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Euroleague Story 2008-09: il quinto titolo del Pana di Obradovic

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Continua il viaggio nel tempo di Eurodevotion, che in questa torrida estate ci riporta indietro nella storia dell’Eurolega del nuovo Millennio.

Oggi la nostra DeLorean si ferma nel 2008/09 e ripercorre una stagione terminata con una finale splendida: una vera e propria battaglia tra CSKA e Pana, tra Messina e Obradovic. Insomma il meglio del meglio che la Pallacanestro europea possa offrire.

La formula di questa stagione a 24 squadre consta:

Regular Season

Ai nastri di partenza ci sono quattro italiane:

Tra le favorite spiccano il CSKA campione in carica di Ettore Messina, il Pana di Obradovic, il Barcellona con un roster esperto e pieno di talento e l’Olympiakos, reduce da una campagna acquisti faraonica, con l’acquisto di Josh Childress e il ritorno di Papaloukas.

La Stagione Regolare ha inizio il 20 ottobre 2008

La Scandone Avellino si trova nel Gruppo A con Malaga, Olimpiakos, Maccabi, Cibona e Le Mans.
Nonostante le 3 vittorie casalinghe su 5 partite, gli Irpini non riescono a qualificarsi alla fase successiva, piazzandosi al quinto posto dietro le prime quattro citate (in rigoroso ordine di classifica).

La data che i tifosi avellinesi non scorderanno mai, però, è quella del 5 novembre, quando la squadra di Markovski mette a segno una rimonta incredibile nel quarto quarto contro gli Spagnoli dell’Unicaja, vincendo 72-70, con un super Chris Warren da 24 punti, 9 rimbalzi e 4 assist.

Chris Warren, eroe della prima storica vittoria di Avellino in Eurolega

Il Girone B invece viene vinto dal Barcellona, che, nonostante una sconfitta in terra toscana per 71-61, chiude davanti a Siena. Passano al turno successivo anche Panathinakos come terza e Prokom, che precede per la classifica avulsa le eliminate Zalgiris e Nancy.

Il raggruppamento C è quello della Virtus Roma, che termina come seconda dietro al Tau Vitoria di un super Rakocevic, e davanti Fenerbahce e ALBA Berlino. Nulla da fare per Badalona e Olimpia Lubjana.

Per i capitolini l’avvio di stagione è abbastanza tribolato, con l’avvicendamento in panchina tra Repesa e il suo assistente Nando Gentile, dopo la sconfitta in campionato di Ferrara. Nonostante ciò e un Brandon Jennings che non rispetta le aspettative, le vittorie in casa con i Turchi e, soprattutto l’impresa in terra basca (90-93 con un super Becirovic da 23 punti) sotto la gestione del coach Croato permettono ai Capitolini di passare alle top 16.

L’Olimpia Milano invece è protagonista nel Gruppo D, dove si qualifica come terza dietro a CSKA e Real, e davanti al Partizan e ad EFES e Panionos (queste ultime due terminano la stagione).

Proprio in questa stagione la squadra di patron Armani è protagonista di una delle partite più belle della storia recente: una rimonta incredibile contro i campioni in carica del CSKA. Sotto anche di 20 punti nel primo tempo, i Meneghini riescono a sconfiggere la squadra di Messina per 80-79, trascinati da Hawkins (20 alla fine) e dal 5/6 da tre di Vitali.

(1/3, scorri in fondo per cambiare pagina e continuare)

Top 16 e Playoff

Alle Top 16, che hanno inizio il 28 gennaio 2009, Roma e Milano non hanno vita facile ed escono: i primi vincono solo l’ultima partita contro il Partizan e arrivano ultimi nel girone G dietro Panathinaikos (primo), i giovanissimi serbi e Malaga (terzi ed eliminati). I Meneghini, invece, sono costretti ad arrendersi nel gruppo F all’Olympiakos e al Tau Vitoria.

