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Euroleague preview 2021/22: Bayern Monaco

Preview Bayern Monaco
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Ormai sappiamo che considerare il Bayern Monaco di Andrea Trinchieri solo una outsider è semplicistico ed anche riduttivo. La squadra bavarese nella passata annata, facendo una stagione altamente al di sopra delle aspettative e sfiorando l’accesso alle Final Four con la serie playoffs persa per un soffio contro l’Olimpia Milano, ha dimostrato di poter stare tra le più grandi d’Europa. Nonostante, magari, il non irrisorio gap tecnico che è presente con altre compagini più quotate come Efes, CSKA e Barcelona per citarne qualcuna.

Nel Bayern molti volti sono cambiati durante questa off-season, ma l’impressione è che ormai attorno al Trinka ci siano un’organizzazione ed un gruppo in grado di poter mantenere la barra dritta ed alto il livello. Gli addii più pesanti sono stati quelli di Wade Baldwin IV e Jaylen Reynolds, due giocatori che sotto l’ala protettiva del coach italiano hanno fatto salti di qualità clamorosi. Ma i sostituti arrivati sono altrettanto all’altezza e la campagna acquisti è stata gestita come al solito intelligentemente dal GM Baiesi.

Quello che sembra sempre più evidente è che a Monaco di Baviera ci sia un progetto chiaro ed a lunga gittata; e quando sussiste una soluzione di questo tipo le cose prendono quasi sempre la piega giusta.

Baiesi, GM del Bayern Monaco

Bayern Monaco: roster

Un roster che come detto ha avuto cambiamenti, ma anche alcune conferme importanti: una su tutte quella di Vladimir Lucic che sembrava dovesse partire al termine della passata stagione.

La squadra bavarese può vantare un reparto guardie folto e completo per caratteristiche e versatilità. In cabina di regia ci sarà Corey Walden, nome tanto voluto e cercato da coach Trinchieri. L’ex Stella Rossa porta doti da scorer, raggio di tiro quasi infinito, grande rapidità di gambe, estro e velocità nell’esecuzione dei giochi. Alle sue spalle ci sono due play più classici, se questo può essere il termine giusto.

Uno di questi è Ongjen Jaramaz che, come per Walden, Trinchieri ritrova dopo averlo già allenato al Partizan prima di arrivare in Baviera. L’altro è Zan Sisko, piacevole sorpresa della scorsa stagione, che per lunghi tratti è strato il motore della squadra: play veramente vecchio stampo, con poco raggio di tiro (il runner dalla media è la soluzione preferita) e tanto playmaking. Insomma, il giocatore giusto in grado di mettere in ritmo i compagni.

Non mancheranno poi tanti ottimi tiratori pronti a giocare sugli scarichi e per rendere più fluido il gioco esterno del Trinka viste alcune difficoltà dell’anno scorso. Quest’anno si può dire che i cecchini dall’arco non mancheranno: Nick Weiler-Babb, Nihad Dedovic (lungodegente della scorsa stagione, di cui tanto si è sentita la mancanza) e Andreas Obst (tiratore letale) sono tre nomi che possono fare infiammare la retina.

A fianco di questo tipo di giocatori c’è poi Darrun Hilliard, uno dei colpi del mercato bavarese. Quest’ultimo porta fisicità, atletismo e tanta difesa: il complemento giusto per gli altri compagni di reparto. A completare le guardie ci saranno i due giovani Joshua Obiesie e Jason George.

Poi, per il reparto ali è molto semplice: da 3 giocherà Lucic, da 4 il nuovo arrivato DeShaun Thomas. Il primo non ha bisogno di presentazioni ormai, il secondo è un graditissimo ritorno dopo un anno in Cina e su di lui ci sono molto attenzioni per quello che può dare in campo. Ottime percentuali dall’arco, rapidità di gambe sopra la media per quel tipo di fisico e buon atletismo: potrebbe essere uno dei migliori della stagione bavarese sulla carta.

Dalla panchina uscirà poi il sempre utilissimo Paul Zipser, grande attaccante del ferro (ne sa qualcosa Milano) e non solo, e Augustine Rubit che invece darà alla squadra una dimensione più interna soprattutto come rollante e nella veste, per lui abituale, di protettore del ferro. A disposizione anche Marvin Ogunsipe e Gavin Schilling.

Sotto il ferro ci saranno Othello Hunter (simile a Rubit per caratteristiche ma con un atletismo maggiore, più esperienza ed ovviamente più qualità in generale) e Leon Radosevic che porta un po’ più manovalanza.

