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I nuovi criteri di partecipazione in Eurolega: le voci contrarie dimenticano qualcosa…

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Un settimana di riunioni importanti a livello di Turkish Airlines Euroleague in cui sono stati ratificati alcuni principi chiave per il futuro.

Come da nostra prassi consolidata li riassumiamo insieme alle reazioni e ad una valutazione dello scenario globale.

 

I REGOLAMENTI TRA CONFERME E CAMBIAMENTI

Queste modifiche, accogliendo le proposte di ELPA (associazione giocatori di Eurolega, con Presidente Gigi Datome) permetteranno di ridurre i doppi turni dai 9 previsti a 7. In queste sette settimane di doppio impegno le squadre giocheranno 1 volta due gare in casa, 1 volta 2 gare fuori e le altre 5 nella solita alternanza casa/trasferta.

ELPA ha posto all’attenzione anche i seguenti problemi su cui il board sta lavorando:

Con ELHCB (associazione allenatori di Eurolega) si è continuata la collaborazione confermando la necessità riguardante la limitazione dei ritardi di pagamento, nonché la creazione di un camera di soluzione dei problemi legati al torneo.

I soci ECA hanno infine stabilito la nuova regolamentazione per l’ammissione al torneo 2020/21 come segue:

Per le squadre provenienti da Eurocup (vale già per Valencia ed Alba nel 19/20, sebbene i tedeschi siano entrarti come migliore del proprio campionato), la miglior classificata, se dovesse entrare nei PO, avrà posto garantito nell’Eurolega 2020/21.

Importanti cambiamenti a livello regolamentare per i club:

LE REAZIONI

Tante ed assai critiche.

LE NOSTRE VALUTAZIONI

La premessa è chiara ed assai scontata, ma in questo caso è meglio sottolineata una volta di più. Noi, come Eurodevotion, riteniamo che la Turkish Airlines Euroleague sia il massimo torneo mondiale dopo la NBA e garantisca uno spettacolo che nessun altra organizzazione al mondo è in grado di fornire. Siamo nati per analizzare, commentare e vivere questo spettacolo e quindi non facciamo altro che portarne la bandiera assai alta. In tutto questo non siamo miopi e quindi ci troviamo costantemente a discutere ed analizzare tutte le criticità e le possibilità di miglioramento del torneo senza preconcetti o pregiudizi legati al passato.

Allora direi che è tutto semplice, molto più di ciò che si crede.

L’Eurolega è una grande, grandissima organizzazione. E’ senza problemi? No, assolutamente, e gli sforzi quotidiani per affrontarli ne sono la testimonianza. Il mondo ha problemi, l’Europa, unita solo formalmente, ne ha tantissimi: perché non dovrebbe averli il basket continentale?

Tuttavia alla volpe stavolta non manca solo l’uva ma anche il terreno, che si sente scricchiolare sotto i piedi in maniera continua ed inarrestabile. Se non fosse così si sarebbe aperta bocca anche contro la NBA, o si vuol continuare a sostenere che le finestre FIBA sono state un grande risultato? Certo, quelle che hanno fatto sì che Porzingis e Doncic guardino i mondiali dal divano… Ma per favore, anche basta!

In alternativa, se fosse una critica reale quella che leggiamo in questi giorni, sarebbe bellissimo vedere agenti e giocatori affannarsi a firmare per club di Champions League o di FIBA Europe prima che per quelli di Eurolega. Sarebbe un messaggio forte e testimonianza di coerenza e dimostrazione che si crede fermamente nel sistema che garantisce più equità, crescita e meriti sportivi. Oppure si guarda l’aspetto commerciale e si cerca un contratto dove ti pagano di più, hai più visibilità e giochi un torneo più competitivo? Il primo commercio da combattere è quello delle parole, soprattutto di quelle al vento.

 

 

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