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Euroleague Power Ranking #5 : comanda la Liga!

Jasikevicius v Laso
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Euroleague Power Ranking all’appuntamento di fine novembre. Chi sale e chi scende nella massima competizione continentale.

Appuntamento di fine novembre, dopo due mesi di stagione, con il nostro Euroleague Power Ranking.

12 gare, tante situazioni che prendono sempre più forma, il problema degli infortuni elemento che si conferma determinante.

Il nostro Ranking, che come sempre non vuole esser una classifica ma una miscela di quanto dicono i risultati, quello che riteniamo essere il potenziale delle squadre ed il periodo vissuto in questo mese (tra parentesi la posizione di fine ottobre seguita dal record attuale).

Se la versione di ottobre era stata una delle più difficili di sempre, oggi tante cose sono molto più chiare lineari, sia per il periodo vissuto, sia per le prospettive dei vari club.

Abbiamo diviso le contendenti in quattro fasce:

#18 ZALGIRIS (18) – 2W 10L

Non traggano in inganno le due W consecutive con Pana e Fener, due delle squadre in quel momento in maggior crisi. La strada è lunghissima e non necessariamente percorribile per questo Zalgiris. Dragic può dare qualcosa in termini di ritmo offensivo, uno dei problemi maggiori sinora, ma serve un miracolo per risalire, anche parzialmente, la classifica.

(1/18, scorri in fondo per cambiare pagina e proseguire la lettura)

#17 BASKONIA (14) – 3W 9L

6 sconfitte nelle ultime 7 con una serie di scarti come segue: -14, -29, -18, -26 e -28, interrotti solo dal -6 col Cska nella penultima caduta. Sarà che la colpa è tutta di Dusko…

Squadra al momento senza capo né coda in cui alcune belle individualità, che ci sono, vengono spazzate via dalla tormenta collettiva.

Ultimo OFFENSIVE RATING a 101,2, penultimo DEFENSIVE a 116.

Spahija predilige ritmo ed alto numero di possessi: serve svoltare anche su quel dato di 69,1 possessi a partita, altrimenti sarà notte fonda.

(2/18, scorri in fondo per cambiare pagina e proseguire la lettura)

#16 PANATHINAIKOS (15) – 3W 9L

Fermata la caduta libera con il successo sullo Zenit, dopo 5 sconfitte consecutive, ora Cska, Milano, Barça ed Olympiacos rischiano di scavare un solco profondissimo con una classifica almeno decente.

La squadra gioca male, col solo Macon, positivo e sorprendente, al comando delle operazioni in modo isolatissimo, senza che i valori di gente come Papapetrou e Papagiannis vengano correttamente coinvolti. Un po’ di luce arriva dalla prova di Nedovic, sino alla gara coi russi molto deludente (ed acciaccato, purtroppo come spesso accade). Da lui dipende un Pana migliore.

Ferrell via, Floyd al passo d’addio, servirebbe qualcosa di qualità per allungare rotazioni che sono qualitativamente cortissime.

Papagiannis stagione super, questo va detto.

(3/18, scorri in fondo per cambiare pagina e proseguire la lettura)

#15 ALBA (16) – 4W 8L

Le W di Kaunas (R8) e quella di giovedì col Maccabi sono ossigeno puro. Alla squadra di Gonzalez va riconosciuto che non ha avuto i lunghi a posto almeno sino alla fine di ottobre e quindi del tempo va concesso, sebbene i valori non vediamo come possano portarla oltre un eventuale 13-14mo posto nella migliore delle ipotesi.

Eriksson è rientro fondamentale perchè apre il campo come pochi altri, tutti i ruoli sono ben coperti, ma a parte Sikma, almeno una dozzina di rivali hanno atleti di valore superiore.

Fatica un po’, anche sorprendentemente, in attacco, mentre in difesa soffre tantissimo.

Interessante Oscar Da Silva, con 11,8 e 3,5 rimbalzi del tutto inattesi.

(4/18, scorri in fondo per cambiare pagina e proseguire la lettura)

#14 STELLA ROSSA (17) – 4W 8L

Decisamente meglio rispetto a fine ottobre, ma le ultime tre sconfitte (-19, -12 e -20) dicono di tanti problemi, di cui il primo è la mancanza pressoché totale di talento offensivo e di pericolosità al ferro.

