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Olimpia Milano, Ettore Messina: Vincere le gare in casa è stato un passaggio importante

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Ettore Messina ha parlato così ai giornalisti nella conferenza stampa nel giorno dopo il 29esimo scudetto ottenuto in finale contro la Virtus Bologna.

Le parole di Ettore Messina

«Diciamo che l’ultimo quarto di gara-4 ha un po’ condensato tutto. Possiamo partire dall’aver contenuto, e molto, il tiro da 3 di Belinelli con i cambi difensivi. Quindi siamo riusciti, in molte fasi della serie, a limitare in area giocatori come Jaiteh e Shengelia. Infine il lavoro difensivo sul loro faro, Milos Teodosic. Ma non posso non sottolineare anche la volontà, vista per tutti i playoff, di ripartire in contropiede». Sul successo ottenuto

«Se negli Stati Uniti vinci a New York o Los Angeles è diverso rispetto ad un altro posto, come in Spagna, o qui da noi se lo fai a Milano o Roma. Senza nulla togliere alle soddisfazioni di farlo con Bologna e Treviso». Sul vincere in una piazza come Milano

«Come Shields un anno fa, è arrivato a fari abbastanza spenti diventando piano piano rivelandosi un giocatore fondamentale. Ha difeso sul primo o secondo uomo più pericoloso degli avversari, ha avuto impatto su tre ruoli, ora lavorerà anche sulla solidità al tiro». Su Devon Hall

«Personalità importante nello spogliatoio, giocatore con mezzi pazzeschi che difetta solo in concentrazione. Diciamo che dopo lo stop di Mitoglou, e l’infortunio di Melli, ci ha salvato la stagione». Su Ben Bentil

«In primo luogo, dovrò assorbire il colpo. Il Chacho ha cambiato l’ottica di questo club, di questa organizzazione, dando la certezza che questo fosse un posto con obiettivi importanti. Da lì sono arrivati giocatori come Hines, Datome, Melli. Nessuno è eterno, lui sta facendo le sue valutazioni insieme alla famiglia, poi a seconda di quello che deciderà noi opereremo». Sul futuro di Sergio Rodriguez

«E’ arrivato da Sassari, se ne va da coach della Nazionale, direi che abbiamo fatto un buon investimento. E’ stato molto importante, poco da dire. Come è stato importante il resto dello staff, medico e atletico, che ci ha permesso di performare a questo livello in 6 gare in 11 giorni». Su Pozzecco

«Non ha avuto paura, questo è stato l’aspetto più importante. La squadra lo ha sempre supportato, aveva avuto dei buoni momenti ma sporadici, ma appunto, essendo uno in grado sempre di aiutare, ha trovato nei compagni energia. Parlo della squadra, perchè noi dello staff tecnico dobbiamo fare delle scelte. Una squadra deve avere delle certezze. In tal senso ringrazio Kell, Daniels e Tarczewski. Sapevano di non giocate, ma si sono sempre allenati, sempre con la faccia giusta». Su Jerian Grant

«Vincere le gare in casa è stato un passaggio importante, abbiamo trovato uno straordinario sostegno del pubblico. Guardate in NBA, tenere sempre il fattore campo è molto difficile. Tanto che, dopo le due vittorie al Forum molto autorevoli, temevo per la terza sfida. Invece, abbiamo giocato ancora meglio». Sulla finale

«Nella mia testa, quando arrivai a Milano, non credevo di andare oltre questo triennio. Questo doveva essere l’ultimo anno. Ma visto che mi diverto un sacco, ho deciso di andare avanti. Anni fa pensavo che un titolo importante potesse portarmi a smettere, invece sono scemo… e sono ancora qui». Sul futuro

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