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Final Four: Higgins spezza il sogno di Milano

Il Punto di Toni Cappellari
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Final Four di Colonia che vedrà nell’atto conclusivo la sfida tra l’Efes e il Barcellona.

I catalani conquistano la finale con un canestro ad otto decimi dalla sirena di Cory Higgins.

Risultato di 84-82 che andiamo ad analizzare attraverso i canonici cinque punti di Eurodevotion.

PICK & ROLL CENTRALE: REBUS PER MILANO

Il primo tempo dell’Armani Exchange è stato pesantemente condizionato dalla difficoltà, dal punto di vista difensivo, da parte di Milano di contenere il pick & roll centrale del Barcellona. Le penetrazioni degli esterni e la capacità enciclopedica di giocatori come Gasol di concludere questo gioco si sono dimostrati un rebus di difficile risoluzione per l’Olimpia. Difendere contro una squadra come quella catalana è comunque esercizio molto complesso visto che una maggiore presenza in area può rivelarsi estremamente pericolosa contro una squadra con grandissimi tiratori.

GASOL E MICOV: TALENTO NON HA ETA’

I primi venti minuti hanno evidenziato le qualità cattedratiche di due giocatori come Gasol e Micov. Le cifre, all’intervallo lungo, hanno raccontato di 10 punti e 2 rimbalzi per lo spagnolo, 9 punti ed 11 di valutazione per il serbo. 76 anni in due, il talento non invecchia mai. Professori.

TERZO QUARTO SPAZIALE DI MILANO

29-16, basterebbe probabilmente soltanto questo dato per descrivere lo splendido terzo quarto dell’Olimpia Milano. Una frazione che ha avuto in Punter un fenomenale puntello dal punto di vista offensivo ed in Kaleb Tarczweski l’inatteso protagonista difensivamente ed a rimbalzo d’attacco. La sua fisicità è stata importante contro un roster enorme. Colpiscono non tanto i 29 punti realizzati quanto i soli 16 subiti figli di una aggressività che i milanesi non avevamo mai mostrato nel primo tempo. Le otto palle perse hanno permesso alla squadra di Messina di giocare in transizione evitando di attaccare la temibile difesa schierata dei blaugrana.

KEVIN PUNTER, L’ERRORE FINALE NON CAMBIA NULLA

Kevin Punter ha concluso la sua stagione europea con l’ennesima grande partita. 23 punti in 21 minuti, 7/12 al tiro, 6/7 dalla lunetta e 21 di valutazione. Curioso come nel finale, sul punteggio di 82-82 a 20 secondi dalla fine, sia arrivato uno dei suoi pochi errori, una mancata realizzazione dalla lunga distanza che non cancella la splendida avventura in Turkish Airlines Euroleague sia sua che di Milano. Una Armani Exchange che saluta la competizione a testa altissima dimostrando di essersi meritata di giocarsi la Final Four.

CALATHES ED HIGGINS

Higgins merita di essere citato non soltanto per il canestro decisivo ma anche per la sua grande attitudine difensiva. La sua fisicità può essere vista come emblema di una difesa, quella catalana, che fa delle perfette rotazioni, della intensità e della capacità di leggere molto spesso le linee di passaggio una forza. Calathes è stato il mio personale mvp, non soltanto per le sue cifre (17 punti, 4 rimbalzi, 6 assist e 27 di valutazione) ma per la grandezza nei momenti decisivi. I suoi 6 punti consecutivi a cavallo tra fine terzo ed inizio quarto periodo sono l’istantanea della sua partita, da campione. Un infortunio alla caviglia lo ha costretto ad uscire dal campo zoppicante. La speranza è di vederlo in campo domenica sera per la finale.

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