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L’Olimpia vince una battaglia ma il Khimki, per la guerra, c’è

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Dopo una settimana da vertigini, in cui te la giochi col Real e stravinci al Pireo, un turno come quello di ieri sera era molto più che un tranello per l’Olimpia. Caderci era un attimo, soprattutto di fronte ad un avversario come il Khimki, con un record di 0-3 entrando nella gara, ferito da almeno due verdetti che non rendono giustizia alla prestazione. Milano gioca decisamente meno bene, spesso male, rispetto alle gare precedenti, tuttavia vince e questo è il vero passo avanti di squadra.

Inutile riferirsi a tante banalità sulla stagione precedente: questa squadra è nettamente più forte perché ha giocatori nettamente più forti nei ruoli decisivi, uno su tutti, quel Mike James che a queste latitudini è fenomeno vero, tanto da riuscire a portare a casa una W importantissima anche in assenza del suo scudiero Nemanja Nedovic.

I 5 punti di Eurodevotion, l’abitudine di Eurolega.

Nota  parte per una delle cose più inaccettabili che possano accadere in una gara di una competizione di questo livello, quasi quanto l’oscenità estetica (meno male che la proprietà milanese è icona di stile, altrimenti si sarebbe tirato su un muro?!) della muraglia di plexiglass che accompagna un lato del campo, in piena controtendenza con il mondo intero dello sport. A fine primo quarto, entra in campo Stefan Markovic, che se non lo riconosci è meglio seguire altro… Peccato che si palesi con la maglia di Vialtsev, col numero 6. Ma è mai possibile che nessuno se ne accorga, con staff  di ormai 327 persone? Non si riconosce uno che è dai tempi dell’Hemofarm Vrsac che la spiega egregiamente in tutta Europa, nonché nel mondo con una nazionale con cui ha vinto medaglie ovunque? Su chi stava difendendo Milano? Passano due minuti, torna in panca e getta la maglia nr 6 per rimettersi la sua. Il capo arbitro Matej Boltauzer si confronta ben nascosto coi colleghi, si parla di nr 6 e nr 9 e la si chiude con un gesto eloquente del tipo “non si è accorto nessuno”. Non serve commentare ulteriormente, scena difficile da vedere anche nel CSI.

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