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I muscoli taronja piegano il talento del Barça: colpo Valencia al Palau

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Nella sfida d’Eurolega della jornada 21 di Liga Endesa, Valencia si conquista lo scalpo del Palau blaugrana, inseguendo, resistendo e poi piegando il Barça 76-79.

Partita resiliente degli uomini di Mumbru che, nel momento di maggiore difficoltà, siglano un improvviso parziale di 16-0 e poi non si voltano più indietro, controllando il risultato.

Il racconto della partita

Mumbru, privo di Davies, inizia senza centri di ruolo e con solo Jones trattatore di palla. La partita, quindi, entra subito sul binario della gara ruvida e ad alto tasso fisico. Gli attacchi non brillano, a rimbalzo è grande lotta, bisogna faticare per trovare la via del canestro e le difese si ergono rocciose. Hernangomez parte forte davanti quanto è morbido dietro, la bella tripla di Jovic impatta il 19-19 dopo 10′.

Il secondo quintetto taronja però fatica a tenere i ritmi blaugrana e dopo due minuti è già a quattro falli commessi. Un paio di giocate sopraffine di Parker danno una piccola sterzata alla gara: 29-23 con Valencia che fatica terribilmente a trovare punti. I muscoli di Anderson e Ojeleye continuano a fare male ai padroni di casa: da una parte il talento dell’ex Celtics dall’altra la potenza delle ali valenciane. Il Barça tocca il +9, ma Valencia puntualmente si rifà sotto, non volendone sapere di lasciarsi staccare. 40-38 all’intervallo.

Il Barça esce dagli spogliatoi con la faccia giusta: parziale di 8-0 e +10. L’attacco casalingo funziona meglio, trova spaziature migliori, mentre quello ospite rimane asfittico e troppo spuntato dall’arco (solo 2 triple segnate). La squadra di Grimau sembra fugge sul +14, poi succede l’impensabile: Jovic si carica sulle spalle l’attacco ospite che, improvvisamente prolifico, piazza un parziale di 16-0 e ribalta completamente il punteggio chiudendo addirittura in vantaggio il terzo periodo 58-60!

Ora Valencia è in totale fiducia, il Barça prova ad alzare l’intensità difensiva, ma l’attacco di Mumbru ha trovato ritmo e fluidità: le triple entrano, il vantaggio viene difeso. Il talento di Satoransky e del roster blaugrana si rifà sotto, ma i taronja ora sanno cosa fare per controllare la gara. Jones manca il colpo del KO, il Barça ha la possibilità di pareggiarla per l’overtime: sul +3 Valencia difende, sbaglia la difesa, Laprovittola ha una tripla aperta, trova solo il primo ferro e allora è colpo esterno al Palau.

Le chiavi e quel terzo quarto bizzarro

Partita ruvida, estremamente fisica e imperfetta: come spesso accade quando in campo c’è Valencia. Soprattutto senza i propri centri di ruolo e quindi costretta a giocare “piccola”, anche se con un pacchetto di ali estremamente fisico e stazzato – il quintetto con in campo Anderson, Ojeleye e Inglis pressoché un muro difensivo. Proprio con Anderson e Ojeleye, ovvero con le loro scorribande al ferro che hanno guadagnato non pochi tiri liberi, Valencia è rimasta a galla nei primi 25′.

15/13 di rapporto assist/palle perse per gli ospiti, 16/15 per i padroni di casa. Ecco, partita imperfetta e fatta di sportellate. Solo 4 triple segnate dai blaugrana in tutta la partita: troppo poche e assenti nell’ultimo quarto e mezzo. 5 triple per i taronja, ma la cui maggioranza è arrivata tra finale di terzo quarto e inizio di quarto quarto.

La partita si è giocata in area, collassata e controllata sotto il ferro. Ancora una volta: muscoli e fisicità. E quando la partita va su quei binari spesso la squadra di Mumbru può uscirne vincente. Colpa del Barça è quella di aver accettato la scelta ospite e di essere entrata in un tipo di gara da cui poteva solo trarne svantaggio.

Oltre ai già citati Ojeleye e Anderson (fondamentali), decisivi per Valencia gli apporti di Pradilla e Jovic. Il primo dà dimensione dinamica all’attacco valenciano, il secondo lo orchestra e organizza quel parziale di 16-0 che ha cambiato la partita. Pangos gioca 4 minuti e sembra ancora completamente sconnesso.

Satoransky e Parker sono i best scorer blaugrana: classe offensiva ne hanno, ma in difesa continuano a essere problematici. Deludono ancora molti degli altri (Laprovittola su tutti), tra i quali sorprendentemente anche Vesely, fuori partita e presto caricato di quattro falli.

MVP

Semi Ojeleye con 17 punti, 4 rimbalzi e 20 di valutazione in 22 minuti. Lui e Justin Anderson sono quelli che stanno di più in campo per Mumbru e sono le pietre angolari del successo taronja. Due corpi straripanti e incontenibili a rimbalzo, produttori di liberi e anche tiratori dall’arco – anche se l’ex Breogan non ha quasi mai visto il canestro quest’oggi.

La fisicità ormai è l’identità di questa nuova versione di Valencia e si sta sempre più andando verso l’estremizzazione di questa di identità. Quando si riesce a portare la partita sui binari voluti, allora molte squadre più talentuose possono essere condotte in un buco nero da cui si esce triturati.

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