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Nunn marcato da Cordinier

Il Panathinaikos, in questo momento della stagione, è ingiocabile per chiunque. Dopo i circa 30 punti subiti a Oaka da Milano e dal Baskonia, anche la Virtus Bologna cade inesorabilmente nella bolgia dei greci. Il risultato finale recita 111-90, ma è un numero quantomai meznognero e che non racconta pienamente quella che è stata la gara.

Una gara, innanzitutto, assai godibile e bella da vedere (cosa affatto scontato quando quest'anno si è parlato di una partita della Segafredo), per merito delle due squadre. Un attacco impressionante per qualità e varietà di soluzioni, quello del Pana, e un altro che è continuamente andato oltre le proprie possibilità, quello bianconero.

Vince la squadra di Ataman perché è una squadra di fenomeni, che oggi (stra)vincerebbe contro tutti. 

Il Panathinaikos è ora una macchina da guerra

Dopo un periodo negativo tra fine dicembre e inizio gennaio, i campioni in carica sono tornati ad essere un carrarmato. Gli avversari possono giocare la loro migliore partita (e la Virtus lo ha decisamente fatto), ma quando dall'altra parte c'è una tale quantità di talento e la capacità di fare canestro in qualsiasi modo e in qualsiasi posizione non c'è veramente nulla da fare per chi difende.

L'infortunio di Lessort è arrivato in un momento in cui la squadra di Ataman non sembra risentirne. Anzi, ne sta giovando, proponendo quintetti più dinamici e che aprono ancora di più il campo, e constatando l'innegabile crescita di Omer Yurtseven, dominante sotto canestro nonostante la buona prova dei lunghi avversari.

Forte a rimbalzo, dotato di due mani raffinatissime e soprattutto di una intelligenza fuori dal comune: le sue rollate e le sue letture sono stati alcuni degli aspetti del gioco più sofferti dalla difesa virtussina. A fine partita sono per lui 27 punti, 7 rimbalzi, 3 stoppate e 34 di valutazione.

Poi dall'arco ci sono Nunn, Sloukas, Grant, Osman, Brown, Papapetrou, Hernangomez … ogni qual volta il Pana riapre la palla sull'arco può scrivere a referto quasi istantaneamente “tre punti”. Il dato finale è impressionante: 19 su 32, ovvero il 59.4%. E non è un dato sporadico: è il dato che, più o meno, i greci stanno mantenendo nelle ultime uscite.

Vogliamo parlare ancora di Nunn? Le triple che chiudono la rimonta Virtus nel finale sono difficili da commentare: una facilità di esecuzione imbarazzante. Un esterno così in Europa forse non si è mai visto. Ed è in stato di grazia.

Così i greens sono davvero ingiocabili.

Yurtseven MVP di Pana-Virtus

La Virtus Bologna è sempre più bella e promettente

Applausi nonostante 111 punti subiti? Sì, perché dall'altra parte c'erano dei marziani. 

La Virtus, infatti, ha giocato una gara con una resilienza commovente. Senza Shengelia e Zizic, e contro un tale tasso di fenomeni, ha sempre fatto la sua partita, subendo inevitabilmente in difesa, ma mostrando alcuni dei più bei momenti offensivi della stagione. Nel primo tempo ci sono stati gli assoli di un Clyburn che si sta rimettendo sempre più al centro del progetto (25 punti con 5/7 da tre, 4 rimbalzi e 5 assist), poi si è vista una pallacanestro corale che ha brillato in diverse circostanze. 

La palla si è mossa bene, sfruttando ogni minima disattenzione del Pana e i mismatch creatisi sotto canestro, attaccando senza paura il ferro e avendo il coraggio di trovare qualche linea di passaggio fantasiosa. Le triple sono state ben costruite e spesso segnate: il 13/27 da tre (circa il 48%) è dato raro in questa stagione, ma frutto di una ricerca offensiva che sta salendo visibilmente di livello. 

Le vu nere hanno lanciato il cuore oltre l'ostacolo e non si sono mai arrese allo strapotere avversario. Un plauso soprattutto al reparto lunghi che, in emergenza, è stato superlativo. Diouf (15), unico centro di ruolo, ha giocato una gara quasi da veterano per qualità delle letture ed esecuzione. Grazulis, dal canto suo, continua a crescere partita dopo partita e a diventare pedina cruciale di questa squadra, permettendole di utilizzare quei quintetti piccoli, dinamici e mossi dalla transizione che tanto piacciono a Ivanovic. 12 punti e 4 rimbalzi in circa 15 minuti.

I minuti del lettone in campo insieme ad Akele (davvero encomiabile) sono stati alcuni dei migliori della partita, quelli che hanno maturato il parziale che nel quarto periodo ha riportato Bologna dal 63-79 Pana al -7, prima che Nunn infilasse quattro triple una più bella e difficile dell'altra, dopo che Oaka si stava iniziando a preoccupare e a sentire aria di rimonta.

Del resto quando a fine partita il referto dice “26 assist" e “9 palle perse” significa che si è appena giocata una grande partita.

Infatti è stata una grande Virtus; una Virtus che esce a testa altissima da Oaka e che sta trovando una nuova identità sempre più solida, convincente e promettente.

Il risultato finale di Pana-Virtus
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