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Euroleague Power Ranking #4: in testa scatta l’Olympiacos

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Euroleague Power Ranking alla quarta edizione stagionale, quella dopo la sosta per le coppe nazionali. 9 round per la volata Playoff, mentre c’è un cambio in vetta.

Euroleague Power Ranking dopo la sosta delle coppe nazionali. La strada è tracciata per la volata Playoff: nei prossimi 10 giorni 3 turni fondamentali in cui il margine di errore non esiste più.

5 squadre sono pressoché già certe della postseason, altre 8 lottano per i restanti tre posti con l’Efes che ci sembra avere qualcosa di più nonostante le tante contraddizioni sino ad ora.. Le ulteriori 5 devono sperare in miracoli assai improbabili, per alcune del tutto impossibili.

Come sempre giova ricordare che ovviamente non si tratta solo di una classifica, poichè quella è sotto gli occhi di tutti, ma di una proiezione che tenga conto di quanto visto, della situazione contingente legata ad infortuni e problemi vari, nonchè di quanto potenzialmente nel valore di tutte le squadre.

Questa volta, col progredire della stagione, abbiamo diviso le squadre in 4 fasce:

Tra parentesi la posizione occupata nel Power Ranking di fine novembre, poi il record attuale di ogni squadra.

EUROLEAGUE POWER RANKING #3: NOVEMBRE DICE REAL E FENER, CROLLO VERTICALE DI MILANO

(1/4, scorri in fondo per cambiare pagina e proseguire la lettura)

INESISTENTI O MINIME POSSIBILITA’ PLAYOFF

#18 – ALBA (17) – 7/18

“The bubble of happiness” , siamo sempre lì, pare oggi godersela un po’ meno.

3/0 per iniziare, poi un 4/18 pesante. troppo.

Curioso che 4 delle 7W siano arrivate contro Milano (2 volte), Partizan e Baskonia, tutte squadre molto più attrezzate, a testimonianza che l’Alba può far bene contro chiunque, ma globalmente è mancata la continuità soprattutto sui 40 minuti.

Purtroppo questa lega non perdona qualche quarto troppo negativo ed è durissima provare a recuperare con altre porzioni di gara efficaci. E’ la ragione per cui oggi Berlino è in fondo alla classifica e può essere catalogata come la peggiore del lotto.

#17 – ASVEL (18) – 8/17

Resta sul fondo del nostro “ranking” poichè ha dimostrato troppo saltuariamente di essere squadra di livello, capace sì di imprese come quelle contro Olympiacos, Fenerbahçe ed Olimpia ma non in possesso di una struttura di gioco che possa garantire continuità.

Si sono viste a sprazzi cose interessanti, ma l’unico reale valore da alta Eurolega è sempre arrivato da Nando De Colo, eterno campione che ha confermato di poterla spiegare ancora a tutti.

#16 – PANATHINAIKOS (14) – 8/17

Dwayne Bacon, che sembrava poter essere un punto di svolta della stagione, si è rivelato un boomerang che è tornato contro l’organizzazione di gioco dei “greens”. Peraltro un’organizzazione che troppo spesso si è ben faticato a definire tale.

Ad Oaka c’è talento ma tutto sommato il dubbio che si trattasse di giocatori poco consoni alle idee di basket di Radonjic si è rivelato purtroppo veritiero. E quel “Bacon contro tutti” ha totalmente fermato ogni idea di progresso generale.

Resta squadra che qualche scherzetto importante potrebbe ancora farlo, tuttavia si rischia l’ennesima rivoluzione estiva nella quale sarebbe doveroso partire da un Coach e dal suo progetto tecnico.

#15 – OLIMPIA (7) – 9/15

La gara da recuperare non tragga in inganno, le possibilità di un recupero miracoloso sono praticamente nulle. E verrebbe da dire meritatamente per una squadra che ha giocato malissimo l’80% delle gare, anche alcune di quelle vinte ad inizio stagione. Credere nei miracoli non costa nulla, contarci è ben altro discorso.

E’ andato tutto male in casa biancorossa e la gestione societaria in totale confusione sul mercato ha aumentato le difficoltà di una squadra mai in grado di dare un’idea di cosa volesse fare sul campo.

E’ il gambero del nostro Power Ranking perchè ancora a fine novembre, nonostante la serie negativa fosse già consistente, non si poteva non pensare ad un recupero vista la qualità di un roster che però sul campo non si è mai materializzata.

