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EUROLEAGUE STORY 2017/2018: il trionfo dei “blancos”!

Euroleague
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La stagione 2017/2018 di Euroleague è stata sicuramente una delle più avvincenti ed incredibili della storia del torneo.

In questo articolo ne ripercorreremo le tappe più importanti, partendo dalla regular season e arrivando fino alle Final Four di Belgrado.

REGULAR SEASON

La stagione regolare 2017/2018 si apre con il ricordo indelebile del trionfo del Fenerbahce nella stagione precedente, e non può essere altrimenti, visto che, probabilmente, quella squadra era formata da uno dei roster più forti e completi dell’ultima decade della competizione. Ma, allo stesso tempo, numerosi cambiamenti sono stati necessari in casa Fener durante l’estate: via i due principali leader della squadra, Bogdan Bogdanovic ed Ekpe Udoh, pronti a giocarsi la carte NBA, e dentro giocatori meno esperti ma in rapida ascesa come Wanamaker, Guduric e Nicolò Melli. Un restyling, questo, che chiaramente fa essere leggermente più tranquille le altre “competitors” ma che, come poi si vedrà, non altererà in alcun modo la solidità di un gruppo a tutti gli effetti vincente, per di più guidato dall’allenatore più vincente di tutti.

Ciò nonostante, l’avvio di stagione dei campioni in carica non convince del tutto, sono soltanto 4 vittorie nelle prime 7 partite, e ad approfittare di questa partenza titubante è la grande protagonista della regular season 2017/2018: il CSKA Mosca. I moscoviti arrivano da una Final Four deludente a Istanbul, dove sono stati eliminati in semifinale dall’Olympiakos di Spanoulis e Printezis (sì, ancora loro…) e hanno una tremenda voglia di riscatto. Dominano la regular season dalla prima all’ultima giornata e chiudono con un incredibile record finale di 24 vittorie e 6 sole sconfitte, valevole per la testa di serie numero 1.

La lotta per la terza posizione è sicuramente la più avvincente di tutte e vede un arrivo a pari merito tra tre squadre con record di 19-11: le due greche e il Real Madrid. La classifica avulsa premia l’Olympiakos, che chiude dunque al terzo posto, con Panathinaikos in quarta posizione e blancos “soltanto” quinti. Ma spesso, come si è soliti dire, i playoff sono un altro sport e, nella stagione 2017/2018, questo concetto è più che mai valido, soprattutto se nella tua squadra gioca un certo Luka Doncic (MVP della Regular season).

La sorpresa di questa stagione è però sicuramente lo Zalgiris Kaunas di Sarunas Jasikievicus che, nonostante il budget più basso di tutta la competizione, riesce a chiudere al sesto posto e a raggiungere i playoff per la prima volta dal 2001. Lo Zalgiris gioca un basket fatto di grande intensità difensiva e durezza mentale, a immagine e somiglianza del proprio coach, e mette in difficoltà praticamente tutte le big della competizione, vincendo anche molti scontri diretti. La Zalgirio Arena è un tripudio di emozioni e a Kaunas si respira un’atmosfera che mancava da tempo: gli oltre 14.000 spettatori di media ne sono la prova lampante.

Le ultime due squadre che riescono a strappare il pass per i playoff sono il Baskonia, guidato da una straordinaria coppia di lunghi come quella formata da Shengelia e Poirier, e il Khimki di Shved, vincitore dell’Alphonso Ford Trophy con oltre 21 punti di media. Chiudono invece in fondo alla classifica l’Olimpia Milano di Simone Pianigiani e l’Efes di Ergin Ataman (strano se ci si pensa oggi…).

Sergio Rodríguez, nuova aggiunta del CSKA durante l’estate 2017.

(1/3, scorri in fondo per cambiare pagina e proseguire la lettura)

PLAYOFF

1. CSKA MOSCA vs 8. KHIMKI MOSCA

Il fatto che si tratti del derby moscovita dà sicuramente quel quid in più ad una serie tra prima e ottava testa di serie, e infatti le aspettative non vengono tradite. Il CSKA vince entrambe le gare alla Megasport Arena ma soffre più del previsto, risolvendo entrambe le partite solo nel finale (98-95, 89-84). Nonostante le due sconfitte, impossibile non menzionare Aleksey Shved, autore di due performance sensazionali e, non fosse per la sconfitta finale, MVP della serie. Il Khimki reagisce in Gara 3 vincendo per 79-73 e torna a tutti gli effetti nella serie, ma la maggior esperienza dell’Armata Rossa si vede nel momento del bisogno, ed ecco allora che, Gara 4, grazie alle prestazioni dei veterani di Itoudis, chiude definitivamente la serie, qualificando nuovamente il CSKA alle Final Four.

