Il Real Madrid di Tavares sbanca Belgrado a fil di sirena
Vittoria tiratissima per i Blancos sul campo del Partizan Belgrado

Una delle partite più appassionanti viste di recente in Eurolega vede il Real Madrid espugnare la Belgrade Arena di Belgrado con un buzzer a fil di sirena di Edy Tavares, che fissa l'89-91 finale. Due punti che lasciano aperto il pur complicatissimo discorso playoff diretti (serve che perda una tra Efes e Barca, ma per entrambe è in programma una partita morbida contro Zalgiris e Virtus) chiudendo a sei la serie vincente consecutiva in regular season. In caso contrario, il sesto posto sfuggirebbe per un solo punto nella differenza canestri a tre: ovvio che ci sarebbe del rimpianto, ma ripensando a com'era partita la stagione europea del Real c'è da togliersi il cappello dinnanzi a un'altra grande dimostrazione da squadra vincente.

Una gara splendida alla Belgrade Arena
La partita è stata un'altalena di emozioni, tra un Partizan fin troppo leggero dopo aver buttato via nelle ultime settimane ogni speranza di post-season e un Madrid, per l'appunto, collettivamente in fiducia (sei giocatori chiuderanno in doppia cifra, in dieci giocheranno tra i 16 e i 25'). Sedici sorpassi, attacchi particolarmente ispirati e i serbi che non hanno pagato il deficit a rimbalzo (33-44 il saldo finale) con un Brandon Davies sugli scudi dentro e fuori dall'area: l'ex Milano e Varese chiude a 4/7 dall'arco, ma anche nel suo caso con il sapore beffardo di quello che poteva essere e non è stato contro le varie Efes, Bayern e Barca.
Spallata Partizan ma il Real non molla mai
Dopo un primo tempo sempre in equilibrio con nessuna delle due capace di dare una spallata, il terzo quarto del Partizan sembrava aver spostato l'inerzia della partita: cinque bombe nel parziale per gli uomini di Obradovic, che volano fino al +10. Ma ancora una volta, nell'ultimo quarto (e in un'atmosfera comunque infuocata nonostante l'eliminazione aritmetica) i bianconeri si perdono: gli ultimi tre minuti cominciano col Real a -9, ma Campazzo, Hezonja e soprattutto l'intramontabile Llull la rimettono in piedi. Un gran canestro del solito Carlik Jones, spesso troppo solo quest'anno, vale il pareggio con un paio di secondi sul cronometro. Ma dal time-out il lungo capoverdiano si inventa un buzzer tanto insolito quanto pregevole, ricevendo spalle a canestro e bucando la retina cadendo all'indietro: i campioni son così, amigo.