66,3 possessi a gara rappresentano un “pace” che, in queste condizioni potenziali, sono un ulteriore macigno sulle possibilità di una squadra che sa difendere bene, a tratti, e che dovrebbe nutrire in quelle occasioni una transizione offensiva a più alto ritmo alla ricerca di tiri semplici.

Kalinic in versione “predicatore tecnico solitario” nel deserto di Belgrado.

(5/18, scorri in fondo per cambiare pagina e proseguire la lettura)

#13 FENERBAHCE (8) – 3W 9L

Il grande gambero del nostro Ranking, la situazione più brutta e complicata, attualmente, dell’intero torneo per quanto riguarda il rapporto roster-rendimento.

Il Fener non può essere questo, ma se non si svolta subito il rischio di rimanere troppo indietro c’è.

Tecnicamente parlando si sta ripresentando, con De Colo, lo stesso problema vissuto con Sloukas. Anche Henry è giocatore che ama palleggiare, forse troppo, e la convivenza con “le roi” appare complicata.

Lo stesso Henry, come Polonara, sta soffrendo una sorta di crisi dovuta alla minor esposizione rispetto al ruolo centrale che aveva a Vitoria.

Anche Guduric è anni luce lontano da quello vero ed è chiaro che con così tanti rendimenti sotto lo standard diventa tutto più complicato.

E’ venuta meno la fiducia dopo alcune partite maledette, ragion per cui i “suicidi sportivi” di Atene e Berlino oggi pesano ancor di più.

Può diventare la variante impazzita del torneo come restare la più grande delusione. Monaco, Zenit, Maccabi, Baskonia, Asvel e Real, gare che chiuderanno il 2021, ci diranno tutta la verità su cosa aspettarci per la volata ai Playoff.

(6/18, scorri in fondo per cambiare pagina e proseguire la lettura)

#12 – MONACO (11) – 5W 7L

Un po’ meno sorprendenti rispetto ad inizio stagione, ma forse solo perchè tutti li davamo in fondo alla classifica.

I ragazzi di Mitrovic stanno mostrando il lato bello del gioco: atletismo, intensità ed anche una tecnica non indifferente.

Donta Hall è l’uomo di questo spicchio di stagione in Eurolega e non facciamo fatica a pensarlo oggetto del desiderio di tanti club di punta.

Monaco è una squadra completa ed anche abbastanza profonda che ci ha regalato diversi nomi che non ci aspettavamo a questo livello.

Mike James non ha fatto ancora il Mike James e la domanda che tutti si pongono riguarda ovviamente il talento di Portland: quando inizierà a sparare i suoi 30 + 7 +5 Monaco volerà oppure è proprio il rendimento odierno più ordinato a dare forza alla squadra? Eh… bella domanda.

Intanto il Principato è entrato nella geografia di Eurolega e non era per nulla scontato.

(7/18, scorri in fondo per cambiare pagina e proseguire la lettura)

#11 – BAYERN (12) – 5W 7L

Trinchieri sta portando avanti un altro miracolo tecnico ed emotivo.

Senza preseason, con una marea di assenze per la stragrande maggioranza delle gare giocate sinora, i tedeschi vanno a Mosca e giocano una gara come quella della scorsa settimana…

Quando hanno inventato il concetto di “non mollare mai” si sono presi tutto loro.

Ci tornano facilmente alla mente le parole di inizio stagione del Trinka: «Se dicessi che faremo meglio dello scorso anno sarei un pazzo, ma saremo buoni, non so quanto ma lo saremo».

Detto, fatto. Il Bayern resta una bruttissima bestia per chiunque.

(8/18, scorri in fondo per cambiare pagina e proseguire la lettura)

#10 – MACCABI (10) – 7W 5L

Calendario favorevole, senza dubbio. Tanto talento, anche qui poco da dire. Una certa discontinuità nella gestione dei momenti delle gare però è tutta lì da vedere.

La “Wilbekin-dipendenza” sarà la chiave. Se il sistema crescerà attorno alla sua pointguard di riferimento, allora i Playoff saranno possibilissimi, se invece quella crescita sarà solo nei momenti in cui il buon Scottie si occuperà di pentole e coperchi, allora sarà più dura.

