Euroleague Weekly | i problemi delle serbe, le percentuali di Milano e l'equilibrio totale
Euroleague Weekly, il nostro appuntamento coi 10 flash dalla settimana di Eurolega: questa volta con qualche giorno di ritardo per attendere il recupero di Maccabi-Real ed essere così tutti alineati.
- Il Fener viene da quattro sconfitte consecutive e ora trova il Real in casa. Risultato scontato? Niente affatto: anzi, la classica partita in cui Madrid può trovare il primo KO stagionale in Eurolega. Anche perché se c'è un reparto lunghi che può dare fastidio a quello blancos è proprio quello gialloblu. In caso di sconfitta casalinga, però, il filotto negativo sarebbe alquanto impattante.
- Discorso inverso per il Pana che viene da 4 W consecutive e che sembra navigare a vele spiegate verso il raggiungimento di quel livello di squadra che solo poche settimane fa sembrava così lontano. La gara in casa del Partizan è ora davvero un bel test per sondare la solidità della squadra di Ataman. Sempre tenendo a mente che Kendrick Nunn deve ancora entrare nei meccanismi e mostrare quale sarà il suo vero impatto sulla competizione.
- Lato Partizan: l'inizio è stato tutt'altro che esaltante. E anche la pallacanestro non ha brillato; la squadra sembra indietro. Perdere però vorrebbe dire andare 4-7: pericoloso. Soprattutto in questa EL in cui piazzare un filotto di vittorie pare molto difficile. Per noi, in ogni caso, qualcosa ancora manca ai serbi, soprattutto in cabina di regia. Dozier crescerà, ma non è il giocatore che era Exum.
- L'altra serba forse è anche peggio. Se già non fosse stato chiaro, la gara della Stella Rossa contro Milano ha evidenziato i problemi di un roster che sembra assortito male e sbilanciato tra esterni a lunghi. In particolare per il fatto che gli esterni (fortissimi) scelti danno il meglio con lunghi dinamici, mentre la Stella li ha praticamente tutti statici... La sfida già con l'Efes è già obbligatoriamente da vincere: un 3-8 sarebbe terribile.
- In settimana si è giustamente celebrata la vittoria di Milano. Forse però perdendo un po' di vista la realtà e infatti domenica il bagno di realtà si è chiamato Pistoia. La vittoria a Belgrado è stato importante, roboante e arrivata nel modo giusto, ma la continuità non si costruisce in pochi giorni: servono tempo, lavoro e pochi trionfalismi.
- Si è parlato tanto di quel 60% dall'arco dell'Olimpia. E' dato replicabile? No. Perché tirare con quelle percentuali costantemente è impossibile anche costruendo buonissimi tiri. Quella straordinaria percentuale deve fare rendere conto dell'enorme qualità del roster milanese, ma anche ricordare i problemi in cabina di regia che rimangono così com'erano. Maodo Lo è stato sublime e superlativo, però anche per lui bisognerà valutare la parola "continuità".
- La Virtus ha vinto contro un Fener sì acciaccato ma senza tre uomini-chiave come Mickey, Cordinier e Polonara. Luca Banchi sta facendo passare per normalità qualcosa che non lo è. Arriveranno momenti difficili, come per ogni squadra, ma per ora la capacità che il coach toscano ha avuto di amalgamare un gruppo così coeso e compatto è straordinaria.
- Valencia è andata incontro ha un inevitabile calo: 4 sconfitte consecutive contro Olimpia, Real, Barça e Pana. Chiariamoci: tutte avversarie di primissimo livello, ma quella magia che c'era ad inizio anno sembra un po' svanita. E' normale: la squadra ha un alto tasso fisico, ma i punti in mano non sono tanti e il roster, alla lunga, non sembra così qualitativo per affrontare due competizioni come Eurolega e Liga simultaneamente, mantenendo quel livello messo in mostra ad inizio anno.
- La quarta in classifica (il Pana) è a quota 6/4; la quindicesima (Bayern) a 4/6: dodici squadre comprese in una partita. Dato impressionante di come, finora, l'equilibrio - a parte una squadra... - sia totale.
- 15.7 punti, 37.9% dall'arco, 2.4 rimbalzi, 5.9 assist, 18.5 di PIR. Zitto zitto, Shane Larkin sta tornando a giocare a livelli celestiali, trascinando l'Efes e con delle scorrazzate a canestro da far stropicciare gli occhi. 27 punti e 38 di PIR nell'ultima gara contro il Partizan. Le ultime partite sono da livello MVP.
STARTING 5 (Round 10)
Il MAODO LO visto a Belgrado è stato qualcosa di "curryana" memoria; vicino a lui un'altra prestazione stellare (l'ennesima) firmata MIKE JAMES: 28+8+5 e dominio assoluto alla Buesa. Poi Super MARIO HEZONJA che fa 26 punti contro l'Alba con la facilità estrema che lo contraddistingue. Sempre TOKO SHENGELIA, dominante anche contro il Fener anche ben oltre i numeri; dall'altra parte c'era JOHNATHAN MOTLEY, l'incubo nell'area virtussina, molto simile a un predicatore nel deserto.
MENZIONE D'ONORE
Nico Laprovittola torna in forma e si riprende le redini del Barça e lo scalpo del Maccabi. Vicino a lui un Isaiah Canaan che in attacco, insieme a Peters, sta trascinando i reds ormai da qualche partita. Insieme a loro mettiamo una terza guardia, quello Shane Larkin superlativo di cui abbiamo sopra, che se l'è giocato con James fino all'ultimo per un posto in quintetto. Completano Frank Kaminsky, alla prima grande prestazione col Partizan (24+4+3) e Mathias Lessort, faro dall'energia infinita sotto canestro e adrenalina pura.