Gara 1 che è un dominio tecnico e mentale impressionante del Real Madrid: il 90-74 ai danni del Baskonia è una lezione di pallacanestro di una squadra che arriva a questo momento della stagione dopo una preparazione specifica a un'altra squadra che ci arriva dopo aver lottato e giocato 4 gare in 7 giorni per essere all'appuntamento.

Gara 2 sarà già fra 48 ore, sempre al WiZink Center di Madrid, prima di spostarsi settimana prossima alla Buesa.

La partita

Subito ritmi alti, com'era lecito attendersi, subito tante triple prese in transizione e segnate: 13-10 dopo poco più di 4 minuti. Entra Howard, ma Hezonja è subito pazzesco, tre triple di solo retina e Ivanovic che impreca per le mancare rotazioni sul lato debole. Campazzo con l'assist no-look e Madrid che prova già a scappare sul +12. La difesa basca vacilla, l'attacco soffre la fisicità madrilena, ma il Real non ne approfitta fino in fondo. Dopo 10' è 26-17. Già 10 triple tentate per squadra; non sono poche.

Troppe palle perse per i baschi e Madrid continua a fare malissimo con i lunghi, le cui altezze sono inarrivabili per il reparto di Ivanovic. Il Real è meraviglia e forza assoluta: il Chacho segna la tripla, esulta e firma il 39-25: show offensivo blanco. 42 punti in 15 minuti. I baschi, però, provano a portare la gara nella baraonda, "rubano" qualche canestro e, a modo loro, da -17 tornano a -10. Baskonia trova ritmo, finalmente, nella partita e il 48-37 dell'intervallo dice che la gara è ancora viva.

Ancora partenza a razzo del Real e immediato +16. 12 punti in nemmeno tre minuti, Musa con due triple consecutive in scioltezza e 59-40 con una facilità disarmante. La fuga ora è reale e incontenibile; Howard è in panchina per problemi di falli, Madrid sfonda quota +20 e ora la partita sembra molto vicina ad essere già finita. Ivanovic manda in campo già le seconde linee, pensando alla gara 2 che si giocherà fra due giorni, dopo che la sua squadra ha giocato quattro volte negli ultimi sette giorni.

Nel garbage time del quarto periodo Llull segna una delle sue mandarine per il 79-53, pareggiando il record di triple segnate in Eurolega di Navarro. La fine è dietro l'angolo dopo un ultimo periodo di pura accademia.

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Tra Real Madrid e Baskonia una differenza abissale

Due squadre che hanno dimostrato di avere due realtà diverse. Come abbiamo detto, oltre alle differenze evidenti nella profondità e la qualità del roster, c'è anche da considerare che i baschi sono arrivati all'incontro con la lingua di fuori, dopo aver giocato due gare assai intense settimana scorsa contro Maccabi e Virtus per vincer il play-in e poi domenica a Malaga - dove ha perso - per lottare ancora per i playoff spagnoli.

Poi, se i baschi non possono nemmeno usare la loro arma migliore, allora tutto diventa molto difficile. I ritmi forsennati e il pace alto, infatti, piacciono tanto ai baschi quanto ai madrileni, che nella rapidità trovano soluzioni e tiri ancora più immarcabili. Senza la possibilità di travolgere l'avversario con la transizione, poche armi rimangono al Baskonia, contando anche l'assenza decisiva di Moneke, uno dei pochi che potrebbe contenere la fisicità dei lunghi di Chus Mateo.

E allora è tutto detto. Il Real Madrid, infatti, arriva a questi playoffs in uno stato di forma perfetto, frutto di una programmazione e una preparazione oculate e svolte grazie a quel primo posto in classifica conquistato con largo anticipo. Nessuno, ad oggi, ha la condizione del Real.

L'attacco madrileno, in alcuni frangenti, è stato vicinissimo alla perfezione per spaziature, qualità delle scelte, perfezione d'esecuzione. Se i galacticos sono questi, non c'è serie.

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MVP

Dzanan Musa. Letale in quelle triple sugli scarichi, quasi infallibile da quella posizione centrale, anche ben oltre i 6.75 metri. 16 punti con 3/6 dall'arco in 15 minuti. Dietro c'è un notevole 10+7 di Vincent Poirier, uno che sta facendo una stagione pazzesca.

Per il Baskonia sono 15 di Howard e 14 per Miller-McIntyre, Costello e Rokgavopulos, ma il 29% dall'arco è insufficiente per poter impensierire i blancos.

Per provare anche solo a strappare una gara al Real servirà tutta un'altra freschezza fisica (bastano 48 ore per recuperare?), un Moneke in più probabilmente e una continuità al tiro molto più consistente.

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