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In Grecia c’è solo l’Olympiacos, Pana a dir poco mediocre

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L’Olympiacos si prende il derby “eterno” con il Panathinaikos ribaltando, come da pronostico, le gerarchie del basket greco. Una contraddizione in termini visto che i “reds” si sono codardamente ritirati dalla massima competizione nazionale, svilendo sé stessi e il basket ellenico in generale.

Gara mai in discussione

71-78 il finale, Olympiacos che guida dalla prima all’ultima sirena toccando la doppia cifra di vantaggio nel primo quarto e arrivando a +15 nel secondo. Il Pana tocca il -4 nel terzo, poi Nemanja Nedovic perde la testa e la gara prende il suo corso.

Olympiacos da 2

Olympiacos che ha 5/27 dall’arco, ma il 63.2% da 2. Il trio Georgios Printezis, Hassan Martin e Octavius Hallis ha 14/16 nel pitturato. Logico contro l’oggi impresentabile reparto lunghi dei “green” dove l’ex Olimpia Milano Aaron White prende una sola conclusione in 15’, ovviamente da 3.

Keifer Sykes 

Giocatore atteso, 0/4 dal campo per un -7 di valutazione in 16’. Giocatore che si conferma inadatto fisicamente alla competizione, mentre Ioannis Papapetrou continua a predicare nel deserto: 14 punti, 3 rimbalzi e 4 assist in 39’ in campo. Insostituibile. Anche troppo.

Georgios Vovoras

«Penso che l’Olympiacos sia stata la squadra migliore vista in campo. Soprattutto nel primo periodo, hanno dettato il ritmo e noi non siamo stati in grado di produrre i nostri tiri. La difesa è la prima priorità, soprattutto nel nostro caso perché siamo una squadra giovane e dobbiamo sviluppare una mentalità difensiva».

Georgios Bartzokas

«Prima di tutto, devo ammettere che la qualità del gioco non è ancora quella ideale, ma è normale. Non vedo nessuna squadra in questo momento giocare bene in EuroLeague, ogni squadra sta lottando per segnare 80 punti, quindi è ovvio che questa situazione con la pandemia sia nella mente di tutti. In questo momento, contava solo la vittoria».

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