La sconfitta clamorosa in Coppa Italia è lo specchio di una stagione che sinora ha dell’incredibile da ogni punto di vista. Non vi è più il minimo spazio per le attenuanti, che c’erano ma sono state superate da un’organizzazione di cui non si è capito nulla. In campo come fuori.

#14 – BAYERN (11) – 9/16

Gli uomini di Trinchieri non sono quasi mai usciti dal parquet senza aver dato tutto quello che potevano. Purtroppo gli infortuni hanno decimato la squadra quasi sempre nei suoi uomini chiave. Se è vero che è cosa successa anche ad altre squadre, lo è altrettanto se non di più il fatto che ci sono “infortuni ed infortuni”, per il peso che possono avere in roster più o meno ampi, più o meno qualitativi. Per dirla tutta, tre assenze a Madrid o a Milano non pesano come tre al Bayern, è abbastanza evidente.

Una squadra che viene da due stagioni europee straordinarie, ad un tiro ed ad un quarto dall’andare alla F4 contro corazzate ben più attrezzate come Olimpia e Barça, quest’anno non farà i Playoff a meno di miracoli assai improbabili ma nel frattempo ha portato a casa un titolo di Coppa nazionale che testimonia valori mai messi in dubbio.

Senza dimenticare che questo club, con la sua organizzazione e con la tradizione di un ambiente che “sa come si fa” (vedi calcio) ma soprattutto con un’arena splendida che sta arrivando, ha davanti a sé un futuro radioso.

(2/4, scorri in fondo per cambiare pagina e proseguire la lettura)

LOTTA PLAYOFF

#13 – STELLA ROSSA (15) – 11/14

E’ in questo gruppo solo numericamente e per il fatto di un calendario che qualche speranza la lascia. Certo che dopo aver vinto a Tel Aviv perdere in casa con l’Alba è operazione sciagurata che in questo momento non ci si può permettere.

Ecco, arriva il Facu e questo potrebbe cambiare diverse cose in positivo ma deve esser chiaro che al momento serve un 7/2 o comunque un 6/3 (se dovesse bastare il 17/17 finale), ovvero un record che richiede di vincere ciò che c’è da vincere ed almeno due, tre gare di quelle sulla carta proibitive.

Il roster, sbilanciassimo sul talento delle guardie, può dare speranza, ma serve che ali e centri offrano una sponda almeno accettabile a quegli esterni, altrimenti le possibilità di postseason si azzerano.

#12 – BASKONIA (11) – 13/12

La splendida macchina da canestri ammirata a dicembre sembra essersi inceppata.

Anche la Copa del Rey ci ha mostrato una squadra in difficoltà, poco brillante offensivamente e di scarso impatto difensivo. Un certo smarrimento e minori certezze in un sistema che funzionava a meraviglia paiono attanagliare un gruppo che deve ripartire dalle proprie caratteristiche, principalmente appunto offensive ma in grado di mantenere una compattezza dietro che andava oltre le doti individuali.

Darius Thompson, favoloso a lungo, deve riprendere il bastone del comando e tornare ad essere mente e braccio per Coach Penarroya, anch’egli apparso molto giù di giri a Badalona così come a Bologna. Markus Howard oggi è noto a tutti e chiaramente la faccenda si complica: anche qui serve trovare qualcosa di alternativo a livello organizzativo.

Il test casalingo di questa settimana contro Valencia dirà già molto, perchè il traguardo di quota 18 è ancora raggiungibile ma il calendario, dopo, presenta una certa accelerazione in direzione delle difficoltà (Real, Monaco e Maccabi). Altrettanto importanti proprio gli scontri diretti.

Il tutto a patto che torni quel sorriso sfrontato e quella voglia di sorprendere che ci ha regalato uno spettacolo cestistico di ottima fattura nella prima parte della stagione, sia in EL che in Liga.

#11 – VALENCIA (8) – 13/12

Sì, forse siamo ingenerosi con una squadra che nel 2023 è stata ottima, soprattutto nelle ultime settimane, nonostante difficoltà di infortuni paragonabili solo a quelle del Bayern.

Mumbrù è una garanzia: sarà pure un “rookie” come Coach ma sta dimostrando di gestire la sua squadra da esperto e navigato, mantenendo la barra dritta attraverso una tranquillità esemplare che porta a letture di livello.

L’asse Chris Jones-Dubljevic è la base, ma non vanno dimenticati profili come Rivero, potenzialmente esplosivo, piuttosto che quel Webb ben oltre le più rosee aspettative. Poi gente come Harper, uno che può fare di tutto, Prepelic, che pare tornato il fromboliere di sempre, o anche Claver, enciclopedia vivente del gioco, possono dare la spinta determinante.

