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F8 Virtus-Derthona: le parole del post partita

virtus sala stampa scariolo messina
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La Virtus Bologna domina la semifinale contro la Bertram Tortona e conquista un posto in finale, 90-65 il risultato finale.

Dalla sala stampa del Pala Alpitour le parole degli allenatori.

Ramondino: “Ovviamente complimenti alla Virtus. Hanno giocato con grandissima durezza e con grandissima prontezza dal punto di vista tecnico-tattico. Noi abbiamo fatto una partita non adeguata dal punto di vista fisico per competere a questo livello. Abbiamo avuto un ritmo piuttosto camminato in attacco, anche per merito dei nostri avversari. Al di là del punteggio è stata una partita vinta meritatamente dai nostri avversari. Non dobbiamo essere sorpresi che la Virtus impatti con questa durezza una semifinale di Coppa Italia”.

“La Virtus è stata brava a non farci entrare fluidamente nei giochi. Hanno giocato una partita di livello per 40 minuti, noi avremmo potuto fare una gara migliore, ma grandi meriti vanno ai nostri avversari”.

Sull’assenza di Radosevic: “Sicuramente è un giocatore che ha la fisicità del livello della Virtus, ma credo che al di là dei singoli interpreti, i nostri avversari abbiano fatto una partita nettamente migliore della nostra”.

Scariolo: “Ovviamente sono contento come allenatore di come la squadra ha giocato sui due lati del campo. Abbiamo avuto il giusto approccio difensivo e abbiamo mosso bene la palla in attacco, 20 assist senza Milos per noi sono tanti. Giocavamo contro una squadra che rispettiamo molto, compatta, ben allenata e che ci ha dato diversi grattacapi nell’ultimo anno e mezzo, ma oggi abbiamo avuto le idee chiare. Abbiamo giocato una gara senza cedimenti, controllando i rimbalzi”.

Su Shengelia: “Finalmente Toko è in una condizione in cui può giocare al suo livello, è un giocatore molto importante per noi. Possiamo fare delle cose interessanti con lui in campo dal punto di vista tattico. Ci è mancato molto non solo quando non ci è stato, ma anche quando lo avevamo solo al 50%”.

Su Abass: “Ci sta dando una mano e noi la stiamo dando a lui. È un giocatore fisico, un giocatore che gioca con il cuore. Dietro ci sta dando una mano e questo è fondamentale per il nostro reparto di esterni, poi ha una bella mano al tiro che prima o poi si tornerà a vedere”.

Sulla rotazione a 12: “Non sono necesseriamente amico delle rotazioni a 12, anzi… L’importante è avere dieci giocatori, due per ruolo, che stiano bene in campo. Poi se hai fiducia nei tuoi giocatori ti prendi anche dei rischi, perché di questo si tratta. Ieri, ad esempio, Camara è entrato nel primo quarto”.

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