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Il Partizan, dopo la sconfitta interna contro il Fenerbahce, riprende la rincorsa per un posto nei playoff sconfiggendo un'Alba Berlino che per venti minuti ha messo in netta difficoltà i padroni di casa.

I serbi sconfiggono l'Alba 88-74. 19 punti per Avramovic, 16 punti per Punter.

Partizan: decisivo il break nel terzo quarto

Alla fine del primo tempo coach Obradovic, non sprecando tempo in formalismi liturgici, deve aver spiegato con metodi poco ortodossi che l'atteggiamento dei primi venti minuti avrebbe potuto portare qualche imprevisto nella corsa playoff del suo Partizan.

I serbi, dopo aver sofferto i ritmi dell'Alba, appiccano il fuoco al nido di serpi che stava avvelenando le viscere del suo coach con un parziale di 20-4 nei primi sette minuti della terza frazione. Un break frutto di triple, corsa e difesa aggressiva: le triple di Avramovic e Andjusic aprono il campo, la difesa aggressiva permette palle perse tedesche e gioco in campo aperto che mette le ali all'adrenalina dei bianconeri. Alla fine del terzo quarto il parziale dice 35-9 per il +24 serbo.

Avramovic: l'eroe inatteso

Avramovic ha ma fama di essere un giocatore torturato dal bollente vulcano degli istinti; un vulcano che certe volte tende a farlo uscire dai binari ma che questa sera ha aiutato - soprattutto nel secondo quarto - il Partizan a restare dentro un incontro che stava prendendo una piega imprevista per i pronostici e le aspettative serbe.

Con lo stoicismo di una bestia da soma l'ex Varese trascina i suoi a suon di triple - di cui tre consecutive nel secondo quarto. Triple che non riescono a spegnere il rossore perpetuo che arde il viso di coach Obradovic, ma che permettono al Partizan il privilegio di un ultimo quarto da garbage time.

Il numero 4 è l'MVP con 19 punti e 5/7 da tre punti.

Partizan: una vittoria che consolida il settimo posto

Per il Partizan, complici le sconfitte esterne di Maccabi e Zalgiris, in attesa di Baskonia, questa vittoria consolida una settima piazza che alla fine della stagione regolare varrebbe un posto tra le magnifiche otto. Una obiettivo che sembrava impossibile dopo l'inizio balbettante - da esordiente - che stava per compromettere in anticipo la stagione del ritorno di Obradovic.

Quando ancora il sole non ha asciugato la rugiada il coach serbo si gode la posizione del suo Partizan e inizia a credere all'ennesimo grande exploit di una carriera incredibile. I suoi ragazzi a fine partita possono festeggiare insieme alla folla.

Adesso per la compagine serba in arrivo una doppia trasferta italiana che potrebbe essere il crocevia della stagione europea.

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