Shields e l’Olimpia: un rinnovo che tarda e quel dettaglio sull’agenzia

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Shavon Shields al centro dell’attenzione in questi giorni. Piccole incomprensioni a parte, è normale chiedersi perchè non sia ancora arrivato il rinnovo del suo contratto con l’Olimpia.

Il weekend di LBA ha visto Shavon Shields protagonista di qualche piccola incomprensione con il pubblico milanese a seguito di qualche mugugno nei confronti della prestazione del giocatore.

Sia chiaro, onde evitare di gonfiare situazioni che non lo meritano assolutamente, si è trattato solo ed unicamente di qualche mugugno, nulla di più, dopo alcune giocate non troppo convincenti dell’atleta e di una reazione (dito alla bocca col classico segno di “zittire”): niente fischi o contestazione, per essere chiari.

Shavon Shields

Inutili polemiche a parte, il tema più importante ci risulta essere il contratto in scadenza giugno 2023 con l’Olimpia.

L’ala (o guardia? Scegliete voi, qui le parole del suo ex allenatore Maurizio Buscaglia sul valore del giocatore e dell’uomo) nativo di Overland Park (Kansas), grande atleta nonchè studente di altissimo livello, tanto da guadagnarsi GPA (Grade Point Average) di 4 e 3,73 tra la High School di Olathe ed il college a Nebraska, è alla terza stagione milanese, dopo aver fatto il suo esordio in Eurolega con il Baskonia, dove ha giocato 59 partite dal 2018 al 2020.

RITRATTO DI SHAVON SHIELDS, UNO STUDENTE MODELLO PER IL PROFESSOR MESSINA

Due volte secondo quintetto di Eurolega, probabilmente il migliore nel ruolo insieme a Will Clyburn considerando la completezza dei 28 metri, nel primo anno milanese è sceso in campo in 36 gare su 41 della massima competizione: 26’46” di utilizzo medio, 13,8 punti, 55,5% da due, 43,2% da tre, 4 rimbalzi, 1,4 assist per un ottimo 15 di valutazione. Memorabile la sua gara 5 contro il Bayern decisiva per l’approdo alle Final 4, in cui produsse 34 punti con 5 rimbalzi per 41 di valutazione. Una delle migliori prove della storia in una gara 5 “do or die”.

2021/22 più complicato per via di un infortunio traumatico che gli ha permesso di essere sul parquet in 24 occasioni sulle 38 totali della squadra biancorossa. Cresciuti i minuti (29’49”), stabili i punti (13), meno bene al tiro con il 49,1% da due ed il 34,7% da tre. Sempre 4 rimbalzi e media assist raddoppiata a 2,8. La valutazione stabile verso l’eccellenza a quota 14,2.

Decisamente difficile la stagione attuale che per Milano si è precocemente conclusa in Eurolega. Solo 10 presenze su 34 gare, 21’54” minuti di utilizzo medio, soltanto 8,2 punti, 44,7% da due, 34,5% da tre, rimbalzi scesi a 2,4 e 2,2 assist per un 8,4 di valutazione che è il suo minimo in carriera nel torneo, simile al dato dell’esordio in maglia basca qualche anno fa. Ovviamente determinante il grave infortunio nell’area della fascia plantare in occasione del Round 4 in casa Bayern. Evento non traumatico, va detto, che ha visto il giocatore di madre danese rientrare solo nel Round 27, a Valencia il 7 marzo, quasi 5 mesi dopo quel maledetto 20 ottobre.

In sostanza nelle ultime due stagioni solo 34 presenze sui 72 impegni europei della squadra di Messina ma, soprattutto, il vero Shields, un grande giocatore senza dubbio alcuno, mai realmente visto dopo il suddetto rientro di Valencia.

LBA Olimpia Shields Napier

Ci sono tutte le attenuanti del mondo a partire da un sistema di gioco che avrebbe voluto cambiare ad inizio anno, quando lo stesso danese del Kansas faticava a trovare i giusto spazi nell’equilibrio di una ricerca di palla dentro che Milano non ha mai avuto nelle due stagioni precedenti. Inoltre è chiaro come si sia infortunato in un momento nel quale la squadra aveva una certa struttura e sia rientrato in un contesto completamente diverso, perchè l’approdo di Napier ha ribaltato completamente le questioni tecniche milanesi.