2. FENERBAHCE vs 7. BASKONIA

Come per il CSKA, anche i campioni in carica del Fener fanno valere il fattore campo in Gara 1 e Gara 2, vincendo entrambi gli incontri. L’andamento delle due partite è tuttavia molto diverso: Gara 1 è, fondamentalmente, sempre nelle mani dei padroni di casa, capaci di mantenere la doppia cifra di vantaggio fino alla sirena finale (82-73). Gara 2, al contrario, è decisamente più combattuta, grazie anche alle ottime percentuali al tiro degli ospiti, e si risolve solo nell’ultimo periodo, quando la maggior qualità tecnica e le più lunghe rotazioni del Fener emergono chiaramente e segnano l’incontro. La serie si sposta dunque a Vitoria sul 2-0, ma il Baskonia non ha nessuna intenzione di venire sweepato e lo dimostra vincendo una Gara 3 punto a punto che riapre la serie. Tutti sanno che Gara 4 è inevitabilmente il pivotal game e allora nessuna delle due squadre è pronta a fare un passo indietro, specialmente gli uomini di Obradovic: il Fener mette la testa avanti nel primo quarto e non si guarda più indietro, arrivando a toccare anche il +17 verso la fine del terzo quarto e qualificandosi nuovamente per le Final Four.

3. OLIMPIAKOS vs 6. ZALGIRIS KAUNAS

La serie tra Olympiakos e Zalgiris Kaunas è sicuramente la più sorprendente delle quattro e, sostanzialmente, dura solo due partite. Lo Zalgiris si prende Gara 1 al Pireo di autorità, vincendo e convincendo, ma gli uomini di coach Sfairopoulos, grazie ad una grande prova d’orgoglio, impattano la serie sull’1-1 prima di trasferirsi a Kaunas. Da questo momento in poi è un assolo lituano: la Zalgirio Arena è un fattore come pochi e gioca un ruolo fondamentale nel accentuare notevolmente i dubbi e le carenze dei greci, che giocano senza una identità ben precisa e vengono distrutti in Gara 3 per 80-60. Gara 4 potrebbe essere la partita della svolta per l’Oly ma le scorie della brutta sconfitta nel match precedente si fanno ancora sentire ed è nuovamente lo Zalgiris a controllare per tutta la partita, vincendo con un inusuale 101-91 e raggiungendo le Final Four in maniera del tutto inaspettata.

4. PANATHINAIKOS vs 5. REAL MADRID

Pana vs Real è, sulla carta, la serie più combattuta. L’inizio è però shock: Gara 1 si apre infatti con un parziale di 20-0 in favore dei greens che, inevitabilmente, ne segna subito l’esito. Il Pana arriva anche a toccare il +33 alla fine del terzo quarto e domina fino al 40′.

In Gara 2 però, tutto l’orgoglio e il senso di appartenenza dei blancos viene fuori e, davanti ai 20.000 dell’OAKA, danno vita ad una grandissima prestazione che permette loro di pareggiare immediatamente la serie e trasferirsi nella capitale spagnola in condizioni molto meno gravi di quanto si potesse pronosticare dopo Gara 1. Al Wizink Center Gara 1 sembra solo un brutto e lontano ricordo: il Real gioca con grande intensità e fiducia nei propri mezzi e sottomette entrambe le volte gli ospiti, controllando per gran parte degli 80′ e senza mai rischiare troppo. I blancos si qualificano, dunque, nuovamente alle Final Four dopo la brutta sconfitta subita in semifinale l’anno precedente per mano del Fenerbahce, con più voglia che mai di riscattarsi.

(2/3, scorri in fondo per cambiare pagina e proseguire la lettura)

FINAL FOUR

Le Final Four di Eurolega sono l’evento più seguito della pallacanestro europea e, per accoglierle, non c’è posto migliore che la Stark Arena di Belgrado, impianto da oltre 19.000 posti nella terra che fa del basket una religione.

