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Coach Scariolo: “Complimenti a Milano, noi finita la benzina. Tarati su EuroCup? Il cervello non lo comandi”

Sergio Scariolo
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La Virtus Bologna cede nettamente in gara 6 all’Olimpia Milano e termina qui la sua stagione con in bacheca una Supercoppa Italiana e una EuroCup in più: ecco le parole di coach Scariolo nel post-partita.

Complimenti all’Olimpia, squadra e staff. Da parte nostra grande orgoglio per una grande stagione. Peccato averla finita non in riserva, con la riserva finita. Abbiamo lottato contro una squadra costruita per le Final Four di Eurolega. Purtroppo dopo il grande sforzo dell’EuroCup a livello nervoso si sono prosciugate molte energie. E in finale avevamo molti giocatori in cattive condizioni fisiche. Tutti hanno fatto uno sforzo massimo, fino all’ultimo briciolo di energia. Non è finita come volevamo, ma la stagione è ottima. Ora c’è da riposare e riflettere per continuare a crescere“.

Non è mancata anche una riflessione sul format dei playoff italiani che hanno destato qualche perplessità: “Credo che non esista nessun campionato al mondo con una finale a 7 giocando ogni due giorni. Vale per entrambe le squadre“.

E il fattore stanchezza? La Virtus era tarata sull’EuroCup? Ma una grande squadra non dovrebbe programmare la stagione sulla base di più obiettivi? Certo, ma c’è di mezzo il fattore umano come dice Scariolo.

Tarati sull’EuroCup? Non eravamo tarati per finire, ma il cervello non lo telecomandi. Abbiamo centrato alla grande l’obiettivo un po’ di fame cala, è quello che è successo a Milano l’anno scorso, per dire. A livello fisico gli infortuni pesano. La macchina corpo umano oltre un certo limite non va. Se non ha più energia non funziona più. E non c’erano più energie per provarci“.

Infine qualche parole su Hackett e Shengelia, due dei grandi protagonisti della seconda parte di stagione Virtus, anche loro rimasti acciaccati durante l’appuntamento finale. “Ci hanno dato una mano, ma avevamo perso tre giocatori fondamentali per infortunio. Loro due finché sono stati in buone condizioni ci hanno dato una grande mano, purtroppo uno si è stirato alla prima partita e l’altro ha avuto un’influenza brutale, cinque giorni di febbre alta. Hanno dimostrato di essere eccellenti professionisti e giocatori di carattere“.

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