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La lavagnetta di Eurodevotion: il post up del Bayern Monaco

post up | Eurodevotion

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Altra settimana e altra lavagnetta, semicitando qualcuno di importante nel mondo del giornalismo cestistico. E’ il turno della grande sorpresa di Eurolega, il Bayern Monaco di Andrea Trinchieri, atteso domani sera al Forum dall’Olimpia Milano. In una squadra con un gioco quasi “anacronistico” il post up (mandare un giocatore spalle a canestro) è sicuramente una delle soluzioni preferite.

Una delle situazioni in cui si generano post up per il Bayern è sicuramente quella del comunissimo diamond set (le doppie uscite in italiano). Con l’aiuto prezioso di un video di BasketHead, andiamo ad analizzare la situazione nel dettaglio. Lo scopo è sempre quello: capire come funziona il tutto e come si possa contrastare. Soprattutto stavolta, visto il peso della partita in chiave playoff.

Come funziona: diamond set e post up

Innanzitutto, la partita in causa è quella del Pireo contro l’Olympiacos. Lo schieramento iniziale già ci illumina sul significato di “diamond”. Mentre un giocatore (Nick Weiler-Babb), sotto la retina, sceglie uno dei due blocchi di uscita, un altro (Paul Zipser), in lunetta, uscirà dalla parte opposta. Lo schieramento è proprio quello di un rombo, o di un diamante appunto.

Entriamo subito nel vivo. Weiler-Babb sceglie di uscire dal lato di Jaylen Reynolds, che sarà protagonista poi del post up. Zipser, intanto, si apre sull’ala opposta, mentre DJ Seeley, che inizia l’azione con la palla, serve appunto Weiler-Babb. La scelta dell’Olympiacos, con Vassilis Spanoulis, è quella di inseguire sul blocco. L’esterno del Bayern esce dunque con vantaggio, ma non quanto basta per tirare.

Non essendoci nemmeno occasione di ricciolare, dato che Spanoulis riesce a mettere una discreta pressione, bisogna trovare una nuova soluzione. Notiamo quel che fa Reynolds. La regola, quando si porta un blocco, è sempre quella di offrire poi una linea di passaggio. Lui esegue alla perfezione, usando il corpo e la “sbracciata” contro Octavius Ellis per prendere posizione in post up. Da evidenziarsi che intanto Jajuan Johnson esegue un taglio flash in lunetta per togliere l’aiuto e giocare eventualmente un alto-basso. Ricevuta la sfera, Reynolds sente col corpo di poter attaccare il fondo e lo fa con una perfetta partenza Worthy. Senza aiuti è una schiacciata.

Un tipo di giocata che evidenzia capacità di lettura e pazienza nel cercare sempre qualcosa di buono nel set selezionato, anche quando l’opzione primaria viene meno. Andare in post up dopo aver settato un blocco di uscita è spesso un grande vantaggio per il lungo. Il Bayern è dove si trova anche e soprattutto per questa attenzione nel gioco offensivo.

Come si batte: il post up dal diamond set

Si sa, per costruzione l’Olimpia Milano tende a soffrire le squadre che usano spesso situazioni di post up, ovunque queste originino. Noi, però, ci concentriamo su questa particolare dinamica, quella del diamond set. Partiamo dal presupposto che prevenire è sempre meglio che curare. Dunque si deve impedire che la palla arrivi spalle a canestro, o che ci arrivi con determinati uomini.

Il lavoro a monte deve essere quello di chi difende sull’esterno che esce dai blocchi. Negare il lato del miglior giocatore di post up, per forzare su quello opposto, può già essere un interessante punto di partenza, con attenzione particolare proprio a Reynolds. Fatto questo, la scelta di inseguire, tagliare il blocco o cambiare dovrà essere dettata anche dagli uomini coinvolti nella collaborazione difensiva (ad esempio con Hines è più facile cambiare, con Tarczewski sarà meglio inseguire).

Di certo, mandare sul lato del lungo meno predisposto al post up può favorire la scelta del cambio sistematico, più congeniale a questa Milano. A patto, tuttavia, di anticipare in post basso per impedire il mismatch sotto canestro e di negare il passaggio in post alto. Per una squadra che ama molto il tiro dalla media, anche con i lunghi, come il Bayern, le situazioni di alto-basso sono vitali e toglierle è un preciso dovere, una precisa necessità dell’Olimpia.

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