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Alla Zalgirio Arena va in scena il più classico dei "no game". Lo Zalgiris di Andrea Trinchieri domina dall'inizio alla fine contro un Efes irriconoscibile rispetto a quello visto nelle ultime settimane. I lituani prendono il controllo delle operazioni fin dai primi minuti e gestiscono la gara per quaranta minuti, fino al 96-70 finale.

La partita

È un inizio da incubo per i turchi che impiegano quasi tre minuti prima di trovare il canestro, ma soprattutto appaiono disorientati e totalmente incapaci di competere con la grande energia messa in campo dallo Zalgiris. A metà primo quarto, il punteggio è già piuttosto eloquente: 17-4. I lituani non sbagliano nulla, muovono splendidamente la palla e tirano con percentuali altissime. L'Efes, invece, si affida esclusivamente alle giocate dei propri singoli, Clyburn soprattutto, che però non portano a nulla di positivo. Dopo 10' lo Zalgiris conduce 34-14.

Da qui in poi si può parlare di 30 minuti di puro garbage time. L'Efes, infatti, non dà mai l'idea di poter rientrare e lo Zalgiris fa il minimo indispensabile per mantenere un vantaggio sicuro senza spendere troppe energie. A giovarne non è di certo lo spettacolo, ma con un'altra partita a meno di 48 ore di distanza è assolutamente comprensibile.

L'Efes è impresentabile, sfuma il sogno post season

Già prima di questa sera raggiungere la post season era molto difficile, ora le speranze dell'Efes sono ridotte all'osso. Una sconfitta di questa portata sembra comunicare la resa dei turchi, che proprio quando avevano la necessità assoluta di inanellare qualche vittoria sono crollati nel peggiore dei modi.

Decifrare una debalce del genere è veramente difficile, soprattutto se consideriamo che nelle ultime settimane i turchi avevano alzato il livello della propria pallacanestro e tutti gli infortunati erano tornati a disposizione. È vero che da un lato il rientro di alcuni giocatori, Clyburn su tutti, potrebbe aver rotto l'equilibrio che si era creato, ma di certo non può spiegare una sconfitta così pesante.

È stata la classica partita in cui non ha funzionato nulla. L'attacco è stato troppo statico, e su questo ha certamente influenzato la presenza di Clyburn, ma anche quando si sono costruiti dei buoni tiri la palla non è mai entrata. Il 37.5% da 2 spiega piuttosto bene quella che è stata la serata dei turchi. In difesa non si è mai trovata una soluzione al pick&roll di Birutis, che infatti è stato il migliore dei lituani, e più in generale l'atteggiamento difensivo è stato pessimo fin dall'inizio.

Ora l'Efes tornerà in Turchia per affrontare l'Olimpia - altra squadra non esattamente in ottima forma - e servirà assolutamente un atteggiamento diverso per riscattare questa pessima serata.

Serata magica per lo Zalgiris

Da quando Andrea Trinchieri si è seduto sulla panchina dello Zalgiris, la Zalgirio Arena è tornata ad essere un fortino inespugnabile. Tre partite e tre vittorie, di cui due, ovvero quella di questa sera e quella col Fenerbahce, molto convincenti. È evidente che il coach italiano abbia portato molto entusiasmo che permette alla piazza di vivere di nuovo serate di grande esaltazione.

Se è vero che l'Efes ha giocato una pessima partita, è altrettanto vero che lo Zalgiris è stato perfetto per lunghi tratti di gara. I lituani hanno condiviso molto bene la palla fin dai primi minuti. Quasi tutti i canestri del primo quarto sono nati da un assist e, nei primi 10', la squadra di Trinchieri ha sbagliato solo due tiri dal campo e ha tirato con il 100% da dietro l'arco.

Birutis ha messo in costante difficoltà la difesa dell'Efes, giocando splendidamente il pick&roll. A sorprendere è la sua capacità di saper concludere al ferro in tanti modi diversi controllando sempre molto bene il corpo. Chiude con 18 punti, 8 rimbalzi e 27 di valutazione. Quella di questa sera, però, è stata assolutamente una vittoria del collettivo, dove tutti hanno dato il loro apporto. I 27 assist (con solo 8 palle perse) di squadra lo testimoniano.

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