Una partita modesta, molto negativa e senza la giusta attenzione. La prima di ritorno in LBA per la Reyer è disastrosa e Trieste con grande merito si prende i due punti al termine di 40' controllati nella loro interezza dalla truppa di Legovich. Un passo indietro deciso, decisissimo dopo la prova molto solida e positiva di Bologna, dove la sola giocata di Teodosic ha deciso la sfida.

Per la sfida del Taliercio la squadra di De Raffaele ha il roster al completo, con il recupero davvero importante di un Brooks che tanto è mancato in questi 25 giorni, mentre Legovich non potrà ancora contare sul neo arrivato Terry. Derby del Triveneto che pesa tanto, tantissimo, con i bianco-rossi forti di due successi consecutivi ed una stabilità tattica importante ormai acquisita.

Per la Reyer questa sconfitta pesa come un macigno e pone riflessioni importanti su quello che si stava trovando a livello tattico e tecnico nelle ultime settimane: in 40' tutto quello che di buono si era visto tra Verona, Ulm e Bologna (nonostante il ko) è letteralmente svanito nel nulla, lasciando spazio a dubbi, perplessità e tanti interrogativi che pesano moltissimo. Trieste ha vinto tutti e 4 i periodi scappando anche sul +19 nel terzo quarto: un dato che fa riflettere e dovrà essere attenzionato dagli oro-granata.

Nel 72-81 finale è fondamentale l'impatto di Spencer e Ruzzier, senza dimenticare la prova di un Bartley davvero chirurgico da due punti: la squadra di Legovich ha impatto da tutti i giocatori utilizzati, cosa decisamente non avvenuta in casa lagunare. Tanto da analizzare per una Reyer apparsa davvero allo sbando per buona parte del match, tutto di guadagnato per una Trieste che con merito si porta a 2 punti dagli oro-granata in LBA.

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La partita

Un dato solo è rimasto costante nell'arco della partita, ossia i punti segnati dalla Reyer in ogni singolo periodo: 18. Un numero sempre superato da Trieste, che ne ha realizzati 20, 22, 19 e 20. Parte meglio la squadra bianco-rossa, che trova un ottimo impatto di Bartley e Spencer provando immediatamente una mini-fuga, ma ci pensano le triple di Spissu, Willis e Tessitori a garantire agli oro-granata di restare in scia.

Nel secondo quarto gli ospiti proseguono sulla falsa riga di quanto mostrato nel primo quarto, Ruzzier e Bartley mandano in crisi la difesa lagunare e con la tripla dall'angolo di Campogrande arriva un vantaggio in doppia cifra più che meritato: per Venezia c'è poca presenza in area offensivamente e difensivamente, con un'attitudine a rimbalzo davvero disastrosa. Sul -11 De Raffaele scongela Freeman, lo mette in campo e la guardia americana lo ripaga con due giocate importanti, che permettono di chiudere all'intervallo a -6.

Il disastro totale arriva - però - nella terza frazione, con Spencer che vola ad arpionare ogni pallone, per un rimbalzo o per una schiacciata devastante dentro al ferro oro-granata: il centro americano domina largamente il duello con Watt e lo affonda senza pietà, questo è un dato chiave nella fuga. Ma non è solo lui, perché ci pensano Vildera e Bartley con Gaines a sfondare un muro di carta opposto da Venezia: il -19 del 27' sembra una condanna senza attenuanti.

Sull'orlo del baratro arriva la reazione: fuori Watt, Willis, Spissu, Granger e Bramos, dentro Parks, Tessitori, Brooks, De Nicolao e Freeman, il centro azzurro suona la carica e con Brooks spacca in due la difesa bianco-rossa, Parks con De Nicolao alza il muro e affonda il piede sull'acceleratore producendo un break di 11-0 che si prolunga ad un 18-2 che rimette Venezia a -3 ad inizio ultimo quarto. Da lì però la stanchezza di chi ha fatto il break e la scarsa presenza degli altri giocatori ha permesso ad una squadra giuliana lucida e solida di scappare e vincere con merito.

Trieste, un'impresa storica in LBA

Quella di Trieste si può definire tranquillamente come impresa: la squadra di coach Legovich gioca una partita straordinaria, domina la partita nel secondo quarto e per 7' nel terzo quarto prima di subire due break che potevano costare carissimo, ma ha il grande, grandissimo merito di essere riuscita a mantenere i nervi saldi ed una serenità invidiabile nell'arco dei 40'. Bravissimi i giuliani a mantenere grande lucidità ed a scappare di nuovo dopo aver visto decaduto un vantaggio a sfiorare il +20.