CSKA MOSCA vs REAL MADRID

Cska vs Real è, senza ombra di dubbio, la semifinale più attesa ed equilibrata delle due, non solo perchè vede affrontarsi le due squadre più titolate della competizione, ma anche per il clamoroso tasso tecnico dei componenti delle due squadre: Rodriguez-De Colo-Higgins-Clyburn-Hines da una parte, Llull-Doncic-Fernandez-Randolph-Tavares dall’altra. Il CSKA parte fortissimo e raggiunge la doppia cifra di vantaggio già al 10′ (30-20), quando sembra avere in controllo la partita, ma da quel momento in poi l’inerzia cambia ed è il Real a prendere il controllo, prima ricucendo le distanze (46-47 all’intervallo), e poi conducendo tutto il secondo tempo fino alla sirena finale (83-92). Vittoria meritata quella dei blancos, più cinici dei moscoviti nel momento dello strappo decisivo e più abili nel riuscire a creare vantaggi e conseguenti buoni tiri per tutto l’arco della partita. Sugli scudi la stella Luka Doncic, autore di 16 punti e 7 rimbalzi e meritatissimo MVP del match.

FENERBAHCE vs ZALGIRIS KAUNAS

La seconda semifinale ha invece una chiara favorita, ed è il Fenerbahce. Bellissimo lo scontro in panchina tra Zeljko Obradovic e Sarunas Jasikievicius, suo ex giocatore ai tempi del Pana, dove hanno vinto una Eurolega assieme nel 2009. La partita inizia con il prevalere delle difese sugli attacchi, come testimonia il basso 17-13 del primo quarto, e non decolla mai del tutto. I turchi mantengono sempre la testa avanti ma non riescono mai a strappare definitivamente, complice anche uno Zalgiris che non molla un centimetro e domina la lotta a rimbalzo (22-37, Davies 11) come nessuno si poteva aspettare. Tuttavia, la squadra lituana non trova mai quel ritmo che le permetta di accorciare del tutto e mettere la testa avanti, e si va continua così fino alla sirena finale, che sancisce la vittoria del Fener per 76-67. Da segnalare l’ottima difesa turca sul tiro dalla distanza dello Zalgiris, che chiude con un misero 2/10, e la netta vittoria nelle palle perse (10 a 20).

LA FINALE 2017/2018: REAL MADRID vs FENERBAHCE

La finalissima di Eurolega 2017/2018 non può chiedere nulla di meglio di una supersfida come Fenerbahce vs Real Madrid. Da un lato i campioni in carica, dall’altro la squadra che ha giocato il miglior basket dall’inizio della postseason (eccezion fatta per Gara 1 col Pana).

Il primi 20′ minuti sono punto a punto e i sorpassi reciproci sono frequenti, il Fener chiude avanti all’intervallo sul 38-40 ma il Real sembra avere in mano il pallino del gioco, come testimonia la grande prestazione di Causer e soprattutto di Tavares, che toglie ogni conclusione facile agli avversari nei minuti in cui è sul parquet. Non a caso è Nick Melli il miglior giocatore del Fener, in quanto unico capace di aprire il campo e portare il lungo capoverdiano fuori dall’area. Al rientro dagli spogliatoi la sensazione di controllo da parte dei blancos si tramuta in effettivo vantaggio e il terzo quarto viene vinto in modo netto (25-15). All’inizio dell’ultima frazione di gioco la squadra di Laso è davanti di 8 lunghezze, sul 63-55, e deve gestire il risultato, cosa che riesce a fare magnificamente grazie al duo Doncic-Llull in cabina di regia e, ancora una volta, grazie al controllo dei tabelloni (37 a 29 il conteggio finale). Il Fener ci prova fino all’ultimo e arriva addirittura fino al -3 con 19 secondi sul cronometro, ma un tap-in di Thompkins a rimbalzo da tiro libero chiude definitivamente i giochi e consegna al Real la sua decima Eurolega. MVP delle Final Four è l’appena diciannovenne Luka Doncic, ormai pronto al salto in NBA, sebbene il più incisivo nella finale sia stato, ad onor del vero, Fabien Causer, autore di una prestazione clamorosa.

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