Contare fuori Valencia sarebbe un grande errore, darla come favorita per la postseason lo sarebbe forse altrettanto perchè ciò che è mancato nel recente passato ai “taronja” è la capacità di chiudere i conti quando andava fatto. Sarà la volta buona?

#10 – VIRTUS (12) – 12/13

Le V nere sono esattamente dove dovevano essere, in perfetta linea con quanto si chiedeva ad una squadra zeppa di esordienti nella competizione.

Bologna è lì dopo un cammino lineare nella sostanza, meno nella forma: vittorie inattese al pari di sconfitte su cui si può recriminare. Alla fine è proprio l’Eurolega ad essere così.

Si conferma l’impressione avuta sin dalle prime giornate, ovvero che gli alti bianconeri sono veramente altissimi, ma allo stesso tempo i bassi mica scherzano. La pallacanestro di Scariolo non è semplice da assimilare e quando i pianeti si allineano è uno spettacolo.

Cordinier è botta difficile da assorbire poiché unico vero atleta in grado di difendere su 3 ruoli avversari, a nostro parere andava sostituito visto che mancherà sino a fine stagione regolare, tuttavia il rientro spettacolare di Abi Abass ha lasciato sensazioni molto positive.

I campioni per arrivare nelle 8 ci sono ma ci pare chiarissimo che mancare eventualmente il traguardo Playoff non si possa minimamente leggere come un fallimento.

Bologna doveva lottare sino alla fine e per ora lo sta facendo. Il calendario è durissimo ma la capacità giocarsela con tutti è alleata non da poco. Serve rinforzare questa alleanza per guardare in alto.

#9 – ZALGIRIS (16) – 13/12

Tutti in piedi! E soprattutto urge cospargersi il capo di cenere.

Sì, perchè ai lituani in quota Playoff a 9 gare dal termine non ci credeva nessuno, in primis chi scrive che li considerava una delle tre peggiori del lotto.

E’ una squadra che gioca e lo fa per davvero, mostrando certezze in un sistema che nessuno avrebbe previsto.

Coach Maksvytis, un “quasi rookie” (10 gare 8 anni fa col Neptunas), pare perfettamente in controllo della propria squadra che, dopo l’altra trasferta in terra iberica col Barça, avrà il viaggio a Berlino e poi 5 gare casalinghe nelle ultime 7, comprese sfide chiave con dirette concorrenti come Valencia e Maccabi.

La leadership di Ulanovas, la continuità ad alto livello di Smits e l’impatto che dovrà esserci da parte di Taylor sono le tre cose che, insieme all’esplosione di Brazdeikis, già realtà consolidata, possono far sognare tutto il popolo della Zalgirio Arena.

#8 – MACCABI (10) – 13/12

Non ha mai convinto al 100% ma 5 delle ultime 9 gare alla Menora Mivtachim sono un bel tesoretto potenziale, considerando che in due casi ce la si vedrà con avversarie dirette come Baskonia e Virtus.

L’impressione di una squadra che, soprattutto tra le mura amiche, possa battere chiunque è chiarissima, tuttavia ci vuole un maggiore equilibrio tra esterni e giocatori interni, spesso sacrificati sull’altare del talento delle guardie. Che c’è ed è un valore, ma che non può rimanere fine a se stesso.

Un giocatore come Lorenzo Brown, ormai da due stagioni tra le PG migliori del torneo, dovrà sfoggiare tutta la sua leadership per trascinare i gialloblu al magico traguardo delle prime 8.

#7 – PARTIZAN (9) – 13/12

Oggi, talento Efes a parte, ci pare la migliore del lotto delle “pretendenti”.

9/3 nelle ultime 12 non è solo specchio dei valori ma è anche il giusto premio per una crescita costante che ha portato a nascondere i limiti, che ci sono, ed a mettere in luce le caratteristiche positive, altrettanto presenti anche se magari in forma minore.

La guida tecnica è la certezza assoluta, il calendario è un nemico mica da ridere, se è vero che nelle ultime 5 sfiderà le prime 4 attuali per poi chiudere col Pana.

Ecco, la Stark Arena potrà essere un fattore che lima il “gap” con quelle grandi, anche se poi è il campo a dire l’ultima parola. E qui la crescita difensiva e quella sistematica davanti potranno fare la differenza per una squadra che saprà, nel caso, dare ben fastidio anche ai PO.