Energia a rimbalzo, grande qualità negli 1 vs 1 di Bartley e Ruzzier e - appunto - la lucidità di esser rimasti in partita per 40' collassando l'area e ponendo sempre grande attenzione a quei miss-match che potevano favorire la Reyer. Alla fine il +7 a rimbalzo è dato importante e fondamentale, ma quel 64% da due punti che Venezia ha concesso a De Angeli e compagni è ciò che più ha fatto la differenza, perché tanti canestri facili hanno dato fiducia e gas alla squadra di Legovich.

Da segnalare ed indicare come il 30enne coach bianco-rosso nel break negativo che ha riportato Venezia da -19 a -3 con palla in mano ha chiamato un singolo time out, arrivato per altro ad inizio ultimo quarto: un dato non di poco conto e che va probabilmente in controtendenza con ciò che fanno altri allenatori, ma che evidenzia la responsabilità che lui vuole dare ai suoi ragazzi nelle avversità. Un fattore risultato poi vincente, con la squadra che in balìa dei lagunari ha tenuto la barra del timone dritta riuscendo a bypassare la tempesta ed a dare il là al successo.

La prova di squadra dei bianco-rossi è straordinaria, la cabina di regia con Ruzzier in campo guida alla grande i compagni e mette intensità ed aggressività, dando molto fastidio ad una Venezia apparsa scarica e molto poco reattiva: la pressione sui portatori di palla è una delle chiavi difensive, che si sposa con una difesa bravissima a reggere gli scontri fisici ed a collassare contro i vari Watt, Willis e gli esterni, che non hanno trovato spazi per attacchi al ferro.

FRANK BARTLEY, PROVA IMPONENTE DEL #24 BIANCO-ROSSO: TRIESTE AFFOSSA LA REYER

Reyer, adesso è davvero buio pesto: si salvano in pochissimi

La partita giocata dalla Reyer per 27' è oggettivamente negativissima, con una totale incapacità di contenere gli 1 vs 1 che i bianco-rossi hanno portato in questa sfida. Un limite importante venuto a galla a Treviso e poi a Bourg in un ultimo quarto che ha dato la vittoria ai francesi e poi esploso stasera nel terzo quarto, con Trieste che è andata in fuga sino al +19 del 27'. Energia, attenzione difensiva e presenza fisica davvero modeste per poter vincere questo tipo di partite, un allarme che suona fortissimo in vista dell'Eurocup e della LBA.

Per la squadra di De Raffaele una sconfitta che non consente appelli e che non dà spazio a molto altro, perché è evidente che gli oro-granata dipendono da atteggiamento ed attenzione difensiva: senza queste due cose è impossibile parlare di tattica e tecnica, come ha dimostrato poi un momento di 5-6' tra fine del terzo quarto ed avvio dell'ultimo. Gli oro-granata sono stati controllati a rimbalzo per buona parte del match ed hanno avuto troppa poca attenzione agli 1 vs 1: energia, attenzione e presenza, è mancato tutto.

A livello offensivo è mancata la solita lucidità e fluidità che aveva contraddistinto la squadra di De Raffaele, qualcosa che si è visto solo e solamente con il quintetto formato da De Nicolao, Freeman, Parks, Brooks e Tessitori. Proprio l'impatto dei due lunghi azzurri è stato fondamentale nelle due metà campo, con Venezia che ha trovato grande presenza difensiva e - di conseguenza - un attacco maggiormente reattivo ed energico. L'ex Milano ha chiuso una prova da 17 punti e 4 rimbalzi guidando i suoi alla rimonta, ma non è davvero servito.

A maggior ragione la rimonta in 5' dal -19 al -3 con un'attenzione difensiva importante dà ancor più senso di frustrazione, perché è la dimostrazione che con una difesa più attenta, solida e questa partita si poteva portare a casa. La discriminante - dunque - è sempre legata all'energia, all'attenzione difensiva ed alla capacità di contenere gli 1 vs 1, ciò che oggi al Taliercio è mancato.

La serata di oggi si traduce in un buio pesto che porta malcontento, un senso di sconcerto che aleggiava al Taliercio ed una totale incapacità di comprendere questi flussi negativi che si impossessano della squadra di De Raffaele: servirà probabilmente profonda riflessione ed attenzione diversa da parte dei giocatori stessi, che devono rispondere adesso martedì per atteggiamento, presenza e senso di responsabilità. L'unico in doppia cifra è Brooks, uscito dalla panchina, il quintetto ha: Spissu e Granger 6, Bramos 0, Willis 5 e Watt 9.

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FOTO CREDIT: SOCIAL REYER E PALLACANESTRO TRIESTE

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