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Il Chacho e la difesa dell’Olimpia spengono un Fenerbahçe molto stanco. Messina: Stiamo bene insieme ed abbiamo voglia di difendere

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(foto Twitter @paobcgr)

Un’altra buona prova dell’Olimpia che va valutata più in termini di principio piuttosto che di risultato. Se è vero che vincere aiuta a vincere, è altrettanto vero che non c’è nulla come  la crescita di un sistema ad aumentare fiducia e consapevolezza in un percorso di creazione di una squadra completamente nuova.

La nostra consueta analisi, questa volta in tre punti per lasciare più spazio alle parole di Ettore Messina, che ringraziamo per la disponibilità dopo la gara, in una serata che non prevedeva alcuna conferenza stampa.

 

LE PAROLE DI ETTORE MESSINA

Del Chacho abbiamo già detto, poi però abbiamo toccato altri argomenti interessanti.

A che punto è il tuo percorso di preparazione?

Stiamo bene insieme ed abbiamo voglia di difendere: mi pare un’ottima cosa. In attacco ci volgiamo passare la palla, ci sono più cose da correggere ma la strada è quella giusta.

Kaleb e Paul, oggi i centri a tua disposizione, devono certamente  adattarsi a due tipi di giocatore differente come il Chacho o Mack, così distanti nell’interpretazione del “pick and roll”. E’ situazione su cui lavorate costantemente?

Sì e fa parte del percorso di crescita della nostra squadra. Siamo all’inizio ed è normale serva un periodo di adattamento.

A proposito di centri, eccoci a Gudaitis, e già che ci siamo ti chiedo anche di Nedovic: stai preparando la squadra ad iniziare la stagione senza entrambi, immagino?

Devono ancora fare il primo allenamento con la squadra, quindi… Quando mi dicono che sono pronti io li mando in campo. Di certo ad oggi penso di doverci rinunciare almeno per le prime due settimane.

 

Intanto vanno in campo Pana e Maccabi: si accende Oaka, ma da subito si accende soprattutto il Maccabi di Sfairopoulos. Straordinaria macchina da pallacanestro sui 28 metri, indipendentemente da come finirà questa gara (61-72 israeliano al momento in cui chiudiamo).

 

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