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Alla Salle Gaston Medecin la Virtus trova la prima vittoria di questa Eurolega sul campo del Monaco, reduce da una Final Four. Il dominio virtussino della partita è totale fin dalla palla a due e roboante nel punteggio finale di 59-83.

La Virtus di Banchi si mostra già come avversario scomodo per qualunque compagine; Monaco, invece, sembra essere squadra con diversi problemi che vanno ben oltre il campo.

Il racconto della partita

L'intensità è subito altissima come il numero di falli spesi da ambo le squadre: Monaco prestissimo in bonus, Cordinier riparte da dove aveva lasciato e James fa frusciare la retina. La Virtus trova buone triple, le segna e va sul 12-7; l'attacco monegasco balbetta e come al solito si affida agli assoli personali. MJ è tutta Monaco in questo quarto, intanto Lundberg entra, segna una tripla e incide. Per ora la Virtus è decisamente migliore e il +8 dopo 10' forse è anche poco.

Il parziale Virtus ora è 9-0, Lundberg è già a quota 7 e i bianconeri sfondano la doppia cifra di vantaggio. Il tiro dalla lunga distanza continua a premiare i virtussini e la lunga rotazione di Banchi; intanto, Jaleen Smith trova due triple di fila che danno tanto respiro e il +13. Monaco vivacchia, nonostante i tanti cattivi attacchi, ma Diallo commette antisportivo e altri falli ingenui.

Sulla tripla di Shengelia è 26-42 e massimo vantaggio Virtus sul +16. Lundberg, di nuovo, entra e segna una tripla, ma le vu nere ancora commettono quelle ingenuità che permettono di ricucire a Monaco e di andare all'intervallo con un disavanzo molto meno pesante. Importantissima la tripla di Smith sull'ultimo possesso: 33-48 e +15.

Monaco riparte a mille e la Virtus commette 5 falli in un minuto di totale ingenuità: quello che non serviva fare al rientro dagli spogliatoi. Ma le vu nere subito reagiscono con due triple di Shengelia e Belinelli che rimettono il parziale a posto. Belinelli punisce ancora e allora il vantaggio torna sul +19; Dunston è un professore in area e intanto MJ fa 0/2 dalla lunetta. Monaco è terrificante su entrambi i lati del campo: la difesa fa acqua in ogni dove e le triple bianconere fioccano (15/26) e segnano il +25.

E' totale controllo tecnico ed emotivo della Virtus Bologna alla Salle Gaston Medecin e ora si galleggia proprio intorno al +25. Monaco non sembra avere le idee tecniche e la forza mentale per provare a mettere qualche tarlo in testa ai bianconeri. Per la Virtus è la partita perfetta e KO tecnico ai danni dei monegaschi: vittoria larghissima per 59-83 e scalpo pesantissimo.

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Monaco è inguardabile e inesistente: è già allarme rosso

Se la gara di settimana scorsa era stata brutta, quella si oggi di Monaco può essere definita tranquillamente come inguardabile.

I monegaschi vivacchiano nei primi minuti con le giocate di Mike James. Poi, lentamente ma inesorabilmente, cala il buio sulla squadra di Sasa Obradovic che non riesce mai a controbilanciare l'energia e l'efficacia delle giocate bianconere.

La difesa della squadra del Principato ha buchi più grandi del Groviera e allora la circolazione di palla virtussina, già di per sé molto efficace, va a nozze punendo costantemente le errate letture avversarie. Anche in attacco non va meglio dove ai pochi sprazzi del primo tempo si sostituisce il nulla cosmico degli ultimi venti minuti.

C'è poco da aggiungere onestamente. 0 punti con 0/8 dal campo di Okobo, 40.5% da due, 18.2% dall'arco e i soli 9 assist sono numeri che si commentano da soli di una squadra sfilacciata e che di "squadra" ha avuto davvero ben poco. Chiaramente c'è anche qualcosa extra-campo che non va perché, nonostante le assenze di Walker e Loyd, non possono essere questi l'atteggiamento e la qualità proposti.

Non ci stupiremmo se qualche scossone non tarderà ad arrivare. O se ne parlerà a fondo o qualcuno potrebbe saltare.

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E' una Virtus Bologna perfetta e, finalmente, spietata

Determinazione, intensità e occhi della tigre fin dalla palla a due. Uniti al fatto che l'avversario viveva i propri demoni personali, sono stati ingredienti letali che hanno permesso alla Virtus di giocare una partita davvero al limite della perfezione e di prendersi una vittoria su un campo difficilissimo dal peso specifico davvero elevato.

Tra la fine del secondo quarto e l'inizio del terzo ci sono stati barlumi di quello scarso cinismo che dall'anno scorso ha fatto perdere ai bianconeri tante partite che sembravano già vinte. Ma questa volta la reazione c'è stata e il manico della situazione è stato prontamente ripreso: anche questo è un altro grande segnale di crescita di questo gruppo.

Poi, la difesa è stata ruvida e decisa, mentre la circolazione di palla offensiva ha avuto una fluidità che non ha mai visto da tempi lontani. Da qui, oltre alla serata innegabilmente magica, la percentuale pazzesca nel tiro da tre: 16/31 con il 51.6%. Ma anche la gara stravinta a rimbalzo e il 18/14 di rapporto assist/palle perse sono numeri che raccontano la bontà della prestazione virtussina.

L'altra nota estremamente positiva è il contributo di tutti i giocatori. Dalla leadership di Shengelia (12+5+4), alla grande solidità di Dunston, al killer instinct di Smith (4/5 dall'arco) fino alla grande prova di Iffe Lundberg che dimostra ancora una volta la professionalità e la serietà del giocatore. Dopo essere stato messo fuori rosa e poi sul mercato, viene reintegrato all'ultimo col cambio di coach, e si fa trovare subito pronto al ritorno nelle rotazioni guidando la second unit e giocando con intensità e decisione da handler. 14 punti, 4 rimbalzi e 4 assist di grandissimo valore.

Banchi può essere contentissimo di una prestazione che racconta la qualità e le prospettive di una Virtus Bologna che può togliersi soddisfazioni importanti. Intanto questa è una di quelle vittorie che fa tanto, tantissimo morale.

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