La grandezza e l’importanza del giocatore è testimoniata dal fatto che quasi sempre gli è stato affidato il miglior attaccante avversario in difesa, dimostrazione di valori su quei 28 metri già menzionati che hanno pochissimi pari in EL.

La fatica nel ritrovare la miglior forma è forse dovuta non solo direttamente ai postumi dell’infortunio quanto al fatto che per lungo tempo non ha potuto appoggiare il piede, con la conseguenza di una possibile perdita di tono muscolare che ovviamente necessita di tempi lunghi per tornare quello di prima. Che poi la fascia plantare sia delicatissima ce lo dimostra anche l’odissea di un altro campione come Cory Higgins che, da quando ha avuto problemi in quella zona del corpo, è stato vittima di tantissimi altri problemi.

La reazione di domenica ai mugugni del pubblico testimonia ovviamente di una leggera mancanza di tranquillità del giocatore di fronte alle difficoltà nel ritrovare la qualità cui era e cui ci aveva abituati. Considerando che si tratta di uno degli atleti con IQ cestistisco più alto dell’intera competizione europea, possiamo immaginare quanto tutto ciò gli stia costando.

Ed allora ci viene naturale, quasi banale, pensare alla questione contrattuale. Shavon Shields è stato in maglia Baskonia tra i giocatori emergenti più interessanti del continente, dopodiché si è affermato come uno dei migliori in assoluto in maglia meneghina. Su questo i dubbi sono bene pochi.

Le parole dei Coach dopo il Round 14 (pt 1): Messina elogia squadra e Datome | Eurodevotion

Ettore Messina sottolinea in sala stampa come quei mugugni non aiutino a ritrovare un giocatore che definisce indispensabile per vincere. Giustamente sottolinea il tutto nell’ottica della tranquillità di Shields nel percorso di ritorno ai suoi reali livelli, ma allora una domanda sorge abbastanza spontanea, logica…

Perchè ad oggi, maggio inoltrato, Milano non lo ha ancora rinnovato?

Impensabile che un profilo di tale livello non riscontri grande interesse tra le maggiori protagoniste del torneo, così come si fatica a credere che l’Olimpia non sia interessata ad una prosecuzione del rapporto con l’atleta, anche perchè non si può pensare a problemi economici viste le pressochè illimitate possibilità del club di Giorgio Armani.

La risposta a questa domanda, che personalmente ci ricorda un po’ la questione Punter di due anni fa, ce l’hanno solo il giocatore ed il club, con quest’ultimo sempre molto attento (giustamente!) a non far trapelare nulla.

C’è però un dettaglio che è corretto sottolineare perchè rappresenta un dato di fatto. Shavon Shields è rappresentato, come agente da Doug Neustadt (TNG) che lavora in Europa in partnership esclusiva con Igor Crespo, il quale altri non è che l’agente di Ettore Messina.

Ora, detto che come andiamo ripetendo da sempre “le vie del mercato sono infinite”, è abbastanza chiaro che si tratti di una situazione almeno particolare in cui l’equilibrio delle parti è fondamentale per trovare la soluzione migliore che possa accontentare tutti. Perchè se è assolutamente normale e comune che un allenatore ed un giocatore dello stesso club possano avere lo stesso agente, la faccenda diventa un po’ più complicata se quell’allenatore è anche il “president of basketball operations” della squadra con la quale è sotto contratto l’atleta.

E’ un quadro tanto semplice quanto potenzialmente complesso: un presidente deve trattare del futuro di un giocatore con un agente che è anche… il suo agente. Se tutto va bene e la lunghezza d’onda è la stessa è una questione, mentre se vi sono temi sui quali non si è concordi il tutto può complicarsi in maniera notevole.

Aggiungiamo infine che ad oggi le nostre fonti non ci hanno indicato alcuna trattativa alternativa a Milano per Shields e quindi l’auspicio per la piazza milanese è che tutto possa risolversi al meglio. Ma non dimentichiamo quelle vie del mercato “infinite”…

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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