Il Real spinge il Baskonia fuori dalla Copa del Rey
La squadra di Mateo travolge la coraggiosa resistenza del Baskonia
Alti ritmi, caterve di possessi. Disordine e spettacolo alla Fernando Buesa, casa del Baskonia, nella Jornada 17 di Liga.
L'ennesima vittoria dei blancos, maturata per 99-85, ha sancito l'esclusione del Baskonia dalla Copa del Rey.
Riassumiamo l'ultima del girone d'andata iberico in perfetto stile Eurodevotion.
Alta velocità
Dalla palla a due, il marchio sulla gara è quella di un match giocato a un ritmo vertiginoso. Le due squadre si rincorrono da un lato all'altro del campo, concludendo i possessi nei primi secondi dell'azione e pagando con un po' di superficialità ed errori.
Howard per il Baskonia cerca subito di mettersi in partita, ma prende il ferro a ripetizione, l'unica soluzione tattica della gara che ha un sua sua riuscita è il pick and pop di Yabusele, foriero delle prime due triple della gara.
Il Real va in palla e punisce i padroni di casa con un bellicoso 9-0 iniziale.
Il Baskonia attacca ad alto ritmo, la palla e gli uomini si muovono, ma senza troppo mordente. L'attacco non è statico ma inconcludente, sbatte contro la fisicità e la disciplina difensiva delle merengues.
Howard dà la sua scudisciata con un tiro dagli otto metri di pura arte cestistica. I baschi tirano solo da tre e beccano il ferro a ripetizione. Giocano tantissimi possessi, ma segnano solo 3 punti, peraltro con un tiro impiccato della propria stella, nei primi 5'.
Il Real entra invece con più consapevolezza in confidenza con il tipo di partita e punzecchia a ripetizione, ampliando il vantaggio. I possessi aumentano e la partita si scioglie, mentre Yabusele è incubo basco dalla lunga, anche i padroni di casa si rimettono in carreggiata.
Chiozza è trascinatore basco e trova il canestro più di una volta per dare corpo al bottino rossoblu.
Il primo quarto si risolve quindi in un prepotente 35-20 a firma blanca, un parziale che, volenti o nolenti, influenzerà il match in modo decisivo.
Baskonia tenta la rivolta
Il Baskonia, ripreso il ritmo nel finale del quarto precedente, comincia a provare a forzare un calo madrileno. L'ingresso di Moneke fa la differenza, il motorino inarrestabile nigeriano sbaraglia le carte, in scia all'inusuale aggressività di Chiozza.
Così, con la minor incisività offensiva del Real, il Baskonia si infiltra nei momenti di alti ritmi un po' pasticcioni e riduce la distanza. Con un'organizzazione difensiva decente, e non quella in totale di balia del primo quarto, la squadra di Ivanovic prova a mettere in discussione le sorti della partita.
Il tutto porta fino al 7-0 di fine primo tempo, che solo per un'ingenuità di Kotsar, che fa fallo sul tiro da tre di Musa, diventa solo 10-5 baskonista in ultima analisi. Infatti, il suggello da artista di Markus Howard vale slo il -8 a metà.
Passato l'intervallo, il Baskonia continua a macinare, con Miller-McIntyre e Moneke al comando delle operazioni. I baschi si avvicinano, sotto di 6 è la tripla in transizione di Alocen a mandarli sotto di nuovo.
El Lobo, com'è stato ribattezzato il play domestico, ex Granca, incarna il momento della partita, da generale in campo conduce i suoi e lo fa perforando l'area con la giusta interpretazione della transizione. Azzanna e squarcia.
Il Real trova sempre il modo di stare lì, di mantenere il divario, cercando a turno i suoi talenti, ma il Baskonia resta in aggressione costante.
Howard sembra poco presente in generale, scarsamente consistente, ma è capace di trovare sussulti chirurgico e di aiutare la squadra in momenti importanti.
Le cartucce basche, però, pur lodevoli, sono in procinto di finire. Nella prima parte dell'ultimo quarto è Mario Hezonja a pungere gli avversari con cinica continuità.
Nel finale il Real chiude le porte, riesce a mettere più fisicità in difesa e poi cavalcare il campazzismo e lo yabuselimo rampante in attacco. I blancos hanno così gioco facile a condurre in porto la partita e a far piangere la Fernando Buesa Arena.
Protagonisti e delusioni
Un quarto da 35 subiti avrebbe potuto abbattere un toro, non questo Baskonia che ha saputo rendere dopo tutto la partita decisamente interessante. Fino a un certo punto, è chiaro.
Non c'è molto da aggiungere se non che mancare la Copa del Rey, seppur in un torneo così competitivo come la Liga, è un obiettivo stagionale mancato di cui certo dalle parti di Vitoria non sono felicissimi.
Il risultato è certo prodotto di un filotto di sconfitte maturate tra ottobre e novembre, ma anche di una continuità in campionato mai abbracciata fino in fondo.
Tornando alla partita, il Real conferma sè stesso ancora una volta e il suo feeling per i tabellini copiosi, dopo l'Efes. 26 punti Yabusele, vero mattatore di serata, 20 Campazzo e 20 Musa, sempre più macchina da punti in tranquillità.
Dall'altro lato il trittico offensivo è composto da Howard, 16 punti, ma 4 di valutazione e parecchie difficoltà al tiro, Miller-Mcintyre e Moneke (16 e 15 punti rispettivamente), grandi protagonisti dei picchi positivi rossoblu. Il nigeriano uno dei pochi con plus/minus positivo, non scontato in una sconfitta in doppia cifra.
Photo credit: Baskonia e Real Madrid X, acb.com