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VIRTUS-OLIMPIA: gli aggiustamenti in vista di Gara 2

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Vittoria importantissima quella dell’Olimpia Milano in Gara 1 alla Segafredo Arena per 62-66 (qui i tabellini), che mette gli uomini di Scariolo nella condizione di dover assolutamente portare a casa il secondo atto della serie per non dover andare Domenica al Forum sotto 0-2.

In questo articolo, proviamo ad analizzare tre aggiustamenti che ci potremmo aspettare già questa sera da parte dei due coach, che come sappiamo sono due maestri di tattica.

L’ENTRATA NEI GIOCHI DELLA VIRTUS

Uno dei grandi problemi di Gara 1 per la Virtus Bologna è stata la velocità con cui è entrata nei giochi, complice una difesa ottima da parte dell’Olimpia.

Troppo spesso infatti, di fronte ad una buona transizione difensiva meneghina, Teodosic e soci si sono limitati a giocare pick and roll senza alcuna dinamicità e si sono di conseguenza ritrovati a dover leggere, con estrema lentezza, i cambi sistematici degli uomini di Messina.

In Gara 2 questo dovrà assolutamente cambiare: aumentare il dinamismo del proprio attacco sarà cruciale per i bianconeri, in modo da non permettere agli avversari di avere come unica preoccupazione quella di limitare l’estro del mago serbo. Qualora il ritmo offensivo bolognese dovesse aumentare, aumenteranno anche le occasioni create proprio da Teodosic per sè e soprattutto per i suoi compagni, grave mancanza nella prima sfida di questa serie.

LA PRESENZA A RIMBALZO DELL’OLIMPIA

L’Olimpia ha vinto gara 1, soprattutto, imponendosi a rimbalzo, dove ha vinto la lotta per 50-41, di cui 17 carambole offensive.

In questo senso, il tagliafuori di Hines è stato come sempre magistrale e il forzare la difesa bianconera a diverse rotazioni dopo un primo pick and roll centrale ha permesso di mettere in serie difficoltà gli uomini di Scariolo a rimbalzo offensivo.

Mantenere questo approccio e questo punto come fondamentale sarà l’obettivo principale di Messina e soci anche in Gara 2, consapevoli che controllare i tabelloni, specie in fase offensiva, significa anche limitare ulteriormente le possibilità per la Virtus di correre in contropiede e fare male come lei sa fare sia da dietro l’arco che da vicino il ferro.

UNA PARTITA A SCACCHI

Mercoledì sera Messina ha costretto Scariolo a “rincorrerlo” giocando “piccolo” perchè Jaiteh è stato messo in mezzo su ogni pick and roll tra Rodriguez e Hines nel primo quarto e davanti, complice la grande pressione sugli esterni virtussini, il lungo francese è stato servito pochissime volte vicino al ferro, dove solitamente domina.

Da qui la decisione di utilizzare Sampson, che ha fatto sicuramente una grandissima partita, ma che non potrà mai garantire quella presenza a rimbalzo e quell’intimidazione, oltre che quella profondità offensiva, che Jaiteh dà.

Sarà quindi assolutamente prioritario per Scariolo fare in modo che questa volta sia Messina a rincorrerlo, cercando di caricare di falli Hines con il gioco nei pressi del ferro del centro virtussino e far sì che il coach dell’Olimpia sia costretto a fare delle scelte, che in questo caso gli toglierebbero un tassello fondamentale della sua difesa fondata sui cambi sistematici.

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