Il Bayern è perfetto, l'Olimpia no. Sconfitta amara al Forum
Nell'ultima di andata di Euroleague, Milano cade in casa contro un ottimo Bayern, ottimo nei momenti decisivi. Si spegne sul ferro l'ultimo tiro di Shields.
Nel Round 17, giro di boa della stagione di Euroleague, al Forum, l'Olimpia viene gelata dal Bayern, 78-79, in una partita iniziata male, recuperata e finita con un paio di errori decisivi, non perdonati dai tedeschi, ora in vetta alla classifica. La partita nei nostri tipici tre punti.
Intensità e ritmo: l'inizio del Bayern
Il Bayern approccia la partita al meglio. Sa della pericolosità di Milano quando può accelerare e allora aggredisce difensivamente. Giffey è lì per quello, ma il livello di intensità difensiva dell'intera squadra tedesca sorprende l'Olimpia che non riesce a prendere ritmo, non trova canestri e aggrava la situazione nella metacampo difensiva.
Non c'è reazione ad ogni singolo 1vs1, l'attacco produce 6 palle perse e sbatte sempre sulla difesa a metacampo. Il Bayern sembra una macchina perfetta. Rimbalzo o recuperata e si vola in attacco. Costruendo dalla transizione e spesso passando dalla regia occulta di Voigtmann. Parziale di 14-0, l'Olimpia scivola anche a -18. Oltre al dato sulle perse e una sofferenza a rimbalzo (entrambi migliorati nel corso della partita) replica della serata di Oaka, Booker si conferma uno dei giocatori più solidi dell'intera Euroleague, non troppo prevedibile ad inizio stagione.
Un bellissimo Bayern insomma. Preciso ed efficace in attacco (nonostante un Edwards ancora cheto) e asfissiante in difesa, usando anche una zona pressing che toglie molte certezze e secondi agli attacchi meneghini.
La reazione di Milano
Milano abbiamo la certezza che sia una squadra, nonostante Oaka, nonostante l'incipit di serata. Il Forum, coinvolto e pieno aiuta, ma la squadra si aiuta a sua volta, trovando forse il miglior Dimitrijevic di stagione, il solito Leday (10 dei 14 finali nel primo tempo) e anche con percentuali al di sotto delle medie abituali, si riporta in partita.
Un primo tempo a specchio insomma, praticamente in parità, nonostante Mirotic non segni come al solito (saranno comunque 18 finali ma con 11 liberi), nonostante un Mannion che per una volta trova fisiologiche difficoltà offensive. Ma l'ambiente Milano ora è riconciliato. Riconosce e si riconosce in questa squadra. Non sarà esente da errori, ha sicuramente dei difetti, ma è un'Olimpia che ha riconquistato il pubblico.
I giocatori, come visto anche in versioni vincenti in stagione, lavorano per la squadra, trovano modi per dare il proprio contributo. Mirotic serve 6 assist, Mannion prova a metter pressione sulla palla, il rientro di Nebo (da verificare la botta presa al braccio “doesn't look good” di Messina è preoccupante) è subito promettente (11+8 rimbalzi nei minuti contingentati) e la perfezione di Causeur, che gestito perfettamente tra i vari impegni, sta regalando prestazioni sopraffini (13 senza errori). Ancora più che nelle vittorie, anche in una serata come questa va rimarcata come l'Olimpia non si sia disunita, seppur, rispetto al periodo recente, è caduta in piccoli ma decisivi errori nel finale, che a questo livello di partite risultano decisivi.
Una bellissima partita, un bellissimo Bayern
Grande coinvolgimento, grande importanza in classifica, bellissime giocate e tensione fino alla sirena, in un botto e risposta degno di serie passate tra queste due squadre. Insomma per gli spettatori neutrali sicuramente uno spettacoli di livello. Grande merito a Milano, che si sta posizionando ai piani alti anche della qualità del gioco, ma soprattutto complimenti al Bayern Monaco.
I tedeschi, sornioni e forse poco celebrati, in attesa del recupero di Paris-Fener, sono in testa all'Eurolega, con 11 vittorie. Il tutto con un percorso in trasferta sicuramente migliorabile. Edwards (25 con 18 punti nella ripresa) se non in formato MVP, difficilmente si allontanerà dal premio del giocatore più migliorato. E le insidie sono in casa. La stagione di Devin Booker (23 con 7 rimbalzi) è tutta li da vedere (267 punti segnati ad oggi in totale vs i 272 delle 28 partite giocate l'anno scorso) e per certi versi è quasi più sorprendente, per un giocatore che non ha mai fatto della continuità il suo dogma. Una coppia con un'ottima intesa. Stasera dominanti nel terzo periodo, con 21 dei 25 punti segnati del Bayern con la loro firma (i restanti 4 sono liberi di Yebo).
Ma dietro le quinte si muove una macchina ben oliata. Weiler-Babb ha completato la sua trasformazione da specialista difensivo a fattore sui due lati del campo (rimbalzo decisivo stasera e referto spaventoso, 10+6 rimbalzi+12 assist). Voigtmann (bello il tributo iniziale a lui e Napier) “ringrazia” l'ex pubblico con una prestazione di IQ cestistico elevatissimo. Grande qualità nelle letture e perfetto facilitatore di una squadra che ha tantissimi punti nella mani, non per forza le sue. Ma sicuramente sa come mettere gli altri nelle migliori condizioni. Non a caso, citato come fondamentale sia dal suo ex coach e dal suo attuale, nel post-partita.
Herbert già. Un Bayern che impressiona per durezza mentale. Per chiarezza sul da farsi e nel fare scelte giuste, con un basket anche piacevole e che si sposa perfettamente con le caratteristiche del suo go-to-guy. Schroeder da campione del mondo, Edwards dalla testa dell'Euroleague.