Il massimo coinvolgimento del duo di centri Zizic-Reynolds sarà un altra situazione fondamentale per il futuro dei gialloblu.

La Menora Mivtachim è un fattore che non va dimenticato.

(9/18, scorri in fondo per cambiare pagina e proseguire la lettura)

#9 – ASVEL (9) – 7W 5L

Anche se l’effetto sorpresa legato principalmente ad Elie Okobo può essere leggermente svanito, TJ Parker sta dimostrando di avere costruito una squadra ed un sistema estremamente solidi.

Il momento duro è questo, poiché averne fuori 4 contemporaneamente è forse troppo per il roster francese, che ha tuttavia dimostrato attributi notevoli proprio in occasione dello splendido derby transalpino chiuso col miracolo di William Howard.

Statistiche e numeri alla mano, l’impatto del duo Jones-Okobo resta uno dei più determinante nel ruolo in tutto il torneo.

La sensazione è che questa squadra difficilmente mollerà e che ci siano ancora tanti margini di miglioramento.

(10/18, scorri in fondo per cambiare pagina e proseguire la lettura)

#8 – UNICS (13) – 7W 5L

6 vittorie nelle ultime 7, dopo un inizio complicato ma probabilmente dovuto ad un numero altissimo di nuovi giocatori.

A livello di talento offensivo se la gioca con chiunque e la libertà che concede Perasovic è forse la chiave del rendimento russo in questo mese. E’ il classico caso in cui è l’attacco a nutrire l’efficacia difensiva, che è molto alta e non era per nulla scontata per un gruppo di giocatori simili.

Siamo passati dal “in serata singola possono battere chiunque” a “meglio non affrontarli”. Se crescono anche lontano dal Tatarstan sono un problema veramente per l’intero torneo.

John Brown merita la copertina: chi l’avrebbe immaginato così in Eurolega?

(11/18, scorri in fondo per cambiare pagina e proseguire la lettura)

#7 – OLIMPIA (3) – 8W 4L

3 cadute, di cui 2 rumorosissime nel punteggio, dopo aver toccato il cielo della capoclassifica, fanno discutere.

Ma Milano c’e, c’è e ci sarà. Coi suoi pregi, tanti, ed i suoi difetti, non insignificanti.

Nel momento in cui ha rallentato la difesa il sistema offensivo, di cui auspicavamo una crescita anche nel periodo dorato che ha portato all’8/1, ha mostrato i suoi limiti. Ci pare la parte del gioco su cui Messina dovrà lavorare di più.

Serve maggior lotta a rimbalzo e la presa di Bentil è anche in quell’ottica, perchè andare sotto 109/76 come accaduto nelle tre sconfitte rende tutto più complicato.

I momenti neri sono capitati, capitano e capiteranno a tutti. Ora è il momento di fare cassa col calendario, perchè nel girone di ritorno le visite a Cska, Efes, Barça, Real, Olympiacos, Asvel e Maccabi non saranno gite di piacere.

Kyle Hines è eternamente unico, ma va preservato, perchè i Venini sono opere d’arte proprio uniche, ma hanno bisogno di mobili solidi su cui poggiarsi.

(12/18, scorri in fondo per cambiare pagina e proseguire la lettura)

#6 – EFES – 6W 6L

Sono tornati? Non sono tornati? La domanda è sempre la stessa e le ultime settimane fanno pendere la bilancia dalla parte del sì.

Siamo lontani dal dominio degli ultimi 1000 giorni, ma qualcosa si vede. Il problema potrebbe essere quella chimica Larkin-Micic che ancora latita, ma è chiaro che se guardiamo a talento, profondità e sistema, pochi, forse nessuno li pareggia.

Ecco, non guardiamo alle date di nascita, forse il problema principale.

Oggi 7/5, non ci stupirebbe una rapida scollinate entro le 10W. Intanto godiamoci la sfida la Barcellona di domani sera: il remake di Berlino ci dirà tante cose.

(13/18, scorri in fondo per cambiare pagina e proseguire la lettura)

#5 – CSKA (4) – 7W 5L

Se è tristemente vero che i problemi di infortuni sembrano non abbandonare mai la squadra di Itoudis, lo è altrettanto che quanto dimostrato a livello di attributi nelle gare recenti è garanzia di una solidità che, una volta accompagnata da una crescita tecnica, potrà portare molto lontano.

