dover stravolgere il proprio stile di gioco per raggiungere l’obiettivo post season. Anche perché il calendario è dalla parte degli israeliani che, insieme al Monaco, hanno il percorso sulla carta più facile da qui all’11 aprile.

Berlino in trasferta, Zalgiris in casa, Stella Rossa fuori, Asvel in casa, Bayern fuori, Valencia in casa, Barcellona fuori e Milano in casa. Esclusi i catalani, sono tutte squadre che al momento si trovano sotto l’undicesimo posto - più il Valencia che ha lo stesso record degli israeliani - e dunque assolutamente abbordabili per gli uomini di Kattash.

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A meno che i risultati precedenti alla pausa abbiano lasciato qualche scoria negativa, il Maccabi non dovrebbe avere problemi ad accedere alla post season e anzi, visto il calendario, potrebbe anche agguantare i playoff diretti, senza giocare i play-in. Significherebbe arrivare nei primi sei posti a fine stagione regolare, che per come stanno le cose oggi e per quelle che erano le previsioni a inizio stagione sarebbe un grande risultato.

Pensare a qualcosa di più (ovvero le Final Four) onestamente è complicato, le difficoltà nell'affrontare squadre più forti si sono viste tutte. Qualcosa potrebbe cambiare nel caso in cui l'Eurolega permettesse al Maccabi di tornare alla Menora Mivtachim Arena di Tel Aviv. Disputare una serie playoff davanti al proprio pubblico sarebbe un vantaggio non da poco, ma al momento non c'è nessuna notizia in merito, se non il desiderio della società israeliana di tornare a giocare in patria.

Photo Credits: Maccabi Tel Aviv X Account

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