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Euroleague Weekly: M come Messina, M come Melli, M come Milano

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Euroleague Weekly non può che partire dall’impressionante prova dell’Olimpia alla Ulker Arena. Non c’è nulla di casuale nel primato solitario milanese in Eurolega.

8 vittorie, 1 sola sconfitta, gli scalpi delle tre compagne di viaggio a Colonia, 67,88 punti concessi agli avversari ogni sera… Si potrebbe andare oltre, ma basta tutto questo per definire l’Olimpia, oggi la miglior squadra di Eurolega. “Oggi” e “migliore” sono i termini da sottolineare, con pari enfasi.

«Cosa ti dicevo? E’ così che lui domina…» E’ il Whatsapp di un grande allenatore a metà secondo quarto che mi conferma cosa stavamo vedendo da parte di Nik Melli. Il dominatore, il giocatore più determinante di tutta la massima competizione continentale. MVP? Perchè no? Ma qui spesso si guardano i numeri ed allora vengono fuori verdetti bizzarri.

Ettore Messina ha fatto una preseason che è stata una vera preseason, ovvero alti e bassi normalissimi senza drammi precoci ed inutili. Il risultato è questo, una squadra semplicemente straordinaria, allenata divinamente. Quello che è lecito attendersi da un Coach tale, uno che non aveva certo bisogno di dare troppe dimostrazioni del suo valore.

Il Baskonia visto a Barcellona è una squadra allo sbando, senza qualità, personalità ed anima. Le parole di Dusko sono pesantissime: «Io non mollo mai, però credo che i miei giocatori lo abbiano fatto». Quando un allenatore separa la propria posizione da quella della squadra è un brutto segno.

Paulius Motiejunas (GM Zalgiris) dai canali del club ci fa sapere che a Kaunas si sta vivendo ancora in una sorta di “hangover” dopo l’addio di Jasi. Volutamente dimentica che Martin Schiller ha lottato per i Playoff 33 giornate chiudendo 17/17 con un roster da 12-22 ad essere ottimisti. Aggiunge di non voler parlare della separazione dal Coach austriaco. Dalla culla del basket ci aspettiamo più classe e la competenza di sempre, che pare scomparsa improvvisamente. Un chiaro e semplice «abbiamo sbagliati tutto» era così difficile da pronunciare?

L’Alba ne prende 27 in casa dall’Efes, il Baskonia 26 al Palau, andando sotto 81-41 dopo 30′, il Fener 25 con Milano alla Ulker Arena, segnandone 43 e 3 nel primo quarto, il Bayern completa la lista subendone 23 di scarto a Montecarlo. La conferma di tante, troppe partite con un’attrattiva molto relativa ed una qualità decisamente da rivedere. Non era mai successo sinora, almeno dopo solo 9 gare, è un tema da tenere sotto controllo.

Sasha Djordjevic: «E’ solo colpa mia, i giocatori non c’entrano». Parole apprezzabili, ne comprendiamo il senso, ma i De Colo, Guduric ed Henry, su tutti, visti ieri sera, siamo così certi che abbiano fatto il loro dovere?

E’ tornato Kruno Simon, è (quasi) tornato l’Efes. Niente campane a festa, siamo lontani da Colonia e dal dominio di tre stagioni, ma l’importanza del terzo violino per i turchi è sotto gli occhi di tutti.

Yabusele-Tavares-Poirier: ancora loro! 15/19 da due, 37 punti e 16 rimbalzi. la conferma che torno al ferro nessuno ha una potenza del genere. Quanti giorni mancano al duello Melli-Yabusele? 34? Troppi, non so se possiamo resistere.

Dopo 9 turni e quindi 81 gare sono 56 le W delle quadre di casa a fronte di 25 successi esterni, Lo scorso anno, nello stesso lasso di tempo, eravamo 42-39 per chi giocava sul parquet amico. Superata la boa del 25% di sfide in stagione regolare si può dire che il trend, col ritorno del pubblico, sia abbastanza chiaro.

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