6 – EFES (3) – 12W 12L

Il livello di pallacanestro offerto sino ad oggi non rispecchia i valori della squadra nei propri singoli. Questo è sicuro, ma come si può togliere i turchi dal lotto delle pretendenti al titolo? Ecco perchè rischiamo, se di rischio si può parlare, inserendoli come favoriti nel lotto delle squadre che lottano per i Playoff.

Due superstar sono state gestite magistralmente da Ataman nelle ultime quattro stagioni, ora tre sono forse un problema? Bella domanda alla quale solo il prossimo mese mezzo ci permetterà di rispondere. Insieme alle notizie sull’infortunio di Micic.

Gigioneggiare in stagione regolare è ormai cosa nota quando si parla dell’Efes, così come i momenti di tensione nei rapporti coach-stelle sono roba già vista che ha poi trovato soluzione.

L’impressione è che oggi ci si fidi troppo delle qualità individuali e si tenda a non ricorrere ad un attacco in grado di proporre soluzioni alternative, una sorta di pigrizia che va risolta. Il tempo c’è ma ora, da dopo la sosta, è necessario passare alle merce alte. Cosa che non è parsa evidente a Lione, pur avendola portata a casa di esperienza.

Di sicuro, se Playoff saranno (e per noi sarà così), la classifica dirà sesto, settimo od ottavo posto. Non esattamente il regalo migliore in postseason per chi si sarò prodigato per raggiungere le prime tre piazze della competizione. Ed allora sarà una serie tutta da vivere e godere.

(3/4, scorri in fondo per cambiare pagina e proseguire la lettura)

PLAYOFF CON OBIETTIVO FINAL 4 E TITOLO

#5 – FENERBAHCE (4) – 15W 9L

Lo splendido inizio da 9/1, una chimica che pareva quasi esagerata per una squadra così nuova, poi un a serie da 6/8 decisamente rivedibile con diverse prove inconsistenti tra le quali alcune veramente difficile da comprendere.

La coppia Calathes-Wilbekin, assortimento perfetto dei primi due mesi, ha sofferto un periodo di annebbiamento notevole e tutta la squadra ne ha risentito.

Se gente come Motley od ancor più Hayes-Davis prosegue una stagione di altissimo livello, il resto del roster sta soffrendo in maniera tanto esagerata quanto lo era la perfezione delle prime 10 gare.

E’ squadra rivoluzionatissima in estate, non va dimenticato, e non si può non dare fiducia ad una mente cestistica del livello di Dimitris Itoudis, parso sempre molto chiaramente conscio delle difficoltà trovate durante il cammino e con le soluzioni pronte per proseguire il lavoro di crescita.

C’è da migliorare la circolazione di palla così che le percentuali riprendano a salire, c’è da evitare quei lunghi vuoti, soprattutto mentali, che si sono visti nelle serate più difficili, trascinando il valore tecnico verso il basso.

C’è la necessità assoluta che Nick Calathes riprenda il filo del discorso iniziato così brillantemente ed agisca da giocatore-capo, indipendentemente dalle statistiche, al fianco di Guduric. Se poi tornasse finalmente Bjelica, come pare debba accadere a breve, si aprirebbero scenari assai interessanti ad oggi inesplorati.

E’ squadra da Playoff che può essere minaccia importante per chi se la troverà contro. Non ci stupirebbe una crescita notevole di Carsen Edwards, uno che sa fare poche cose ma che le può fare decisamente bene.

Le note vicende legate alla tragedia del terremoto turco hanno sicuramente colpito duramente la squadra che ha però prontamente dimostrato a Belgrado una compattezza ed un rendimento che ha fatto subito ripensare all’avviodi stagione, con l’aggiunta di una crescita generale importante.

Attenzione, anche perchè un’eventuale quarto o quinto posto potrebbe dare vita ad una sfida Playoff (Monaco?) con una bella vista su Kaunas.

#4 – MONACO (6) – 15/10

Resta davanti al Fenerbahçe di poco ma grazie ad una dose di talento che è comunque notevolissima.

Non stiamo vedendo la “Roca Team” ammirata a lungo ad inizio stagione, meno aggressiva offensivamente, meno determinata nell’imporre le proprie caratteristiche e meno efficace in generale: tuttavia Monaco ha tutto per fare bene e puntare al bersaglio grosso, laddove si intenda il viaggio in Lituania.

