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Eurolega 2022/23, come stanno i campioni dell’Efes, l’Alba e la Stella Rossa?

Mercato | Eurodevotion
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Eurolega 2022/23 al via tra poco più di due mesi. Analizziamo lo stato delle 18 squadre che affronteranno la stagione da inizio ottobre partendo da Alba, Stella Rossa ed Efes.

ALBA BERLINO

A Berlino si programma e lo si fa seriamente, tant’è che ben 15 contratti erano già confermati prima del via delle operazioni di mercato.

Rinnovato Coach Israel Gonzalez sino al 2025, si proseguirà sulla strada tracciata da Coach Aito che, dopo l’ipotesi di ritiro non ha saputo resistere al fascino della panca tornando a comandare le operazioni col Girona di Marc Gasol neopromosso in Liga.

I nuovi arrivi, ad oggi, sono Gabriele Procida e Ziga Samar: talento giovane su cui lavorare come fatto di recente con tanti altri profili.

Jaleen Smith, se le sirena di mercato che non mancano sul suo nome non suoneranno troppo forte, è atteso al salto di qualità definitivo dopo un inizio di stagione scorsa complicato cui è seguita una solidissima seconda parte.

Luke Sikma sarà come sempre il leader tecnico assoluto, mentre da Maodo Lo ci si attende quella costanza ormai consolidata ad alto livello.

Non è da escludere l’ipotesi dell’arrivo di qualcosa a livello di 4-5 dal mercato.

Squadra da Playoff? Molto difficile, quasi impossibile viste le rivali, ma la pallacanestro dei tedeschi avrà comunque un marchio di fabbrica chiaro ed efficiente, come visto anche nelle finali nazionali che hanno portato in dote l’ennesimo titolo, sebbene contro un Bayern stravolto di assenze.

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STELLA ROSSA

L’addio di Radonjic ha scombussolato decisamente i piani dei serbi ed in panchina oggi siede un giovanissimo senza alcuna esperienza a questo livello come Vladimir Jovanovic, 38enne prodotto degli “amici” dell’FMP nativo di Mladenovac. Scommessa? E’ sempre un termine antipatico da usare ma parando di Eurolega possiamo tranquillamente dire che grandi novità in panchina (e tra i giocatori!) non si sono registrate molto nell’ultima decade.

Nedovic porta talento ed esperienza, John Holland garra ed intensità. Bentil è giocatore di complemento, non certo un profilo che fa la differenza, mentre Hassan Martin e Filip Petrusev sono in grado di dare una dimensione al gioco vicino al ferro che il solo Kuzmic non poteva garantire, tanto che molto spesso è stato sulle spalle di Luka Mitrovic il peso della lotta nel pitturato. Martin e’ atipicità pura nel ruolo, mentre Petrusev è tecnica che deve però andare di pari passo con la voglia di riscatto dopo l’annata nera ad Istanbul. Senza dimenticare che parliamo di un lungo del 2000…

Manca certamente qualcosa di importante in termini di creazione di vantaggi, per sé e per la squadra, ed il nome di Shabazz Napier, sulla bocca di tutti a Belgrado potrebbe portare ad un vero e proprio salto di qualità.

E qualcosa manca di sicuro anche nel reparto ali, dopo l’addio di Kalinic. Non possono certo bastare le incorporazioni di Ilic e del giovanissimo Radakovic in quel ruolo, quindi un innesto a livello di 3 che possa anche essere un 4 che apre il campo è assolutamente prevedibile, senza escludere il classico vero e proprio “swingman”.

Oggi le prospettive della Zvezda non prevedono la parola Playoff in quasi nessun tipo di conversazione, tuttavia dal mercato potrebbero arrivare iniezioni di rilievo in grado di cambiare di molto la situazione. Il tutto si traduce in un nome e cognome, Shabazz Napier.

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ANADOLU EFES

Le due mosse fondamentai dei campioni in carica erano legate alla permanenza di Larkin e Micic e, prima l’americano e poi il serbo, hanno lanciato la volata verso un “threepeat” che manca da 30 anni ed era firmato Jugoplastika. Non bastasse quello sono arrivati Will Clyburn, Ante Zizic ed Achille Polonara a completare un quintetto che oggi fa veramente paura.

Possono correre, possono attaccare secondo i canoni più moderni della pallacanestro, hanno praticamente tutto, accresciuto dal fatto che, oltre ai due fenomeni che hanno siglato i titoli 2021 e 2022 ed all’arrivo di Clyburn, hanno inserito i due lunghi che corrono il campo meglio dell’intera Eurolega.

Non stupirebbe affatto vederli giocare ad un numero di possessi assai elevato rispetto alla media della lega. Le triple in transizione potrebbero essere l’arma letale, con almeno 4/5 di quintetto in grado di prendersele con percentuali assai rilevanti.

M’Baye è un’altra mossa incisiva perchè vale la pena di scordarsi il giocatore visto tra Milano e Bologna.

In panchina c’è un genio e seduti accanto a lui ci sono Beaubois, Balbay, Bryant, Dunston e Pleiss, sebbene l’ufficialità del tedesco non vi sia ancora.

I soli 6 turchi necessiteranno probabilmente di alcune addizioni e non è da escludere che arrivi ancora qualcosa nei ruoli 2-1 e 3-4.

Un’eventuale partenza lenta sarebbe ora che la considerassimo quasi una scelta poiché nessuno come Ataman ha capito che in quella maratona che è l’Eurolega non contano i primi 30 km ma solo gli ultimi 10 e che quindi essere bellissimi a novembre ha un senso molto molto relativo.

Sono i campioni e sono la squadra da battere.

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