Siena, è l’unica italiana a piazzarsi tra le prime due e qualificarsi ai playoff. La seconda fase non inizia nel migliore dei modi per i Toscani, che perdono a sorpresa a Zagabria contro il Cibona di Kus e Galloway.

Il Fenerbahce si dimostra subito non competitivo per il passaggio ai quarti e la squadra di Pianigiani si gioca tutto nella doppia sfida contro il CSKA: al Palaestra McIntyre e compagni fanno la partita perfetta e distruggono i Russi, portando a casa un +18, fondamentale anche in ottica primo posto.

Ma a Mosca la squadra di Messina si riscatta, vince 95-71, ribaltando la differenza canestri e assicurandosi la prima posizione e il fattore campo ai playoff. Per Siena il secondo posto è amaro e riserva all’orizzonte il Pana di Obradovic con l’eventuale quinta sfida ad OAKA.

Nell’ultimo girone Barcellona e Real hanno vita facile con i Catalani che si piazzano davanti per differenza canestri negli scontri diretti.

Ai playoff le sfide sono:

Il CSKA spazza via il Partizan per 3-0, come da pronostico: troppo forti i russi per una squadra, come il Partizan, con numerosi giovani che si mettono in mostra per tutta la stagione. Su tutti un giovanissimo lungo ceco, tale Jan Vesely di cui sentiremo parlare in futuro, e l’ala Novica Velickovic, eletto Rising Star del Torneo.

Tra Olympiakos e Real la spuntano i Greci per 3-1, in una serie che si decide in una spettacolare gara 4, vinta dai reds 78-75 con un Bouroussis sugli scudi che distrugge tutta la batteria di lunghi madrilena e chiude con 25 punti e 9/12 dal campo.

La Montepaschi Siena invece è costretta a soccombere ai Greens ateniesi, che fanno valere la maggior fisicità e lunghezza del proprio roster. Dopo una sconfitta in gara 1, nella seconda partita i Senesi sbancano OAKA per 79-84, con un quarto quarto stratosferico e un Kaukenas sugli scudi.

L’inerzia della serie sembra totalmente a favore degli Italiani. Ma le due gare del Palaestra sono un monologo greco: in gara 3 i ragazzi di Pianigiani non entrano praticamente in campo, mentre, nella decisiva gara 4, Jasikevicius e compagni bombardano, tirando con un irreale 11/22 da 3 e portano a casa la serie.

E’ necessaria però una mensione per Terrell McIntyre autore di una stagione fuori da ogni schema e di una serie da 25 punti di media con percentuali irreali al tiro.

Il quarto più equilibrato è sicuramente il derby tra Barcellona e TAU Vitoria: i Baschi sono una squadra di assoluto culto, con Rakocevic, miglior marcatore del torneo, Splitter, pronto ad attraversare l’Oceano e giocatori di ottimo livello come Prigioni, San Emeterio e Mickeal.

Dopo gara 3, i Blaugrana sono sotto 2-1 e ad un passo dal baratro e con gara 4 da giocare a Vitoria. Ma qui la squadra di Pascual sfodera due partite sensazionali (+21 in gara 4 e +16 in gara 5) e ribaltano la serie, guadagnandosi il pass per Berlino.

Gianluca Basile tra i protagonisti della rimonta del Barcellona contro il TAU

(2/3, scorri in fondo per cambiare pagina e continuare)

Final Four

Ed eccoci alla fine del nostro viaggio, il punto di arrivo di un’intera stagione dove sogni e incubi prendono forma e diventano realtà. Il teatro di tutto ciò è la O2 Arena di Berlino, i meravigliosi interpreti sono Olympiakos, Panathinaikos, Barcellona con l’MVP della stagione Navarro e il CSKA.

