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Maccabi Tel Aviv – Panathinaikos, non basta Nedovic

Scottie Wilbekin, Eurolega | Eurodevotion
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Il sedicesimo turno di Eurolega ci ha offerto un Maccabi Tel Aviv – Panathinaikos, vinto dai padroni di casa per 89-81, ricco di emozioni. Entrambe le formazioni stanno vivendo una stagione di alti e bassi. Gli israeliani, dopo un inizio decisamente sotto tono, hanno trovato la loro quarta vittoria in cinque partite, mentre i greci faticano a trovare la loro, alternando ottime vittorie a sconfitte rovinose. Andiamo ora ad analizzare il match con i consueti cinque punti di Eurodevotion:

NEMANJA NEDOVIC

Mvp indiscusso di questo Maccabi Tel Aviv – Panathinaikos, l’ex Olimpia Milano ha dato vita ad un’altra prestazione superlativa. I 39 punti, con 7/9 da 2 e 7/13 da 3, 6 assist e 45 di valutazione parlano da soli per lui. Un’altra prova ricca di sostanza per il serbo che, nel giro di pochissimo tempo, è diventato sempre di più pilastro fondamentale dei biancoverdi. Ad oggi, inoltre, sembrano solo un brutto ricordo i tanti problemi muscolari che lo hanno accompagnato nel corso della sua esperienza meneghina.

PRONTI, PARTENZA, VIA… 19-5

Una cosa è stata evidente fin da subito, il Maccabi, se avesse voluto, avrebbe potuto chiudere la partita in pochissimo tempo. Dopo l’iniziale vantaggio del Pana 2-4, firmato da Foster, dopo appena due minuti, i padroni di casa sono scappati immediatamente, grazie ad un parziale di 19-5. I gialloblu hanno saputo sfruttare a loro vantaggio tute le difficoltà biancoverdi, scappando via in modo abbastanza facile. Gli ospiti, invece, sono tornati a segnare solamente a poco meno di tre minuti dalla prima sirena, con una tripla di Shelvin Mack.

L’INIZIO DI MACCABI – NEDOVIC

Anche nella seconda frazione partono meglio i gialloblu. Dopo una tripla di Bentil i padroni di casa hanno segnato i successivi sei punti, con Jones, Blazyer e Bryant. E’ in questo momento che inizia la partita di Nedovic, o quella che potremmo definire Maccabi Tel Aviv – Nedovic. Gli israeliani cercano di aumentare ancora di più il vantaggio, ma l’ex Olimpia limita i danni, facendo rientrare le squadre negli spogliatoi sul 41-30 grazie ai suoi 11 punti. 11 punti, che diventano 14 se contiamo anche i tre di un’altra conoscenza biancorossa, ossia Aaron White, su un totale di 18 di squadra.

L’AIUTO DI MITOGLU E FOSTER

Il ritorno sul parquet premia il Panathinaikos. Nonostante la terza frazione sia stata vinta proprio dai biancoverdi per soli 4 punti, i greci sono riusciti a toccare anche il -5. Un risultato possibile grazie alla collaborazione di Mitoglu e Foster, che segnano rispettivamente 6 e 5 punti nel momento cruciale del quarto. Il vero problema, però, è che oltre al greco e all’americano l’unico altro giocatore degno di nota è ancora una volta Nedovic.

WILBEKIN, I TIRI LIBERI E NESSUN AIUTO

Il quarto in cui l’ex Olimpia ha dato il meglio di se è stato proprio l’ultimo. 19 punti che hanno rischiato di far buttare tutto al Maccabi. I 12 punti consecutivi di Wilbekin, però, oltre a quelli di Hunter e Bender, hanno vanificato gli sforzi del serbo, unico giocatore biancoverde ad andare in doppia cifra. Un altro dato che ha aiuto, e non poco, i padroni di casa sono stati i tiri liberi. 23 viaggi in lunetta contro i soli 14 ospiti, che hanno portato al Maccabi ben 20 punti contro i soli 10 del Pana. Un dettaglio fondamentale in partite di questo tipo.

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