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Le parole di coach Luca Banchi in seguito alla sconfitta della Virtus contro il Real Madrid. La formazione bianconera ha chiuso con cinque sole palle perse all'attivo, sintomo della serata comunque positiva.

"Quando è troppo, è troppo", si dice in gergo. Il Real Madrid, nei confronti di un'ottima Virtus, quantomeno per la maggior parte del match, è stato troppo: eccessivamente tecnico, fisico, atletico, concentrato, talentoso, forte. La Segafredo cade nel ventinovesimo round di Eurolega e lo fa contro la compagine più attrezzata di tutta la competizione, fresca vincitrice della Copa del Rey e bisognosa di ritrovare il successo a livello continentale.

Al termine dell'incontro, coach Luca Banchi non può che essere soddisfatto della prestazione dei suoi, applicati per tutti i quaranta minuti e focalizzati sul lavoro da svolgere per limitare le doti principali dei Blancos. Le vu nere non si scompongono mai, nemmeno quando in svantaggio di sedici lunghezze, e, proprio grazie alla propria forza d'animo, rimangono in partita a livello mentale, fisico e tecnico fino alla sirena finale; in fase difensiva, Bologna propone tanta aggressività sulla prima costruzione perimetrale del Real, con Cordinier a svolgere l'arduo compito di contenere la rapidità e l'estro di Facundo Campazzo, mentre in attacco il pallone viene fatto girare con le giuste frequenze, senza, tuttavia, essere recapitato all'interno della retina ad ogni occasione possibile, di certo per via del lavoro madrileno in retroguardia.

“Il Real Madrid è venuto a Bologna a disputare una delle sue migliori partite di questa stagione, con molta aggressività, fisicità, ma anche molta lucidità. Hanno avuto una grande serata dal perimetro e perfetta dalla linea dei tiri liberi, e questa è l’immagine di una squadra che dopo tre sconfitte è venuta a Bologna e sapeva di dover giocare il suo miglior basket per vincere." Coach Banchi apre la propria conferenza post gara complimentandosi, di fatto, con gli avversari, i quali non hanno mai dato l'idea di poter sciupare il vantaggio accumulato nel primo tempo o, comunque, di poter calare vistosamente nella fase decisiva del match: i Blancos hanno colpito in svariate occasioni dalla lunga distanza, non hanno commesso errori dalla linea della carità e si sono confermati molto pericolosi anche in avvicinamento al ferro, attraendo la difesa virtussina su alcune individualità e spaziando il parquet nella maniera corretta. "Sono molto contento dei miei giocatori perché ancora una volta hanno dimostrato di appartenere a questo livello e si sono guadagnati il rispetto degli avversari, che di fronte a Bologna hanno bisogno di giocare una grande partita per vincere e per questo devono sentirsi orgogliosi del loro sforzo, per mantenere il contatto con squadre e giocatori del genere bisogna essere quasi perfetti." Perfetta non lo è stata la Virtus, tuttavia, senza ombra di dubbio, gli ospiti sono usciti dal palazzetto bianconero consapevoli di aver affrontato un club molto più ostico rispetto alla passata stagione ed anche alle previsioni di inizio annata.

La gestione della sfera da parte dei ragazzi di casa ha rappresentato un punto di forza immenso, poiché, a differenza di quanto accaduto nello scontro del Wizink Center, la Segafredo non ha mai regalato contropiedi o canestri facili in transizione ad una squadra, la quale di tutto necessita, tranne che di doni altrui. Le parole di coach Banchi, in questo senso, sono state esemplificative ai massimi: "Sono impressionato dal modo in cui abbiamo cercato di superare la loro fisicità nonostante il numero molto basso di tiri liberi e di falli, che ha dimostrato che quando hai una squadra del genere, campioni d’Europa, gli arbitri ti guardano in modo diverso ed è normale, ma siamo rimasti in partita. Abbiamo finito con 5 palle perse ed è l’immagine di una squadra molto concentrata nonostante i problemi che abbiamo trovato in campo per superare la loro aggressività." Daniel Hackett mancava all'appello per i felsinei, ma Pajola, Lundberg, Abass, Dobric e, in parte, Cordinier non lo hanno fatto rimpiangere, attaccando forte gli avversari sugli hand off, gli scarichi ed il movimento della sfera e contribuendo alla causa in fase offensiva.

"Sono rimasto molto colpito dal modo in cui siamo tornati nel terzo e quarto quarto, poi il loro talento e la loro grande rotazione dalla panchina hanno permesso loro di creare il break finale. Ancora una volta, complimenti al nostro avversario ma sono orgoglioso dei nostri ragazzi e di quello che hanno fatto per dimostrare che per battere Bologna bisogna giocare una grande partita e questo mi rende felice.” Luca banchi conclude il proprio intervento in sala stampa rinnovando i complimenti al Real Madrid, ma soprattutto trattando dell'atteggiamento dei suoi ragazzi, mai domi di fronte ad una corazzata come quella delle "Merengues". La Segafredo ha toccato il -5, minimo svantaggio della seconda parte di gara, poi ha dovuto cedere all'enorme talento di Campazzo in cabina di regia ed alla precisione di ogni singolo ospite da qualsiasi posizione del campo. Resta la buona prestazione da parte di una Virtus che continua a sognare l'accesso diretto ai playoff: il calendario mette, ora, gli emiliani di fronte ad un doppio turno, quantomeno sulla carta, seppur mai veramente facile, abbordabile e questo deve rappresentare una spinta ulteriore verso la fase finale della regular season di EuroLeague.

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