E proprio tecnicamente serve maggior continuità difensiva, dove comunque non si va male ma lo si fa a sprazzi, così come davanti una maggiore fluidità in occasione delle tante situazioni di post basso sarà situazione che renderà i quintetti russi potenzialmente ingiocabili.

Daniel Hackett è ormai il leader vero della squadra, riconosciuto correttamente dallo staff e dai compagni.

(14/18, scorri in fondo per cambiare pagina e proseguire la lettura)

#4 – ZENIT (7) – 8W 4L

Siamo sempre lì: la squadra c’è alla grandissima, ma cosa sarà con il vero Shabazz Napier? Il suo rientro, con un po’ di pazienza nelle prime settimane, ci racconterà quali sono i limiti di un gruppo che difende divinamente e che sta acquisendo fluidità offensiva soprattutto grazie alla crescita di Jordan Loyd, inizialmente un po’ sottotono.

La guida tecnica è di altissimo profilo e quella è la prima certezza su cui ostruire un futuro che a San Pietroburgo sarà importante.

Senza dimenticare che lo scorso anno i russi hanno portato il Barça a gara 5, quindi non si partiva certo dalle retrovie.

(15/18, scorri in fondo per cambiare pagina e proseguire la lettura)

#3 – OLYMPIACOS (6) – 8W 4L

8 vittorie che lasciano il segno, per sostanza e forma. 4 sconfitte che forse dicono ancora di più, perchè solo l’ultimo quarto di Istanbul con l’Efes ci ha raccontato di una brutta prestazione. Barcellona, San Pietroburgo e Mosca sono invece chiare attestazioni competitività.

La prova di Milano ha lasciato a bocca aperta tanta gente.

E’ la squadra che ruota meglio in difesa, ma ha dimostrato di saper attaccare con parecchia logica, sfruttando esattamente tutto ciò di cui dispone. Se entra in ritmo anche Hassan Martin, fermato da problemi fisici, aggiunge qualcosa di ulteriormente vario ad un arsenale che pare già completo.

E proprio gli infortuni hanno lasciato abbastanza tranquilli gli uomini di Bartzokas: i momenti più complicati arriveranno, ma certamente la chimica raggiunta oggi è decisamente avanti rispetto alle attese.

Poi Larentsakis… Non c’è nulla di casuale nelle sue performances, si vedeva già tutto dalla scorsa stagione.

(16/18, scorri in fondo per cambiare pagina e proseguire la lettura)

#2 – BARCELLONA (1) – 10W 2L

Un stagione sin qui buonissima, con il solo passaggio a vuoto in una settimana tra Tel Aviv e Milano.

Quello che spaventa di più del Barça è l’ampio margine di miglioramento. Diremmo soprattutto in attacco, ma poi le cifre ci parlano del miglior Offensive Rating del torneo. O forse è solo il più alto, che magari non equivale alla qualità migliore ed allora i blaugrana fanno ancora più paura.

La difesa è una certezza, Mirotic perfora a numeri eccellenti, ora c’è la tegola Calathes, fuori 6 settimane, ma la reazione di Jokubaitis e Laprovittola è stata enormemente positiva.

Chi vuole arrivare in fondo dovrà fare i conti con il Barcellona. Pochi dubbi a riguardo.

(17/18, scorri in fondo per cambiare pagina e proseguire la lettura)

#1 – REAL MADRID (2) – 10W 2L

«Dobbiamo migliorare soprattutto sotto l’aspetto della continuità, facciamo ancora tanti errori e non siamo precisi in alcuni dettagli. Ma se mi avessero detto che oggi saremmo stati 10/1 in Liga, 10/2 in Eurolega e con il titolo di Supercopa in bacheca avrei firmato».

Così Pablo Laso, realista e chiaro come sempre.

Questo è il Real di oggi, un macchina non perfetta ma che ha saputo dare il 101% in condizioni assai complicate dal punto di vista dei nuovi innesti e degli infortuni.

Laso ha ragione, ma da parte nostra sapevamo che essendoci lui sul pino madridista, il rendimento è garantito. Sempre. Dal 2011.

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