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Euroleague Story 2003/2004 : Un Maccabi straordinario sul tetto d’Europa

Euroleague
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Il Maccabi Tel Aviv apre due anni di dominio nell’edizione 2003/04 di Turkish Airlines Euroleague, trionfando davanti al suo popolo.

STAGIONE REGOLARE

L’edizione di EL del 2003/2004 vede ai nastri di partenza 24 squadre divise in tre gironi A, B e C, in cui si qualificano alle top 16 le prime cinque di ogni girone , piu’ la miglior sesta. A decretare le quattro finaliste saranno le vincenti dei sucessivi quattro gironi, D, E, F, G.

Sono dieci gli stati europei presenti , con Spagna ed Italia (Fortitudo, Roma, Siena e Treviso), a testimonianza di un movimento in salute, che annoverano ben quattro team a testa.

Come sempre il prestigio della competizione e’ garantito dai nomi in campo (Delfino, Parker, Jasikevicius, Sabonis, Bodiroga, Navarro, per limitarci ai primi che vengono in mente), ma anche dai coach , tra i quali alcuni gia’ affermati ed altri che stanno costruendo la propria leggenda. Dei presenti nell’edizione 2003/04, Obradovic, Messina, Ivkovic, Gershon e Pesic ad oggi contano complessivamente 19 titoli, a testimonianza di quella tendenza adesso evidente che l’EL sia sopratutto la lega degli allenatori.

La stagione regolare termina senza particolari sorprese con BARCELLONA (12/2,miglior record assoluto), CSKA ed EFES vincitrici dei rispettivi gironi. Fuori per differenza canestri nell’equilibrato gruppo A , l’AEK di ATENE ed il PARTIZAN BELGRADO. Non si qualifica invece nel gruppo C l’IDEA WROCLAW del capocannoniere Lynn Greer, miglior marcatore della manifestazione.

Jasi, dominatore in una squadra di dominatori

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PLAYOFF

Le top 16 vedono le agevoli vittorie nei rispettivi gruppi di CSKA e SKIPPER FORTITUDO BOLOGNA( entrambe 5W/1L), mentre a decretare le altre due finaliste saranno gli scontri diretti e la differenza canestri nei piu’ equilibrati gruppi F e G.

Nel primo prevale la MONTEPASCHI SIENA (4W/2L come la BENETTON TREVISO) , nel secondo a staccare il biglietto per le F4 e’ il MACCABI Tel Aviv che sarà padrone di casa con 4W/2L, stesso record del VALENCIA.

MVP della manifestazione ed anche delle top 16 viene nominato uno straordinario ARVYDAS SABONIS che nonostante i 39 anni trascina il suo ZALGIRIS KAUNAS ad un passo dalle final 4 (fu una bomba allo scadere di Sharp che porto’ il MACCABI al supplementare , poi vinto, proprio contro i lituani).

Derrick Sharp, l’uomo del miracolo

Il primo quintetto e’ composto da Marcus Brown e Mirsad Turkcan del CSKA, Jasikevicius del MACCABI, Dejan Bodiroga del BARCELLONA ed appunto Sabonis.

Piccola curiosità’: nel secondo quintetto c’e’ posto per il ventiquattrenne argentino Andres Nocioni che ben undici anni dopo sara’ nominato MVP delle F4 con il Real Madrid vincitore dell’edizione 2014/2015.

Nocioni, MVP 11 anni dopo la nomina nel secondo quintetto

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FINAL 4

La prima semifinale tutta italiana e’ un’altalena di emozioni indimenticabile.

Carlos Delfino

La SKIPPER BOLOGNA controlla i primi due quarti chiudendo piu’ nove( 47-38) all’intervallo. Il terzo quarto vede il recupero di SIENA con un parziale di 24-17, mentre l’ultimo periodo inizia con la SKIPPER avanti di sole due lunghezze.

SIENA, trascinata dai punti e rimbalzi di Thornton (chiudera’ con una doppia doppia da 26 e 10) e dagli assist di Stefanov, ribatte colpo su colpo ai bolognesi guidati dalla coppia Delfino / Basile (alla sirena 8 assist per il Baso e 27 punti per l’argentino con 5/7 da tre punti), ma e’ Kakiouzis con una bomba allo scadere a decretare che quaranta minuti non bastano per eleggere la prima finalista.

Si procede punto a punto e ad undici secondi dalla fine BOLOGNA e’ avanti di uno. SIENA va per la vittoria ma la bomba di Vukcevic si spegne sul ferro. La SKIPPER BOLOGNA di Jasmin Repesa e’ la prima finalista.

Nonostante i 23 punti di Brown ed un Turkcan da 10 rimbalzi, il CSKA si arrende 93-85 al MACCABI del trio Parker, Baston , Jasikevicius.

Il MACCABI , già’ vincitore di tre titoli, ha cosi’ la possibilità di trionfare per la quarta volta e davanti al pubblico di casa.

La palla a die di una gara senza storia

Il punteggio finale di 118-74 ci dice di una partita finale senza storia, ma a rimarcare la differenza niente di meglio delle parole di Gianluca Basile in una nostra recente intervista esclusiva: «Quel MACCABI era ingiocabile assolutamente, sopratutto in quell’ambiente ,li fu un’uragano».

Gianluca Basile

Ed ancora il Baso: «Gia’ Parker era una cosa mai vista, poi Baston che atleticamente spazzava via chiunque, Blu che dalla panchina dominava , Vujcic altro fenomeno e Jasikevicius…».

Sharp, Burstein, Sundov, Thomas, Baston ,Blu, Jasi, Vujcic, e il grande Pini Gershon in panchina con assistente un giovane David Blatt: una squadra completa per tecnica , talento , atletismo, a ragione considerata il miglior MACCABI di sempre.

E poi c’e’ Anthony Parker che meriterebbe un discorso a parte. MVP delle F4, a pieno diritto uno dei top player europei di sempre, guardia/ala di due metri scarsi , dotato di grande atletismo, tiratore, penetratore inarrestabile ed ottimo difensore, fu la classica ciliegina sulla torta di una squadra leggendaria. Una delle più grandi di sempre.

Anthony Parker, uno dei più grandi di sempre

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