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EFES, SEI DI NUOVO CAMPIONE!

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Una stagione iniziata con grandi difficoltà si chiude nel migliore dei modi per l’Anadolu Efes, che si conferma campione d’Europa battendo in finale il Real Madrid per 57-58!

E’ un back-to-back storico, un back-to-back che soltanto Olympiacos e Maccabi erano riuscite a fare, un back-to-back che pone Ataman e soci di diritto nella storia della competizione.

UN EFES PIU’ FORTE DI TUTTO E TUTTI

Sembrava difficile a settembre che l’Efes potesse vincere di nuovo la massima competizione europea, poi era diventato addirittura quasi impossibile dopo una stagione regolare assolutamente altalenante, ma è proprio quando tutti li danno per morti che i campioni vengono fuori e scrivono pagine importanti della storia.

E’ il caso di Vasiljie Micic, che gioca un primo tempo assolutamente leggendario e che si carica, ancora una volta, la squadra sulle spalle quando più conta anche dopo 38′ in campo, senza cambio e con un supporting cast che quest’oggi ha reso mediamente sotto le aspettative.

E’ il caso di Shane Larkin, che nella semifinale tiene in piedi i suoi in un primo tempo complesso segnando da ogni posizione, per poi assistere il suo compagno di reparto nei momenti decisivi.

E’ il caso di Tibor Pleiss, giocatore spesso criticato per evidenti lacune che ha nel suo gioco, ma che quando la palla pesa non si tira mai indietro e che, dopo una prima metà di gara in grossa difficoltà, reagisce e decide di fatto la finale a suon di rimbalzi offensivi e tap-in.

E infine è il caso di Ergin Ataman, il più discusso, il più odiato, ma impossibile da non rispettare. Non sono in tanti che avrebbero avuto il coraggio di fare letteralmente il countdown delle partite rimaste al titolo, mettendo su di sè e sull’Efes una pressione enorme, ma sono ancora meno quelli che poi avrebbero dato un seguito alle proprie parole, anzi, forse solo Ataman in questa competizione.

L’allenatore dell’Efes è maestro non solo della comunicazione ma anche della gestione umana dei suoi giocatori, sa esattamente chi cercare in ogni momento, ed è questo che gli ha permesso di creare un sistema unico in Europa, dove il talento non è al servizio di schemi di gioco ma viceversa; un sistema che, per quanto criticabile in alcuni momenti, riconcilia con quello che il ruolo dell’allenatore dovrebbe essere. Se l’Efes è di nuovo campione d’Europa, i meriti sono anche e soprattutto suoi.

I turchi vanno sotto, anche a ridosso della doppia cifra di svantaggio, ma risalgono grazie alla difesa e alle giocate del proprio leader, ancora una volta Mvp della finale, e in un finale punto a punto fanno valere la propria esperienza e freddezza, non affrettando i ritmi e giocando con grande ordine anche di fronte alla pressione disperata del Real Madrid.

Una vittoria meritata, una vittoria che erige il basket turco a dominatore degli ultimi 5 anni dell’Euroleague, una vittoria che vale la storia.

UN DOMINIO SERBO SI ABBATTE SUL REAL

In molti si saranno fermati al punteggio dell’intervallo, 34-29 per i blancos, ma il punteggio rende pochissimo l’idea di quello che ha fatto Vasa Micic nei primi 20′ di gioco.

Il serbo domina sotto ogni aspetto, creando per sè e per i compagni, battendo ogni azione il suo uomo ed essendo l’unico dell’Efes ad arrivare al ferro in più occasioni contro due totem come Tavares e Poirier. Micic gestisce il ritmo a proprio piacimento, decidendo quando spingere sull’acceleratore e quando invece rallentare, e poco importa se alcuni dei suoi compagni decidono di voler sprecare ogni vantaggio creato dal nativo di Kraljievo (vero Moerman?), perchè la prova che egli mette in campo è semplicemente clamorosa.

Onestamente, è da quando se ne è andato Bogdan Bogdanovic che non vedevo un singolo giocatore così dominante a così alto livello da far sembrare anche altri mostri sacri nettamente un passo indietro. Micic è questo, l’Efes è la sua squadra ma è anche altrettanto evidente che ormai gli stia, come la stessa Euroleague, molto stretta. Il salto nella NBA è stato rimandato di un anno, e ne è valsa la pena, ma non credo sarà così facile rimandarlo nuovamente.

Non è però questo il tempo di pensarci, intanto godiamocelo, perchè anche questa sera ne mette 23, con 9 falli subiti, mostrando a tutti che il numero uno indiscusso è lui.

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