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La notte della fuga di Milano

La notte
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La notte della fuga di Milano grazie alla vittoria, nella sfida tra le due capolista, contro il Barcellona.

Un successo di straordinaria importanza e prestigio che permette all’Armani Exchange il primato solitario in classifica.

Punteggio alla sirena di 75-70 che proviamo ad analizzare con il nostro consueto stile, in cinque punti.

LA DIFESA DI MILANO ARMA PER LA PRIMA FUGA

Il primo quarto della partita si conclude sul punteggio di 28-21 a favore dei padroni di casa dell’Armani Exchange. Ventotto, i punti segnati nei primi dieci minuti, sono un numero notevole, soprattutto contro una squadra come quella catalana ma la vera differenza, subito dalla palla a due i biancorossi l’hanno fatta nella propria metà campo. Una lucidità ed intensità difensiva, in tutti gli interpreti, che potrà portare sempre più lontano gli uomini di Ettore Messina. Limitare il Barcellona è estremamente complesso come ben evidenziato da Daniele Fantini in fase di presentazione della sfida. Le armi in possesso sono infatti tantissime a partire dalla maestria, in cabina di regia, sia a livello di pick&roll che di letture da parte di Nick Calathes. L’abilità nel pitturato, figlia di fisicità (Sanli) e di tecnica nel giocare spalle a canestro di Davies e Mirotic ulteriori elementi in faretra senza dimenticare la capacità di inventare di un esterno come Higgins e tiratori come Kuric. Limitare tutte queste soluzioni è possibile solo attraverso una intensità ed una intelligenza difensiva notevole, dimostrata da Milano in tutto l’arco della gara grazie a due professori nella disciplina: Nicolò Melli e Kyle Hines. Campioni e leader contagiosi anche per il resto della truppa.

MENTALITA’ NEL SECONDO QUARTO

Difesa ma anche mentalità nella notte del Forum di Assago. Il secondo quarto perfetto emblema di questo aspetto, fondamentale per una grande squadra. Dopo il primo canestro di Tarczweski, sulla classica “magia” di Rodriguez, l’AX è rimasta senza punti per più di cinque minuti, una siccità offensiva che al cospetto di fuoriclasse come quelli della squadra spagnola avrebbe potuto riaprire i giochi. Il gruppo di Messina è rimasto in campo con la testa giusta, ha ripreso a far circolare la palla, fondamentale per superare forse la miglior organizzazione difensiva d’Europa, vincendo anche il secondo quarto per 14-13.

Credits: profilo ufficiale twitter Barcelona

DATOME CAMPIONE VERO

Gigi Datome, alla sua uscità dal campo è stato giustamente travolto da grandi applausi. Un giocatore che non è stato risparmiato dalle critiche in questa sua avventura milanese ma che, anche questa sera, ha dimostrato di essere un grandissimo campione. Nel momento di maggiore difficoltà della sua squadra, finita sotto dopo aver subito un parziale di 0-14 ad inizio quarto periodo, ha messo in campo un mix di classe ed esperienza da mostrare ai bimbi che si avvicinano a questa magnifica disciplina. Il fallo guadagnato, di puro mestiere, e la palla recuperata nell’azione successiva hanno rappresentato il definitivo “turning point” di serata. Il gioco da quattro punti è stata la ciliegina sulla torta. 17 punti, 2 rimbalzi e 16 di valutazione. Cifre che non raccontano tutto.

Credits: profilo ufficiale twitter Barcelona

BARCELLONA SCONFITTO MA…GRANDE SQUADRA

La sconfitta in Italia non ridimensiona minimamente la grandezza del Barcellona, una delle grandi favorite del torneo. Il secondo rovescio consecutivo è stato ben diverso rispetto a quello di Tel Aviv. Nonostante gli ospiti fossero sprofondati a -12 ad inizio ultimo quarto (61-49) hanno iniziato l’ultima frazione con un parziale di 14-0 che rivela la forza del gruppo di Jasikevicius. Giocarsi punto a punto in trasferta una partita del genere, tirando con il 18% dalla lunga distanza (3/16), con il Mirotic più sottotono della stagione, è comunque una segnale per tutta la concorrenza. L’impressione, avuta anche oggi, è che i “blaugrana” abbiano momenti di onnipotenza difensiva e una profondità nel roster probabilmente senza eguali.

CALENDARIO MA NON SOLO

L’Armani Exchange Milano si gode una notte da capolista solitaria, traguardo prestigioso e da sottolineare nonostante si sia soltanto all’ottava tappa di un lungo tour. Un primato in cui ci sono tanti meriti e probabilmente anche un calendario favorevole che ha permesso al team di Ettore Messina di giocare ben sei delle prime otto partite davanti al proprio pubblico. Limitarsi a questo aspetto sarebbe però superficiale ed errato perchè i valori messi in campo raccontano di una entità di squadra notevole, non così banale e scontata visti i nuovi inserimenti nel roster operati in estate. La reazione avuta questa sera, dopo essere finiti sotto nel quarto periodo, è istantanea di solidità e mentalità, due ingredienti basilari per una ricetta vincente. Un amalgama che ha permesso di superare un ostacolo come il Barcellona, mai superato nella passata stagione.

Il prossimo impegno di Milano sarà venerdì prossimo contro il Fenerbahce ad Istanbul mentre il “Barca” ospiterà nel derby spagnolo il Baskonia.

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