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Marco Ramondino: “Il modo con cui i miei giocatori si aiutano va apprezzato ed elogiato”

Marco Ramondino

Credits: profilo ufficiale twitter Derthona Basket

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Marco Ramondino è riuscito nella grande impresa, da esordiente, di raggiungere le semifinali scudetto dopo i quarti di Supercoppa e la finale di Coppa Italia.

Tutti traguardi raggiunti con la neopromossa Bertram Derthona.

Il tecnico ha così commentato la storica qualificazione in conferenza stampa: “Permettetemi di ringraziare i nostri giocatori, un gruppo di persone di cui siamo molto orgogliosi. Quello che fanno in campo, il modo con cui si aiutano, il fatto di rinunciare a qualcosa di proprio per il bene degli altri è qualcosa che tutti speriamo ma che è sempre più difficile da trovare e che non bisogna dare per scontato. Viviamo in un’era in cui l’individualismo è esaltato, avere delle persone che hanno la predisposizione di mettere l’ego da parte è qualcosa che va riconosciuto ed apprezzato. Questo è un risultato storico per noi per il calibro dei nostri avversari, per la loro storia e non dobbiamo dimenticarci che Venezia era entrata ai play-off vincendo dieci delle ultime dodici partite. Vincere tre partite consecutive rimanendo avanti per praticamente tutti i 120 minuti sono dati che danno la misura del grande lavoro fatto dai nostri ragazzi. Il primo tempo abbiamo fatto tanti errori qua e là che Venezia questa volta non ha punito al contrario delle prime tre sfide. Il secondo tempo siamo stati meno caciaroni, abbiamo fatto meno errori e ci ha dato un grande contributo la panchina. Ha vinto come spesso capita nei play-off chi ha fatto meno errori e noi siamo stati più bravi nonostante la stanchezza. Il basket è un gioco di errori, non esiste la partita perfetta, la chiave è evitare quelli non forzati. Idealmente possiamo fare meglio ma io che non ho mai giocato, ho la panza e sto fermo fuori posso dirlo con più facilità. Ci sono motivi per cui i giocatori sbagliano: pressione, stanchezza, fisicità incidono. Su alcuni giocatori abbiamo fatto un grande lavoro, ad esempio su Brooks che a rimbalzo in gara 3 e all’inizio di gara 4 ci ha uccisi. Più si va avanti nei play-off, più l’aspetto complesso è elevare il proprio gioco. Noi dobbiamo partendo da questo costringere la Virtus a fare delle grandi partite. La nostra mentalità deve essere questa.

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