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L’Eurolega ha deciso: il Maccabi giocherà a Belgrado le partite casalinghe

Maccabi-eurolega
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Dopo tanto discutere e dopo una discreta attesa, il board di Eurolega ha decretato il futuro del Maccabi Tel Aviv nell’attuale edizione della competizione.

La decisione è stata quella di non escludere gli israeliani dalla competizione e di spostare definitivamente le partite interne della squadra di Kattash a Belgrado, nello specifico alla Aleksandr Nikolic Arena, ovvero la casa della Stella Rossa. Tutto questo dopo che la Serbia, appunto, si era detta disponibile ad accogliere il team israeliano dentro il proprio Paese.

Polemiche e perplessità a riguardo ce ne saranno, figurarsi. E c’è chi ovviamente non tarderà a fare raffronti rispetto alla guerra tra Russia e Ucraina che nella primavera 2022 aveva escluso dalle competizioni europee tutte le compagini russe.

Qualcuno potrebbe rispondere che nel caso della Russia si trattava di un paese invasore, mentre nel caso di Israele di paese attaccato. Poi, soprattutto in quest’ultima fattispecie (come peraltro anche nella prima), le situazioni in atto sono molto più sfumate e frutto di eventi antichi, antichissimi e in generale di mille diversi fattori.

Il fatto certo è che qui nessuno è geopolitico o può dirsi esperto degli eventi in questione, per cui, come al solito, ci limitiamo alle questioni di basket che ci competono. La decisione, in questo senso, ci sembra punti a salvare l’edizione cercando di comprometterla per quanto meno possibile.

Il Maccabi in questo modo perderà il decisivo fattore della Menora Mivtachim, vero e proprio fortino insieme a poche altre arene. Ma, d’altra parte, almeno momentaneamente, non dovrà giocare le gare del proprio campionato nazionale (attualmente sospeso fino a nuova indicazione), il che rappresenta un non marginale vantaggio rispetto alle altre compagini.

Insomma, pro e contro, intorno ai quali non sapremmo propendere verso una direzione. Sempre ricordando l’enorme fattore emotivo che la questione geopolitica ha riversato e riverserà sulla squadra e i cui effetti non sono noti e non sono preventivabili nel breve come nel lungo termine.

L’Eurolega, per ora, salva il salvabile e, come può, cerca di mantenere il timone saldo evitando, per quanto possibile, stravolgimenti nell’edizione in corso. Scelta comprensibile.

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