Milano cannoneggia da tre, Pesaro travolta
L'esordio di Milano dei playoff è una passeggiata contro la spaesata compagine di Repesa
E' subito 1-0, Milano è spietata e piega gli ospiti pesaresi. Tutto secondo copione quindi, grazie ad un vantaggio raggiunto già nelle prime battute della gara e ampliato a dismisura con l'avanzare dei minuti.
Il 94-68 è specchio severo dell'abisso tra le forze in campo, antipasto di una serie già ampiamente indirizzata e che solo una insperata combattività della Carpegna Prosciutto potrà rendere di un qualche interesse.
L'entree al sapore di playoff del Medionalum Forum nel racconto per punti di Eurodevotion.
Crescendo biancorosso
Nei primissimi minuti sono gli ospiti ad assaporare un illusorio vantaggio. Un paio di transizioni efficaci e ben condotte ne sono mendaci portatrici, finché non si sblocca il ping pong offensivo dell'Olimpia, che spacca il match in quattro e quattr'otto.
La circolazione di palla di Milano è vivace, ritmata, vorticosa e si fa beffe della retroguardia marchigiana. L'ondata biancorossa si accompagna con una decisa volontà di recuperare palla e dare l'assalto a rimbalzo offensivo. L'urlo di Melli, vera anima di questa fase di partita, sull'aggressiva bimane in campo aperto, suggella il 16-7 domestico.
Si moltiplica il tripudio offensivo milanese in un perentorio 15-0 di parziale, un'offensiva che beneficia di tutti gli spazi insieme creati e capitalizzati dai tiratori. Pesaro sembra non avere risposte e armi per mettere un freno alla locomotiva meneghina, seguono così minuti di pieno controllo, superiorità evidente, predominio soverchiante.
La Carpegna Prosciutto tiene in attacco, dove maglie difensive neanche troppo agguerrite favoriscono una minima continuità, e tenta di sbaragliare il campo con una zona proposta da Repesa. L'effetto è effimero, la soluzione esplorata con poca convinzione e il risultato è il ritorno di Milano alla gragnuola di triple.
Il secondo tempo continua su questa falsa riga, Milano si specchia nel gradevole turbinio di gioco prodotto, finché ad inizio ultimo quarto Pesaro va definitivamente in panne e rimane minuti senza segnare, alzando definitivamente bandiera bianca e concedendo la marcia vittoriosa ai meneghini.
I protagonisti
Pesaro ha vissuto una serata che ha messo a dura prova la dimensione tecnica di squadra e, a cascata, ha messo a nudo il livello dei principali interpreti. Questo è particolarmente evidente nella prova insufficiente del backcourt - Moretti e Abdur-Rahkman 9 perse in due -, a fronte di qualche timido contributo realizzativo di giocatori come Kravic e Cheatam.
Discorso diverso per Daye: 9 punti in 11' sono dato prezioso, tuttavia quell'affanno fisico, che ha raccontato anche Repesa in sala stampa, e che è anche visibile ad occhio nudo. Freno decisivo per un distillato di esperienza e di talento che poco potrà portare alla causa.
L'Olimpia si gode un Melli che è micciadel primo strappo, per mentalità e leadership. Questo, in una gara finita sostanzialmente dopo il primo parziale, equivale a renderlo il migliore in campo. In termini di volume di contributo, non si può non citare il sublime apporto dei tiratori, Baron e Datome in primis (19 e 17 punti), che hanno dato alle fiamme la retina avversaria con un esiziale 10/12 dall'arco, canalizzando un ottimo ritmo offensivo di squadra.
Discreti segnali da Shavon Shields, mentre Napier ha giocato un po' più da riferimento occulto, ordinato e presente.
Le parole dei coach
Messina porta a casa quello che voleva, avendo dato al suo pubblico panem et circensem. La vittoria e, insieme, anche un po' di divertimento, con una squadra che ha spadroneggiato in campo, fraseggiando piacevolmente sul parquet.
Dalla sala stampa del Forum, si dice soddisfatto di come la squadra è entrata nella serie, in particolare ricorda il contributo di giocatori non ancora al picco della forma, a cominciare da Datome, in grandissimo spolvero, per continuare con Shields, protagonista di qualche ottimo spunto. Stare sul pezzo e avere un contributo delle seconde linee in crescita i propositi indicati per il prossimo futuro.
Da Repesa invece ci arrivano spunti tecnici della gara, che, probabilmente, saranno faglie decisive anche nei prossimi appuntamenti della serie. I marchigiani sapevano di dover controllare a rimbalzo difensivo (lì sono stati devastati nel primo, decisivo, parziale) e di dover ostacolare in tutti i modi lo short roll tipico dell'attacco di Milano.
L'Olimpia ha tirato in Gara 2 il 48,5% dai 6,75, galvanizzando i suoi mortiferi tiratori, spesso liberi piedi per terra, cannoneggiando così gli avversari anche e proprio da quella situazione tattica che dall'arrivo di Hines in poi è caratteristica essenziale delle manovre offensive biancorosse. Tanto prevedibile, quanto ardua da arginare...
Photo credit: olimpiamilano.com, Olimpia Milano Facebook