Lucic e Radosevic esultano in un’immagine della scorsa stagione

(1/3, scorri in fondo per cambiare pagina e proseguire la lettura)

Forza e debolezze

La forza del Bayern sta sicuramente nel suo allenatore, uno che ormai ha dimostrato quanto possa migliorare il corso di una squadra o della carriera di un giocatore. Ma di questo parleremo anche nel prossimo punto. Un altro punto di forza è poi sicuramente la conferma di Lucic, uno che con il suo talento è in grado di fare il buono ed il cattivo tempo a suo piacimento. Anzi, da lui ci aspetta quest’anno ancora un altro salto di qualità: non tanto dal punto di vista del gioco, ma mentale. Se riuscirà ad evitare quei blackout in cui talvolta è incappato nella scorsa stagione potrebbe diventare un giocatore ancora più dominante all’interno della competizione.

Un’altra forza di questa squadra (sì, perché nonostante i pochi nomi altisonanti, questa è una squadra con tanti punti di forza e poche debolezze) è la grande molteplicità presente nel reparto guardie dove si può contare su quasi qualsiasi tipo di soluzione. Le prese di Walden, Jaramaz, Obst e Hilliard garantiscono un vasto raggio di caratteristiche che necessita solo di essere calibrato e gestito al meglio. In più, come detto, questo Bayern rispetto a quello dell’anno scorso, potrà godere di molto più tiro dall’arco e di un gioco perimetrale più spiccato e già qualcosa si è visto in tal senso nei due tornei di preseason giocati dai bavaresi( City of Cagliari e Magenta Cup).

Una delle poche debolezze può essere relativa al fatto che la squadra ha perso un po’ quella vocazione al gioco interno che tanto aveva caratterizzato il gioco di Trinchieri nella scorsa stagione. In tal senso è pesato l’addio di Jaylen Reynolds (giocatore plasmato dal Trinka) e quelli che sono stati scelti come suoi sostituti non garantiscono più quel tipo di soluzioni. Più fisicità, più giochi da rollanti, più protezione del ferro, ma meno gioco in post e punti dal mid-range.

Corey Walden, uno dei punti di riferimento del nuovo Bayern

(2/3, scorri in fondo per cambiare pagina e proseguire la lettura)

Coach ed obiettivi

L’abbiamo già citato tante volte all’interno di questo pezzo: Andrea Trinchieri. Probabilmente la scorsa stagione è stata per il coach italiano quella della consacrazione dopo gli anni passati a Bamberg ed a Belgrado. Se il premio di allenatore dell’anno non fosse andato ad Ergin Ataman ma a lui nessuno avrebbe avuto niente da ridire.

Quello che ha fatto l’anno scorso (quinto posto in regular season e Final Four sfiorata dopo 5 gare tiratissime contro una squadra molto più attrezzata come l’Olimpia Milano) è qualcosa che è andato di gran lunga oltre le aspettative. E quindi ora non aspettarsi sempre qualcosa di grande e sorprendente da lui sembra ora difficile, visti anche i tanti giocatori interessanti che si ritrova quest’anno a roster.

Proprio per questo motivo parlare di outsider per gli addetti ai mestieri è più che riduttivo: facendo in giro tra le varie opinioni in merito emerge che il Bayern viene vista come una squadra da playoffs nonostante quegli otto posti siano tanto contesi tra squadra con forse qualche nome anche più altisonante rispetto a quelli che alloggiano in Baviera.

In ogni caso, proprio in virtù della formazione dei vari roster, Trinchieri potrà operare ancora con meno pressione rispetto ad altri suoi colleghi le cui squadre magari hanno speso più di qualche euro in più durante l’ultima finestra di mercato. Certo, la pressione sarà un po’ maggiore rispetto all’anno scorso: quando una volta si dà dimostrazione di grandezza, poi la si richiede sempre.

Questa squadra obiettivamente può centrare i playoffs nonostante il livello di altre compagini si sia alzato e gli otto posti ora siano molto più contesi dell’anno passato. Il vantaggio che avrà rispetto ad altre squadre è quello di avere già un’identità precisa dall’anno passato che sarà più o meno modificata, ma sempre restando su un dettato preciso, quello intrapreso dal Trinka. In Baviera si è intrapreso un percorso chiaro e ben strutturato che potrebbe iniziare a dare i propri frutti già a breve.

Mettendo nero su bianco: il Bayern è squadra da playoffs. E’ squadra che se la giocherà con chiunque vendendo cara la pelle. Ed è squadra di grande solidità che non ci sorprenderemmo nel caso arrivasse fino alle fasi calde della competizione.

Coach Andrea Trinchieri
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