Liga Endesa | J27: Sua altezza Real Madrid conquista Tenerife
Dominio blancos a Tenerife. Il Real impone la sua legge, comanda a rimbalzo, blinda il primato. Entrambe festeggiano l'accesso matematico ai playoffs..

Al Pabellon Santiago Martin va in scena il big match di Liga Endesa, tra le prime due della classe. Il Real Madrid espugna Tenerife 68-79, conducendo dalla palla a due sino alla sirena, mettendo in mostra una rinnovata solidità, non un buon segnale per le avversarie.
La cronaca del match
Le squadre sanno che è un momento cruciale della stagione. La prossima settimana d'altronde entrambe si giocheranno molto per la loro campagna europea e la gestione del roster è un tema sentito sin dai quintetti.
Huertas e Shermadini dalla panca, Musa e Tavares altrettanto. Tenerife senza i due veteranissimi però non riesce a pareggiare l'intensità ospite. Ogni madridista ha un vantaggio fisico ed è chiamato a sfruttarlo.
Il dominio del Real a rimbalzo e al ferro è assoluto. Nonostante un tiro da 3 totalmente deficitario (4/21 per il 19% totale) non c'è problema ad aprire il pitturato oro-nero. Garuba e Fernando sono un fattore e anche l'ingresso di Shermadini non inverte la tendenza.
Abromaitis e Kramer, loro si riescono a non far naufragare i padroni di casa trovando precisione da lontano. Il Real però ha ora una solidità tanto inseguita e che ora sembra dare i frutti sperati. Veleggia oltre la doppia cifra di vantaggio, toccando anche il +17, sfruttando anche i 9 punti di un redivivo Rathan-Mayes nel secondo quarto.
Il miglior Drell in Acb dal suo arrivo consente a Tenerife di riavvicinarsi ma sempre oltre i 10 punti all'intervallo (34-45). I padroni di casa provano a reagire al ritorno dagli spogliatoi. Musa debutta nel match e al solito produce punti e falli subiti, Hezonja è bravissimo a fare il “4” tattico e a muoversi bene sfruttando le attenzioni che attirano Tavares o Fernando.
Tenerife riesce a tornare a -7 (47-54), ancora una volta con l'apporto di Kramer e la tripla di Abromaitis. Madrid non si scompone, risponde con un controparziale di 12-2 che annulla tutto lo sforzo fatto. Il finale è molto coerente con la partita che lo ha preceduto.
Feliz fa toccare il massimo vantaggio (+19, 49-68) ai suoi. La Tenerife di Vidorreta però ha orgoglio e il parziale di 8-0, con due triple del solito Abromaitis ridà vita al palazzetto isolano. La giornata però non è quella d’imprese. Hezonja e il miglior Fernando di stagione volano sopra il ferro per sigillare un perfetto statement game per la truppa di coach Chus Mateo.
Il Real conquista la matematica qualificazione ai playoffs, e non era indubbio, ma soprattutto mette due vittorie di scarto proprio su Tenerife, di fatto ipotecando la seed numero 1.
Le chiavi del dominio Real
E’ servito un Real solido e sempre concentrato, in linea con le versioni recenti, per poter dominare su un campo che era inviolato dal 13 ottobre 2024 (91-95 per il Barcellona). Le notizie sono pressochè tutte positive per i capitolini.
Prima i dati della partita. 42-30 a rimbalzo, tendenza chiara sin dal primo quarto e anche prima dell’ingresso di Tavares. A banchettare la coppia Garuba-Fernando, diversi dal capoverdiano ma altrettanto efficaci con il loro dinamismo e un’attività instancabile.
Il centro angolano piazza la prima doppia-doppia in maglia merengues, 10+10 rimbalzi per 17 di valutazione e una presenza costante a rimbalzo e attaccando il ferro. Ma è tutto il supporting cast a dare conferme, quasi quasi garanzie. Rathan-Mayes scrive 9 importanti punti per scavare il solco nel secondo quarto, mentre Feliz è oramai un fattore in uscita dalla panca.

Questo è un segnale preziosissimo e ancora prima che dai numeri dei singoli, si nota dai minutaggi. Musa e Tavares sotto i 14’, Hezonja 20’ e Campazzo, 0 e soli 2 tiri, a quota 18’. Un cambio sostanziale rispetto ai match di tardo 2024, quando l’argentino doveva prendere fiato per 4/5 minuti a partita.
Sembra insomma che le fatiche per arrivare a livelli degni del nome sulla maglia non siano state vane e ora il Real si trova, solido, lungo e con margine per concentrarsi su play-in ed eventuali playoffs senza l’assillo della classifica di Liga Endesa.
Cosa manca a Tenerife
Si direbbe il cent per fare un euro. Perché l’impressione è piuttosto ricorrente nelle ultime stagioni. Una grande squadra, solida, belle vittorie ma quella brutta sensazione di aver una data di scadenza, di arrivare ad un punto della stagione in cui manca qualcosa. La fotografia della partita di stasera arriva a conferma di quanto detto finora.
L’età media degli interpreti è un numero incontrovertibile, almeno quanto la classe che spesso abbiamo giustamente celebrato anche in questa stagione. Oggi Huertas e Shermadini, han fatto il loro, soprattutto dando la prima scossa (entrando dalla panca), ma non sono riusciti ad invertire definitivamente la rotta. Coach Vidorreta ha condivisibilmente deciso di utilizzarli poco (12’ e 15’) in previsione della trasferta di Tortona.
Sicuramente l’assenza di Guerra e il periodo no di Fitipaldo non aiutano, ma probabilmente aver un realizzatore in più, che nell’idea di inizio stagione doveva esser Peyton Willis, avrebbe aiutato anche in giornate come questa. Da segnalare Henri Drell che per la prima volta in Acb ha avuto un impatto e che potrebbe diventare sempre più importante pian piano che si inserirà nelle dinamiche della squadra canarina.
Oggi giornata complessa per tutto il reparto lunghi, appena Shermadini era seduto. Insostenibile il quintetto piccolo (con Kostadinov centro), ma anche per il nuovo innesto Badji molto grezzo in attacco ma positivo nel provare a contrastare il predominio ospite (5 stoppate). Da Madrid al Real Madrid, con oggi si chiude una serie irreale di 17 vittorie consecutive in tutte le competizioni, che avvalorano le prestazioni finora di Tenerife e che oltre i legittimi dubbi, la tengono ancora presente nella volata finale in Liga Endesa.