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Euroleague Man of the week vola in questa settimana a Belgrado per raccontare le ottime prestazioni di Filip Petrusev.

Il giocatore serbo, classe 2000 e prodotto di Gonzaga University, ha avuto la sua prima esperienza da professionista con la maglia del Mega Basket guadagnandosi con merito il titolo di MVP di Aba League chiudendo l'annata con poco più di 24 punti di media.

Una stagione che gli ha spalancato le porte della nazionale serba e quelle dell'Anadolu Efes con il compito di sostituire un giocatore importante come Sanli.

Esperienza, quella in Turchia, in cui sono arrivati una coppa nazionale ed una Eurolega ma anche un impiego probabilmente inferiore alle attese.

L'estate ha sancito il ritorno in patria alla Crvena Zvezda ed un inizio di Turkish Airlines Euroleague difficilissimo con un bilancio di 1-6 prima dell'arrivo del "santone" della panchina Dusko Ivanovic.

Un sergente di ferro, capace di criticare il giocatore ex Gonzaga, anche dopo l'eccellente partita contro il Monaco vinta dai serbi per 92-68.

"Petrusev ha avuto buoni numeri ma ha giocato male, deve fare molto meglio", le parole del coach al termine di una sfida in cui il lungo ha chiuso con 21 punti (9/11 al tiro) e 6 rimbalzi, nella sesta gara consecutiva con numeri da potenziale miglior giocatore della competizione.

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Giocatore perfetto nelle letture del pick&roll ha un notevole arsenale offensivo che gli permette di essere pericoloso sia in situazioni statiche spalle a canestro che da tagliante.

Un bagaglio che abbinato alla giovane età lo colloca tra gli atleti più interessanti nel suo ruolo a livello di vecchio continente.

La risalita della Stella Rossa è stata esponenziale anche se in settimana è arrivata una battuta d'arresto, tra le mura amiche, contro la nuova capolista solitaria Real Madrid.

La "Casa Blanca" si è imposta con autorità a Belgrado per 79-59 anche grazie a sette assist del "Chacho" Rodriguez.

L'ex rimpianto e tanto amato a Milano ha innalzato notevolmente il rendimento nelle ultime partite sia di ACB che di Euroleague tornando ad incantare, un pò come Teodosic a Bologna, i palati più fini nonostante un impiego centellinato a livello di minutaggi.

Un giovane in rampa di lancio, un veterano tra i più talentuosi dell'ultimo decennio, sono loro i protagonisti della rubrica di Eurodevotion.

Denominatore comune? Il talento.

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