E’ necessario ritrovare quell’armonia splendida tra i tre tenori James-Loyd-Okobo che ha rappresentato a lungo un’eccellenza di questa lega e che era in grado di innescare le tante risorse, soprattutto offensive, a disposizione di Sasa Obradovic.

Ma servirà anche ritrovare quell’efficienza difensiva che aveva messo in difficoltà parecchi attacchi avversari, soprattutto attraverso la pressione sugli “handler” e la presenza sulle prime linee di passaggio.

Non riusciamo a vederla non in lotta per qualcosa che sarebbe grande, considerato l’esordio in EL dello scorso anno.

#3 – BARCELLONA (2) – 17/8

E’ il grande dilemma di questa stagione, la squadra che viene più ferocemente criticata ovunque, a partire da una stampa locale non certo tenera.

Se è chiaro che da questo roster ti aspetti che vinca sempre, lo è parimenti il fatto che nello sport sia un concetto quasi folle da considerare. Non andrebbe dimenticato che Saras ed i suoi giocano, oltre all’Eurolega, un campionato massacrante per competitività, dove veramente e non solo a parole come altrove, puoi perdere contro chiunque. Aver fatto una finale praticamente all’ultimo possesso ed una semifinale l’anno seguente, si parla di EL, siamo così certi sia un fallimento come viene descritto?

Detto questo rimane squadra che pare non aver dimostrato tutto il suo potenziale se non forse solo recentemente nella gara perfetta di Bologna: ecco, quel Barça ha pochissimi rivali, forse nessuno.

Rimaniamo convinti che sarà lì fino alla fine e che l’ago della bilancia si chiami sempre Satoransky, in attesa del miglior Mirotic, per il quale non va dimenticata la lunghissima assenza che richiede tempo per tornare al meglio.

E’ dietro al Real? Ci pare di sì per ampiezza di soluzioni, che sembrano leggermente inferiori al “quasi tutto” madrileno.

#2 – REAL MADRID (1) – 17W 7L

Alla #2 perchè l’Oly oggi è qualitativamente migliore ma il roster madrileno rimane quello più lungo e potenzialmente insuperabile per alternative in ogni ruolo.

Non impressiona forse perchè pare tutto così semplice e naturale; la caduta in Copa del Rey può essere vissuta come stimolo ulteriore, in fondo aveva già messo in bacheca la Supercopa, cosa che conta eccome, o meglio pare non contare solo per chi la perde.

Ci si interroga spesso su chi sia il “go-to-guy” dei blancos e le teorie sono opposte: chi dice che ve ne siano tanti, chi ritiene che quella mancanza di chiarezza nelle gerarchie possa diventare un problema quando la palla pesa di più. Una riposta certa non c’è ma sicuramente il fatto di proporre questa molteplicità di minacce alle rivali è un problema… proprio per le rivali.

Quando prepari una gara contro il Real obiettivamente è difficile individuare gli obiettivi da colpire. Ultimamente l’Oly ha messo in difficoltà gli esterni attaccandoli con grande movimento, il Barça ha presentato una gabbia dentro l’area assai efficace ed il Monaco ha gestito il ritmo togliendo efficacia a Tavares e Poirier: tutte cose molto valide, tuttavia Madrid ne è uscita con un 2/1, con le ossa rotte solo al Pireo. Piccoli problemi che un grande roster può risolvere grazie appunto a quel numero infinto di soluzioni possibili.

Resta da titolo, senza alcun dubbio, ma oggi gioca peggio dei “reds”.

#1 – OLYMPIACOS (5) – 18W 7L

Il sorpasso sulle altri grandi è realtà e lo dice il campo.

Eccellente rendimento offensivo, stessa cosa dietro, è la squadra che oggi gioca meglio e che rappresenta un sistema di altissimo livello.

Anche nelle gare senza Sloukas, sebbene poche, ha dimostrato che l’organizzazione supera la tematica dei singoli.

Vezenkov è MVP stagionale senza rivali al momento, ma chiunque venga chiamato in causa fa il suo senza problemi.

Le addizioni estive si stanno rivelando perfette e forse il fatto che non sembrassero nomi altisonanti ha portato un po’ tutti a sottovalutarne la portata. Ed ora anche Tarik Black pare essere tornato quello dei giorni d’oro al Maccabi.

Era ottima squadra lo scorso anno, lo è ancor di più oggi e conferma margini di miglioramento su entrambi i lati del campo.

Favorita per il primo posto in RS? Assolutamente sì ma si può guardare ben oltre nell’ottica di un progetto che guarda molto in alto.

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