La prima semifinale è un meraviglioso derby greco: una sfida all’ultimo sangue, i cui guerrieri non lesinano colpi sopra la media. L’equilibrio regna sovrano dopo un inizio di marca verde e si arriva a 1’12 dalla fine con Bouroussis che impatta sull’82-82. Ma è Pekovic a segnare il canestro decisivo dell’84-82, dopo una partita in cui domina in lungo e in largo (20 punti) insieme all’altro lungo Batiste (19). AI Reds di Giannakis, che sbagliano con Bouroussis e Childress il tiro dell’Overtime, non bastano i 18 punti dell’ex Napoli Lynn Greer.

Anche l’altro incontro si decide sul filo di lana, quando l’Armata rossa guidata da un Siskauskas (29, 8/14 dal campo e 9/10 ai liberi) piazza un break di 11-0 che ribalta la partita nel quarto quarto e consentendo ai Russi di accedere alla Finale di domenica 3 maggio. Nulla da fare per il Barcellona, nonostante i 24 di David Andersen.

Ed eccoci giunti all’atto finale: la finalina per il 3o posto è una pura formalità per il Barcellona che distrugge un’Oly, ancora troppo scosso per il derby perso.

Mentre la finale è quanto di più drammatico possa offrire la Pallacanestro: il Pana parte fortissimo e mette a segno un tramortente primo tempo, le bombe di Jasikevicius e Nicholas sono dei fendenti dritti al cuore dei Russi e il parziale dei primi due quarti recita 48-28.

Finita? Nemmeno per sogno, la squadra di Messina stringe le maglie in difesa e realizza un parziale di 0-17 che riaccende la partita, e la tripla di Siskauskas del -1 (70-69) riapre definitivamente i giochi e getta ad un passo dal baratro i Greci. Nella rumba dei falli sistematici, Diamantidis ed il Lituano dei Russi sono glaciali, ma non Jasikevicius che fa 1/2 e fissa il punteggio sul 73-71 a soli 8.5″ dalla fine.

E’ timeout per Messina, che disegna la rimessa dalla tre quarti campo: la palla arriva a Siskauskas che si trova ad attaccare Drew Nicholas dopo un cambio, ma la difesa dell’americano è perfetto. Il lituano prova un miracolo che balla sull’anello… ma il ferro lo sputa fuori.

E’ estasi per Obradovic e i suoi ragazzi, il CSKA di Messina esce sconfitto, dopo una straordinaria prova di carattere.

Vassilis Spanoulis viene eletto miglior giocatori delle finali.

E’ la sublimazione della pallacanestro: una serie folle di emozioni fortissime date da giocatori di straordinarie qualità tecniche e umane, da allenatori che sono dei veri fenomeni della panchina.

Le parole di Obradovic durante una nostra intervista riassumono perfettamente cosa sia stata quella finale:

Di certo quella Final 4 è stata la più grande di sempre, con Olympiacos, Barcellona e Cska. Squadre di livello tecnico e di talento altissimo. E ti garantisco che allenare così tanto talento non è semplice, perché i grandi vogliono responsabilità proprio perché sono grandi.

Il Pana del 2008-09 è sicuramente una delle squadre europee più forti e talentuose di tutti i tempi: un reparto guardie di abbacinante qualità, con Diamantidis, Spanoulis e Jasikevicius, un due lunghi come Batiste e Pekovic di grande livello, Fotsis e Perperoglu a fare da collanti tra i due reparti e Nicholas pronto a punire sugli scarichi.

Il tutto orchestrato da un grande direttore d’orchestra come Obradovic, che mette giù un sistema offensivo basato sul PnR, perfetto per esaltare le caratteristiche dei piccoli del Pana.

Se poi mettiamo che gli avversari sono squadre con giocatori come Smodis, JR Holden, Langdon, Khryapa, Planinic, Lorbek, Siskauskas, Vujcic, Bourousis, Printezis, Teodosic, Schortsanidis, Greer, Papaloukas, Basile, Lakovic, Navarro, Andersen, Ilyasova, possiamo tranquillamente dire che la Final Four dell 2009 è il più grande evento della storia recente di Euroleague

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