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Lo Zenit sfrutta le difficoltà del Valencia e porta a casa i due punti

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Nel recupero della quarta giornata lo Zenit San Pietroburgo passa sul Valencia per 72-85, riscattando la sconfitta contro il Fener subita appena sei giorni fa. Settima vittoria in dieci partite per i ragazzi di Xavi Pascual, che, raggiungendo la quarta posizione in classifica, confermano di essere una delle candidate per i playoff. Per gli spagnoli, invece, terza sconfitta consecutiva, destando qualche preoccupazione di troppo in vista di una possibile seconda fase. Andiamo ora ad analizzare la partita con i consueti cinque punti.

Difesa Zenit

L’inizio gara premia i russi, bravi ad intuire le difficoltà dei padroni di casa nell’attaccare una difesa schierata. I biancocelesti, quindi, cercano di rallentare il più possibile il gioco degli spagnoli, giocando un ottima fase offensiva. Gudaitis, sotto canestro, crea non pochi problemi alla difesa del Valencia, sia giocando spalle a canestro che aprendo gli spazi nel campo per i propri compagni. La prima frazione la vincono i ragazzi di Pascual, nonostante i “soli” 16 punti segnati.

Ripresa Valencia

Il Valencia, però, non ha la minima intenzione di rimanere a guardare. Al ritorno sul parquet i padroni di casa alzano sia il ritmo nel gioco offensivo, che l’intensità difensiva. Il risultato parla da se, 39-33 all’intervallo lungo con un parziale di 27-17. Lo Zenit fatica a trovare la via del canestro, anche a causa di una panchina non all’altezza dei titolari, mentre gli spagnoli, grazie ad uno strepitoso Dubljevic, riescono a riprendere la testa della partita.

7-0 ospite

Il secondo tempo inizia esattamente come era iniziata la partita. Lo Zenit parte forte, mettendo a referto un parziale di 7-0, in poco più di un minuto, che porta la firma di Poythress. Il Valencia, invece, fatica tantissimo a trovare il canestro, segnando i primi punti solo dopo tre minuti di gioco, con un giro in lunetta di Prepelico. I russi tornano avanti, ma i padroni di casa questa volta non restano a guardare. Ne viene fuori un terzo quarto da 53 punti totali.

Canestro si canestro no

Come detto nel punto precedente, il terzo quarto è stato caratterizzato dalla grande facilità per entrambe le squadre di trovare punti dal campo. Lo Zenit, con i soliti Pangos (doppia doppia per lui con 12 punti e 12 assist), Poythress e Hollins, cerca di creare un solco decisivo tra le due squadre, mettendo in moto un ottimo giro palla che rende vana la difesa spagnola. Dall’altra, però, i padroni di casa, sfruttando lo strapotere fisico, sotto canestro, e la mano calda di Dubljevic e la precisione di Vives, riuscendo ad impedire la fuga ospite. Il terzo quarto si chiude sul 60-65, aprendo ad una quarta frazione piena di pessime scelte d’attacco e tanta sfortuna nel trovare la retina. La difficoltà nel trovare punti aiuta gli ospiti, che vedono scorrere il tempo senza che il Valencia possa sfruttare gli errori.

Nervosismo spagnolo

Il finale di partita, visto anche le sole quattro lunghezze a dividere le squadre, diventa decisamente accesso. A creare ulteriore nervosismo nei padroni di casa ci si mettono anche dei fischi, molto dubbi secondo gli spagnoli, da parte della terna arbitrale. Nervosismo, inoltre, che porta all’espulsione di Nikola Kalinic. Una situazione che, inevitabilmente, favorisce ancor di più lo Zenit, chiamato solamente ad amministrare il risultato, vista la difficoltà del Valencia, sempre maggiore, nel trovare il canestro.

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